chapter two

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Quando Sara tornò nella camera d'hotel col computer tra le mani, Michael non perse un secondo ed inserì subito la pendrive per ascoltare la registrazione. Sara si sedette accanto a lui, si fecero coraggio e si prepararono all'enormità di quello che stavano per sentire. Qualsiasi cosa fosse, sapevano che doveva essere importante al punto da poter scagionare Lincoln. Di fatto, rimasero sconvolti nel sentire una conversazione particolarmente intima tra la Reynolds e suo fratello. Cominciarono a ragionare e a pensare a chi consegnarlo, di chi potessero davvero fidarsi. Misero in atto un piano per il giorno successivo, pensando bene ad ogni mossa da mettere in atto per far funzionare il tutto.

Una volta concordata ogni mossa per la mattina successiva decisero di mettersi a dormire, visto che l'indomani avrebbero affrontato una giornata molto pesante e, potenzialmente, decisiva per il loro futuro. Sara si alzò dalla sedia e andò a chiudere la porta in modo che non potesse essere aperta dall'esterno, Lincoln si agitava inquieto per la stanza sotto lo sguardo attento di Michael, che sperava con tutto se stesso di poter ridare la libertà al fratello.

"Linc, dormiamoci su.. domani sarà tutto finito." Disse Michael a suo fratello per cercare di calmarlo, Lincoln annuì e face un respiro profondo. Sara incrociò le braccia al petto e si avvicinò a Michael. La stanza sta munita di un solo letto matrimoniale, Sara non aveva problemi a condividerlo con Michael o a lasciarlo a loro due ma Michael, con le mani sui fianchi, intervenne subito dicendo: "Sara, prendi tu il letto. Noi ci arrangeremo col divano." Le disse.

"Preferisco prendere io il divano, voi due andate pure a letto.. vi aspetta una giornata faticosa." Rispose lei, Michael non ebbe il tempo di replicare che Lincoln intervenne prima di lui.

"Ragazzi, andiamo.. prendete voi due il letto, io me ne starò qui sul divano, tanto non credo che sarò in grado di dormire stanotte." Disse, scrollando le spalle. Sara aveva già pensato a quella soluzione, ma non voleva ammetterlo ad alta voce. Anche Michael ci aveva pensato, ma voleva che fosse lei a dire esplicitamente che le andasse bene dormire con lui, visto che non lo avevano mai fatto prima.

"Per me va bene." Replicò Sara, guardando Michael.

"Anche per me." Concordò lui, annuendo.

"Bene.." Sussurrò Sara, cercando di trattenere un sorriso, "Vado a chiedere un cambio per la notte in reception." Annunciò, prima di lasciare la stanza e ritornare con delle magliette a maniche corte e dell'intimo di ricambio per tutti e tre. Lincoln la ringraziò e si sistemò comunque sul divano senza cambiarsi. Piegò un braccio sotto la testa e chiuse gli occhi.

"Grazie." Mormorò Michael, prendendo una maglietta e i boxer dalle braccia di Sara. In quel momento lei non potè fare a meno di immaginarselo con solo quelli addosso. Sara girò e si diresse accanto al letto. Stava accadendo così tanto tra di loro in così poco tempo, non riusciva a concentrarsi a riflettere su qualcosa che subito ne succedeva un'altra. Si sentiva sopraffatta, ma quei piccoli gesti le davano felicità.. una gioia che non sentiva da molto tempo ormai. Michael, d'altro canto, era felice di sperimentare queste prime volte con Sara, come aveva sognato più volte durante i giorni in infermeria, ma voleva prima di tutto rispettare lei e i suoi tempi senza starle addosso o rischiare di soffocarla. Entrambi sicuramente non avrebbero chiuso occhio stanotte, piuttosto si sarebbero goduti ogni minuto di quella notte passata l'uno affianco all'altra nello stesso tempo. "Prima tu," Le disse, lasciandole usare il bagno per prima.

"Okay.." Rispose. Sara passò un tempo infinito guardandosi allo specchio, ad ispezionarsi ogni zona lasciata in vista da quei boxer e maglietta che stava indossando. In generale non le importava molto di apparire in un certo modo, ma in quel momento decisamente si. Sapeva che non sarebbe successo nulla di fisico tra lei e Michael quella notte, ma voleva apparire presentabile ai suoi occhi e voleva che rimanesse affascinato da lei come aveva sempre dimostrato di essere. Si chiese se anche lui avesse mai pensato a lei in quel modo, se avesse mai passato del tempo ad immaginarsela come aveva fatto lei e, adesso che stava per vederla in un contesto un po' più intimo, ne sarebbe rimasto deluso? La sua testa era pervasa da paranoie, tutti quei pensieri le stavano soltanto portando via minuti preziosi. Doveva lasciar andare le sue insicurezze e le sue paranoie e godersi qualche ora al fianco dell'uomo che amava, concedendosi un lusso mai avuto prima. Fece un respiro profondo e, quando uscì, trovò Michael seduto sul bordo del letto. Lui accennò un sorriso quasi timido, lei ricambiò e prese il suo posto in bagno. Sara nel frattempo notò che Michael aveva chiuso la porta che separava la camera da letto dal salottino e si infilò sotto le coperte, stringendole in un pugno contro il petto e si rannicchiò su un fianco. Non sapeva nemmeno se quello fosse il lato giusto del letto, si chiese da che parte lui preferisse dormire o se, in generale, ne avesse uno, se quella fosse la posizione giusta in cui farsi trovare. Uscendo dal bagno in quel modo, Michael l'avrebbe vista di schiena, pensando che Sara non volesse alcun tipo di contatto con lui; ma non poteva nemmeno girarsi dalla sua parte perché sarebbe stato troppo imbarazzante, così come se si fosse fatta trovare in posizione supina. Pensò a come si sarebbe sentita agitata nel momento della loro effettiva prima volta, considerando quanto fosse agitata solo al pensiero di dormire accanto a lui una notte intera. Non ebbe il tempo di cambiare idea che Michael uscì dal bagno, così lei si girò istintivamente verso di lui.

Run Into the Sunset | Michael & Sara Scofield Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora