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Carissima Wendy,

Non penso che sia questo il modo giusto per iniziare una lettera, ma chi se ne frega. Abbiamo diciassette e la formalità non serve.

Devo ammettere che è passato tanto tempo dall'ultima volta in cui ti ho visto. Sono tornato a Roosvelt oggi dopo aver vissuto undici anni a Londra. La verità è, che voglio vederti. Voglio incontrarti e parlare di come la tua vita è andata avanti da quando me ne sono andato via. Voglio incominciare una conversazione con te, ma credo che non accadrà mai.

L'ultima volta in cui abbiamo avuto una vera e propria conversazione fu, penso, quando avevamo sei anni. Era tantissimo tempo fa, e penso che tu ormai mi abbia dimenticato. Ma io non l'ho mai fatto, Wendy. Mi ricordo di quando eravamo nella casa sull'albero del mio giardino pochi minuti prima che mia madre dicesse che ci saremmo trasferiti a Londra. Non hai detto niente per un po', ma quando l'hai fatto, ho sorriso. Avevi detto, "Perchè sento le farfalle nello stomaco?" Eri intelligente per essere una bambina di sei anni mettendoti a confronto con me, perchè ho risposto con, "Non lo so; hai mangiato dei bruchi?"

So cosa dirai: è bello che io mi ricordi tutte queste cose, che non dovrei preoccuparmi, e forse hai ragione. Forse non mi dovrebbe importare, perchè di punto in bianco dopo undici anni di nulla? Come posso pretendere che tu lasci tutto per "ricominciare" daccapo con me? Lo so, non posso.

Ma lo voglio. Quindi, se provi lo stesso; se non t'importa, vorrei davvero parlarti, Wendy. Voglio solo una chance per riaverti di nuovo nella mia vita.

Mi manchi,
il tuo migliore amico, Luke x

Wendy ; l.h. (italian)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora