Labyrinth

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tw: attacchi di panico
menzioni al suicidio




It only hurts this much right now
Was what I was thinking the whole time
Breathe in, breathe through
Breathe deep, breathe out
I'll be getting over you my whole life






Quando le persone urlano, il cervello di Simone si spegne.

Il blackout gli paralizza gli arti, il respiro, a volte sembra addirittura annebbiargli la vista, fermargli il cuore.

Tutto attorno a sé pare essere sospeso.

Le voci sono distorte, i movimenti rallentati, l'aria manca anche se ce la mette tutta a respirare.

Il cuore di quel trauma - scoperto solo dopo essere andato in terapia - sono le urla che i suoi genitori si lanciavano addosso in quegli infiniti litigi di cui, da piccolo, non riusciva a capire mai il senso.

E allora se n'era ricordato, durante alcune sedute più impegnative, di come di solito si affannava a correre in soffitta per rannicchiarsi nella sua grandissima cesta dei giochi, coprirsi la testa con un lenzuolo e premere fortissimo i palmi delle mani sulle orecchie.

Seppur quel suono ovattato, cangiante - quasi futuristico - fosse la migliore alternativa alle voci così reali e ruvide di papà Dante e mamma Floriana, non bastava mai ad annientarle del tutto. E quella cesta, quello spazio chiuso, aveva smesso ben presto di rappresentare un momento di svago, divertimento, una pausa dal continuo essere sballottato tra due case che una volta erano state una, ed era diventato l'unico modo per far sì che la paura non lo mangiasse vivo.

Quindi, urla e spazi chiusi gli provocano - ormai da una vita - forti attacchi di panico.

Si sente ridicolo, però, mentre si forza di non cedere all'ennesimo solo per sentirsi meno mortificato, dal momento in cui il suo fidanzato - ormai ex, da quanto ha capito - gli sta urlando contro come non ha mai fatto prima.

Perché l'ha fatto qualche volta, sì.

Ma niente di che.

Niente di importante - s'era sempre detto, senza crederci davvero, eppure non l'aveva mai creduto capace di emettere suoni così animaleschi per una cosa così stupida.

Anzi, no.

Così fondamentale, per Simone.

Davide ha solamente scoperto dei messaggi con un certo Francesco, ma a lui del fatto che sia solamente il suo nuovo psicoterapeuta non importa. Come non gli importa e non gli è mai importato di tutti i problemi di cui Simone ha provato a parlargli negli anni, della sua storia familiare e personale trattata con una pacca sulla spalla e un vago mi dispiace, come se fosse una storia rimasta ancorata ad un passato serrato, come se le conseguenze non si ripercuotessero ancora nella vita di tutti i giorni, come nella loro vita insieme.

Ogni volta che Simone parla - seppur con voce flebile e insicura e spesso, di questo, tende a farsene una colpa - Davide sembra essere sordo.

Proprio come vorrebbe esserlo lui, adesso, mentre la persona cui ha fin troppe volte sperato di costruire qualcosa di concreto e duraturo, nonostante tutto, gli urla le peggiori cattiverie che abbia mai sentito.

MidnightsTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang