"Quante volte devo dirtelo ancora? Non si lavano così i bicchieri, rischi di non pulirli adeguatamente. Lascia fare a me, tu mi aiuterai ad asciugare tutto."

Questo disse Taehyung, avvicinandosi a quell'alfa fin troppo schietto, vedendolo in estrema difficoltà.

"No, Tae. Ce la faccio, non preoccuparti, vai a sdraiarti."

"Non vado da nessuna parte, non sei capace di lavare le stoviglie per bene. Tu asciughi, io lavo. E non discutere."

Taehyung usò un tono così imperativamente deciso, che l'alfa si ammutolì in un battibaleno, imbronciandosi sottilmente.

I due, trascorsero un paio di minuti in compagnia di un religioso silenzio, con Taehyung che lavava senza alcuna difficoltà le posate, i bicchieri e i piatti sporchi, e con Jungkook che li asciugava al meglio delle sue capacità.

Tuttavia, quella quiete che faceva loro compagnia, si andò a disperdere nell'arcano ignoto, non appena Jungkook decise di proferire parola.

"Come hai dormito stanotte?" Chiese Jungkook, sinceramente interessato a come avesse passato la notte quell'omega lunatico, che quello stesso giorno avrebbe dovuto inesorabilmente salutare.

"Male. Malissimo, direi." Disse Taehyung, con l'acredine impressa nella sua voce soave.

"Oh... mi dispiace. Come mai?"

"Mio figlio non ha smesso di tirarmi calci per tutta la notte. Da grande, potrebbe diventare un gran calciatore."

"Ne sono certo." Disse Jungkook, sorridendo divertito, continuando ad asciugare attentamente le stoviglie che Taehyung gli passava di volta in volta.

"Quindi... pensi di partire domani?" Chiese Taehyung, cambiando rapidamente discorso, con l'incertezza che dipingeva completamente la sua voce vellutata.

"Si, penso proprio di si. Perché?"

"No così, per sapere." Disse Taehyung, sospirando, continuando a lavare lestamente le stoviglie, non volendo stare un minuto in più assieme a quell'alfa, che non faceva che scombussolargli la vita e le sue ferree certezze.

"Oh... va bene." Disse Jungkook, sospettoso.

"Comunque, secondo degli studi condotti dall'università di Oxford, leggere poesie o cantare delle canzoni ai feti, aiuta a farli calmare, sai?" Disse dolcemente, l'alfa, volendo essere, in qualche modo, d'aiuto a Taehyung, dato che sembrava essere piuttosto irritato ed oltremodo stanco.

"No. E non penso possa funzionare con il mio bambino. Non sembra intenzionato a voler smettere di tirarmi calci."

"Bhe, non lo potrai sapere, fino quando non ci proverai. Se vuoi posso cantargli una canzone prima di andare, o leggergli una poesia. Amo le poesie. Trovo che sia l'unico modo per potersi riconoscere in ogni dove ed in ogni cosa. E così, magari, mi conscederai anche l'onore di poterti accarezzare il panci-"

"No." Lo bloccò bruscamente, Taehyung, smettendo di lavare, in contemporanea, le stoviglie.

"No? Perché no?" Chiese Jungkook, quasi indispettito, sentendosi non all'altezza di poter anche solo sfiorare il bellissimo ed enorme pancione di quell'omega dagli enigmatici segreti.

"Perché no, Jungkook! Non voglio!" Alzò la voce, l'omega dai capelli color oro.

"Voglio solo-"

"Non mi interessa cosa vuoi o cosa non vuoi, Jungkook! Non voglio che nessuno tocchi il mio ventre, soprattutto tu!" Sbraitò Taehyung, perdendo definitivamente la pazienza, girandosi, poi, verso Jungkook, guardandolo interamente in volto, mostrandogli quanto fosse infastidito.

Un aiuto reciproco. || Taekook/Kooktae.Where stories live. Discover now