capitolo 1

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Varcati i cancelli che precedono quello che sembra un enorme castello gotico, una ragazza castana con le menches lilla e vestita in uniforme mi aspetta sulla scalinata.
«ciao, compagna di stanza. Io sono Daphne, Daphne Sinclair» esclama, saltellando giù per le scale.
È un po' troppo vivace, ma dovrò imparare a conviverci.
«Hela, Hela Warren»
Mentre sto ancora parlando, la ragazza mi trascina catapultandomi nel vivo dell'istituto.
Passiamo per un corridoio che sfocia in un atrio grande e spazioso, che a sua volta si allarga in altre quattro scalinate.
«la Nevermore è stata fondata nel 1791 per istruire i reietti come noi. Lì ci sono le scale che portano ai dormitori e quelle per le aule. A destra per le femmine e a sinistra per i maschi, a proposito, il nostro è il Lyudmila Hall, prende il nome da Lady Death, la cecchina donna di maggior successo nella storia.
Il coprifuoco è alle dieci e assolutamente nessun tipo di conversazione o altre cose con l'altro sesso dopo quell'ora. Ugh...Qui dentro è tutto noioso, adesso ti mostro la vera figata»
È piccolina, ma sa il fatto suo. Non lascia spazio ai dettagli ed è esaustiva, mi piace.

Mi trascina fino a quello che pare essere un giardino all'interno del castello, sarebbe carino se non fosse tutto così...verde.
«benvenuta al Quadrato. Ho un paio di cose da dirti prima di farti fare il giro: prima di tutto, qui a scuola sanno tutti chi sei. Un po' per la fama dei tuoi genitori, un po' per...»
ed ecco una cosa che non ha il coraggio di dire.
«quello di cui sono stata accusata»
«ecco, sì, esatto. Ragazza, ma non ti preoccupa che le persone ti credano colpevole di una cosa simile?!» domanda, allarmata.
«dopo un po' ci si convive, è come una punizione a scuola» scrollo le spalle, cercando di nascondere come io in realtà mi senta veramente a riguardo.
«già, solo che qui ti guardano tutti per un qualcosa di molto più grande»
Cammina verso destra e inizia a mostrarmi l'area da sotto ai portici.
Ho già capito che devo prepararmi a molti pregiudizi qui.
«so gestirmela» replico, dopo una ventina di secondi.
Vogliono guardare? Che lo facciano. Ormai è tutta la vita che non fanno altro che fissarmi. Sono abituata ad essere la morta che cammina tra i vivi, non sarà così diverso.

«Alla Nevermore abbiamo molte varietà di reietti...»
L'amuleto di mia nonna paterna funziona veramente, se non l'avessi avuto, non immagino la quantità di voci e pensieri che avrei avuto in testa.
«tutto bene?»
Hela, riprenditi.
«sì, i tipi di reietti che ci sono qui. Io in quale di queste rientro?»
le chiedo, giusto per sviare il discorso sul mio star bene.
«oltre ad emo-gotica? Tu sei senza dubbio una telepatica»
alle nostre spalle, un ragazzo con un cappello viola in testa e l'aria da skater trafficante di droga che si crede simpatico. Gorgone, sicuramente: ho letto di loro, sono affascinanti, ma stupidi. Questo tipo ha l'aria di avere solo una delle due qualità, la seconda.
Percepisco uno strana vibrazione da parte di Daphne, una che non ho mai percepito prima. Che cos'è? E perché non l'ho mai sentita prima?
«Ciao Ajax, lei è-»
«Hela Warren. Lo so, ti conoscono tutti, e ti osservano tutti. Amica, tu sei un mito! Schiaccia questo cinque!»
con quest'esclamazione, considero confermata la mia ipotesi: è veramente tamarro e poco fine. I miei coetanei maschi sono strani, indipendentemente se sono reietti o meno.
Gli schiaccio il cinque giusto per dargli il contentino, poi lascia il suo skateboard di nuovo a terra, saluta e se ne va.
«lui è un gorgone. Molto stupido, ma carino...»
Sorriso ebete sulla faccia e cuore che batte all'impazzata: Daphne ha di nuovo quella sensazione.
Cos'è questo sentimento che prova?
«non so di cosa tu stia parlando»
scrollo le spalle non capendo cosa trovi in lui: carino? A me sembra più un imbecille.
«lascia stare, ti spiegherò più avanti. Comunque, ti dicevo degli zannati, che sono i licantropi laggiù, sono molto rumorosi durante le notti di luna piena, quindi ti consiglio di dormire con dei paraorecchie. Gli squamati...»
aspetta, ma come ha fatto a capire che...
«Daphne, il tuo amico ha detto che ero una telepatica. Come ha fatto a capirlo?»
«Sarà stato un colpo di fortuna, Hela. Qui conoscono tutti ma nessuno sa di cosa sei capace»
«ed è meglio che non lo sappiano» sussurro, affinché non mi senta
«come?»
«nulla, mi stavi dicendo degli squamati»
devo stare molto attenta con lei, si accorge di tutto.
«già, sono laggiù»
«sirene. Ne riconosco l'odore»
odore di pesce come al mercato del sabato.
«Vedi, tra loro c'è la reginetta: Bianca Barclay, è venuta fin qui dall'Inghilterra. Stai attenta, a lei piace affondare le persone»
Indica una ragazza nera dagli occhi molto singolari, di un azzurro brillante. A Daphne non va molto a genio, riesco a percepirlo.
La sirena è molto potente, lo sa e lo da a vedere.
«se la tira troppo»
«già...cazzo non ti ho fatto vedere la camera! Dobbiamo andare!»
In mezzo secondo, vengo trascinata di nuovo all'atrio e poi prendiamo altre scale. Questo posto è gigante, ma essere trascinata da Daphne porta vantaggi. È come avere il teletrasporto.
«Ecco la tana del lupo!» Daphne fa un gesto teatrale dopo aver aperto la porta della camera con le chiavi.
L'interno è...singolare.
Ha una parte, quella sinistra, interamente tappezzata di poster, peluche e lilla. L'altra, che suppongo essere la mia di parte, è vuota.
Infondo, poi, c'è una vetrata che da ad un balcone. È anch'essa lilla, al tatto è liscia, fa intendere che è solo un adesivo.
«lupo?» domando, girandomi verso di lei che è ancora sull'uscio.
In un millesimo di secondo, mi ritrovo i suoi lunghi artigli quasi in faccia.
«beh...»
Ecco confermata la mia tesi: starò veramente in mezzo a dei mezzi lupacchiotti sudati...
«licantropo» rispondo, precedendola.
«sì, ma per metà. Non mi sono ancora trasformata» afferma sconsolata ritirando gli artigli.
E soffri per questo, lo sento.
«è normale. È come la pubertà: c'è chi ci arriva prima e chi dopo»
Per quanto mi risulti difficile, cerco di rassicurarla mettendoci una buona parola su quello che so. Sono nuova in questo settore, non ho mai sentito parlare di queste cose prima di due settimane fa. Ho cercato libri, siti, di tutto che potesse aiutarmi nel conoscere i reietti.
«come fai a saperlo? Non ti ho-»
«so più di quanto credi: non c'è rischio che tu diventi un lupo solitario, a meno che tu non scelga di esserlo»
le faccio l'occhiolino. Non so se è più per rassicurare me sul fatto che ho ancora in mano la situazione, o lei.
«aw, grazie!!» cerca di abbracciarmi, ma la respingo
«già...comunque, la tua divisa è sul letto, insieme alla copia dell'orario. Oh e ti ho scritto anche il mio numero di telefono, in caso dovesse servirti»
mi limito a dire un semplice 'grazie', lasciandola finire di spiegare.
«Bene, di là c'è il bagno e dall'altra parte il separè per vestirti. Quello è il tuo armadio, la scrivania e il letto. La tua chiave è sul comodino, non perderla mai, è tassativo. Ora devo andare a fare un compito con Yoko, a dopo, sorella!»
appena è fuori dalla stanza, mi precipito sulle mie valigie, ho poco tempo.

𝙏𝙝𝙚 𝙗𝙡𝙪𝙚 𝙩𝙝𝙧𝙚𝙖𝙙 𝙤𝙛 𝙁𝙖𝙩𝙚 || 𝙓𝙖𝙫𝙞𝙚𝙧 𝙏𝙝𝙤𝙧𝙥𝙚Where stories live. Discover now