𝟬𝟰 ✦ 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗿𝗲𝗱𝗶

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«Non era necessario mi accompagnassi con una delle auto di tuo padre» borbottai con tono basso, al giovane ragazzo dai capelli corvini e spettinati seduto al mio fianco

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«Non era necessario mi accompagnassi con una delle auto di tuo padre» borbottai con tono basso, al giovane ragazzo dai capelli corvini e spettinati seduto al mio fianco. «Non farai altro che far crescere il mio debito nei tuoi confronti»

«Magari è esattamente ciò che voglio» ribatté tranquillo, restando con lo sguardo fisso verso l'esterno del finestrino dove un forte acquazzone stava devastando le strade e testando la profondità delle radici di molte piante. «Ad ogni modo, stai meglio?» chiese con un filo di voce, continuando a non volermi rivolgere nemmeno uno sguardo; dopo avermi visto cominciare a piangere a causa della consapevolezza di chi fosse realmente Donghwan, non era più riuscito a mantenere il contatto visivo con me.

Era la prima volta in assoluto che Taehyung non riusciva ad imporsi com'era solito fare.

«No» risposi semplicemente, stringendomi maggiormente nella sua giacca offertami nell'intento di coprirmi e tenermi un minimo al caldo dopo alcune gocce d'acqua prese nel tentativo di passare dall'entrata dell'Hotel fino al parcheggio privato nel quale vi era un'auto di suo padre disponibile all'uso. Aveva richiesto ad un uomo dello staff di guidare e lui ─ anziché restare nei sedili anteriori con quest'ultimo ─ si era posizionato al mio fianco, lanciandomi qualche occhiata solo nel momento in cui sapeva io non stessi guardando.

E non seppi come sentirmi a riguardo, non lo seppi realmente. Taehyung era stato per parecchio tempo il mio nemico numero uno, l'ostacolo da dover superare per raggiungere il mio obiettivo e ─ ora che tutto si era ribaltato come mai avrei immaginato ─ non sapevo più come comportarmi nei suoi confronti.

Se il suo intromettersi costantemente era solo per proteggermi, perché farmi credere di essere odiato da lui? Perché farmi soffrire con continue crudeli parole? Perché non dirmi la verità anziché farmi vagare nell'iliade speranza di poter dar vita all'amore dei miei sogni? Perché lasciare che mi mettessi in ridicolo in quel modo?

In cerca di risposte che sapevo di non poter ottenere, mi feci tentare dal desiderio di voltarmi verso la sua figura e verso quel suo sguardo che speravo potesse mostrare dispiacere, impotenza e disagio. Taehyung non poteva essere tranquillo nell'avermi distrutto la vita con la scusa del proteggermi. Sono un ingenuo nell'aspettarmi delle scuse?

Voltarmi e incrociare il suo sguardo in maniera diretta ─ proprio nello stesso momento in cui anche lui si era voltato verso di me ─ aveva reso le cose difficili. Quel suo sguardo affranto, quel suo dispiacere per nulla velato, quella sua preoccupazione,.. Perché mi facevano stare bene? Perché mi facevano sentire accolto, sostenuto, capito?

«Siamo arrivati» l'annuncio dell'autista ci fece sobbalzare entrambi, ritrovandoci dunque obbligati a distogliere agitati lo sguardo.

«Ehm, grazie per il passaggio» mi rivolsi principalmente all'uomo, ma il fatto che avessi alzato lo sguardo anche in quello del corvino pregavo potesse fargli capire come fossi grato anche a lui; osservai poi la sua giacca in mio possesso, socchiusi appena gli occhi, strinsi il cellulare ─ riportatomi da Taehyung ─ tra le mani e poi accennai lo sfilarmi dell'indumento. «Questo te lo restituisco─»

➽ It's Still You | Taekook ✔Where stories live. Discover now