Sì, sto bene

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Katsuki Bakugo's POV

È così che ci si sente ad essere tra un tempo e l'altro?

Sentivo come se il cervello e il cuore mi stessero per esplodere, vedevo tutto e niente. Sentivo come se stessi ripercorrendo di nuovo tutta la mia vita, però diversa. Le differenze erano sia molto visibili che impercettibili.

Improvvisamente non ero più a scuola media, ma in una città devastata. Ero per terra sanguinante. Sentii qualcosa vibrare sulla mia coscia. Mi guardai nelle tasche e tirai fuori un telefono vibrante. Sulla schermata c'era una foto di Deku, sembrava diverso, aveva gli occhiali. Mi stava chiamando.

Risposi subito.

-Kacchan?- sentii il mio cuore fermarsi, era veramente lui, vivo e vegeto.
-D-Deku, stai bene?- mi piegai in due, avevo una ferita nell'addome.
-Potrei chiedere la stessa cosa a te, stamattina ti sei dimenticato il pranzo a casa, hai mangiato qualcosa?- aveva un tono di rimprovero. Sapere che era al sicuro mi fece sentire meglio.
-Che fai?- chiesi.
-Sono appena tornato da lavoro, mi hanno assegnato un articolo su di te!- esclamò contento.
-Il mio capo era tipo: "Midoriya, tu sei quello che ne sa più di tutti sull'eroe numero uno, dopotutto sei suo marito". Credo che qualche mio collega sia geloso- sentii le guance calde, in quel presente modificato io e Deku eravamo sposati.

Realizzai, ero l'eroe numero uno! C'ero riuscito!

Ma per quale motivo ero ridotto in quel modo? Perché ero lì per terra sanguinante?

-Deku, tu adesso sei a casa al sicuro, vero?- volevo assicurarmi che non gli succedesse nulla.
-Perché? Kacchan, tutto bene? Mi stai spaventando- disse serio.
-Sì sì, me la caverò, tu però assicurami che stai bene- ci fu silenzio, molto silenzio.
-Sì Kacchan, sto bene, ma non sarà così se tu non torni- era serissimo.
-Allora ci vediamo più tardi- chiusi il telefono e cercai di capire dove mi trovavo.

Mi girava la testa e mi faceva male lo stomaco. Non c'era nessun altro oltre me.

-Fatti vedere!- cercai di attirare l'attenzione di chiunque ci fosse dietro a quel casino. Provai ad alzarmi invano, mi faceva male tutto. Sentii un colpo contro la testa e buio.

~~~

Che mal di testa... perché continuavo a svenire? Se svenivo non avevo controllo di me, non potevo proteggermi e non potevo proteggere Deku.

Deku...

Ero felice, lui stava bene, aveva un lavoro e un tetto sotto la testa. Era fuori pericolo.

E io? Io ero fuori pericolo?

Anche se non lo ero non importava più di tanto, l'importante era che Deku stesse bene.

-Kacchan...- sentii mormorare. Qualcuno mi mise una mano sulla guancia accarezzandola.
-Mi avevi promesso che saresti stato bene...- la voce era quella di Deku.
-Non possiamo continuare così, non sai che spaventi mi prendo quando mi chiamano dicendomi che sei in ospedale... devi stare più attento cavolo...!- l'ultima frase la disse con voce spezzata. Aprii gli occhi, incontrai ancora una volta il verde di Deku.

Era vivo: respirava, le sue mani erano calde, batteva le palpebre e potevo vedere il suo petto muoversi su e giù. Portava gli occhiali, che strano, non sapevo ne avesse bisogno.

-Tu non hai capito quanto ero preoccupato...! Mi hai chiamato improvvisamente! Mi sembrava di morire! Quando la smetterai di metterti in pericolo?!- non capivo se era arrabbiato o triste, succedeva spesso che non capivo Deku. Si mise le dita sotto gli occhiali per asciugare delle lacrime che stavano per arrivare.
-Ma chiederti di smetterla sarebbe da pazzi, no?- si sdraiò di fianco a me e mi abbracciò.

-Parla, di qualcosa, mi sembra di parlare da solo così- esclamò secco.
-Puzzi di fumo- fumava ancora? Dopo tutti quegli anni.
-Mi hai fatto preoccupare- improvvisamente realizzai che Deku non fumava per piacere personale, ma per tranquillizzarsi. Aveva iniziato a scuola media per colpa mia e non aveva mai smesso perché non era mai diventato un eroe.
-Ti giuro che ho fatto solo due tiri- si scusò. Mi girai verso di lui e lo baciai, potevo farlo? La risposta al bacio confermò che, sì, potevo farlo.

Sapeva di menta... e tabacco. Mi ritrassi, che schifo.

-La devi smettere- doveva smettere anche di preoccuparsi in realtà.
-Non smetterò di certo solo perché non ti piace- Deku sorrise come se fosse qualcosa già detto e ridetto.
-Ti amo- mi disse senza smettere di sorridere. Non ero pronto ad una cosa del genere, sentivo le guance calde come quelle di un ragazzino.
-Non c'è bisogno che tu mi risponda, lo so- mi baciò sul naso come se capisse esattamente cosa pensavo e provavo.

-Evita di morire, d'accordo?- gli dissi.
-Cosa mi deve succedere? Pensa a te piuttosto!- mi sgridò.

Era tutto finito, Deku stava bene e non era in pericolo. Potevo finalmente tranquillizzarmi.

Buttai tutta la tensione accumulata e piansi, poche lacrime silenziose scorrevano sul mio viso.

Stavamo bene.

Fine

Cya ragazzi! Questa fic è un po' corta, ma vi avevo avvertito! Spero che vi sia piaciuta! Prossimamente vedrò se pubblicarne un'altra! Alla prossima fic!

The Past Always Dies - BakuDeku Where stories live. Discover now