17

509 20 2
                                    

Marzo

La fine della scuola era sempre più vicina, così come la fine del programma di "Amici21", avrei presto rivisto Christian, io gli augurai di impugnare quella coppa e di dedicarla a tutte le sue fatiche, ma anche se ne fosse uscito "sconfitto" io sarei stata orgogliosa di lui. Avrei anche rivisto Mattia a breve dopo mesi e mesi di chiamate infinite in cui uno ballava, l'altra cantava, scherzavamo, e parlavano ore ed ore di tutto. Mi mancava, su questo non c'erano dubbi, ma ero contentissima del suo lavoro di recupero che stava portando avanti da febbraio a causa della microfrattura, in più riusciva ad incastrare impegni scolastici con la sua passione e per ciò lo ammiravo tantissimo.
Giunse il 27 di questo mese già più caldo, era domenica ed io chiamai Mattia per guardare insieme la seconda puntata del serale, quando rispose era un po' giù di corda, ma alla mia domanda riguardante l'argomento rispose solo <Gionata no amore, tranquilla> non dissi nulla per non girare il coltello nella piaga, mi limitai a sorridergli dolcemente e sedermi sulla poltrona. Accesa la televisione e spenta la luce tornai con in mano una busta di patatine ed un tazzone di the alla pesca, Mattia vedendomi rise e commentò dicendo <Vedi che stai per vedere tuo fratello non  il Grande Fratello> scossi il capo mandando giù un lungo sorso della fresca bevanda e ribbattei <Mio fratello è pur sempre il tuo frate> risi poi aggiunsi <Poi ti devo ricordare che tifo per lui ed Alex? Alex ce lo vedi al Grande Fratello?> Mattia scoppiò a ridere ed io proseguii <Io ci vedo più Christian, sta sempre a litigare> <Come darti torto, il frate moro ha il suo caratterino> e ridemmo entrambi. Sia io che Mattia ci portiamo dentro un bene diverso nei confronti di Christian, ma era accomunato da una cosa, nessuno dei due era realmente suo fratello di sangue eppure entrambi ci sentivamo come se fossimo realmente nati dalla stessa persona. Io amavo Mattia, lui guardava Christian con occhi pieni di ammirazione e bene sconfiato, io con gli occhifi una sorellina fiera di averlo sempre avutocomeriferimento e soprattutto fiera di lui, Chri guardava entrambi con quegli occhi, e Mattia amava me. Un triangolo basato solo sull'amore reciproco sulla fratellanza e su una rapporto speciale.
La puntata ebbe inizio con ben quattro minuti di ritardo e Mattia se la rideva per i miei continui sceleri verso la produzione che non mandava in onda la puntata in orario putuale. <Non è colpa loro amore> disse con la voce tremate per le troppe risate <MA TI PARE CHE DEVO ASPETTARE QUATTRO MINUTI IN PIÙ? COME SE UNA SETTIMANA NON FOSSE SUFFICIENTE> e poi mi zittii d'improvviso, sentendo la voce della conduttrice. Così guardammo la puntata. Erana mezzanotte meno cinque quando Christian e Crytical si trovavano seduti accanto a televisore difronte alle scalette, entrambi con le lacrime agli occhi e voce rotta, io quasi tremavo, avevo gli occhi lucidi e Mattia tratteneva il fiato. <Christian invece saluta tutti> sentenziò Maria dopo un lungo discorso, ed io scoppiai a piangere, mentre il biondo non staccava gli occhi dallo schermo. La puntata finì con l'abbraccio generale dei ragazzi al moro che con le lacrime li incoraggiava a non mollare mai.
Spensi la TV con il cuore un po' meno leggero di quando l'avevo accesa <Lo sapevi già> dissi a Mattia che ancora non aveva detto mezza parola <Sapevi che era uscito lui, ecco perché eri triste> <Appena ha messo piede in hotel a Roma mi ha chiamato e me lo ha detto> ammise lui <Mi ha chiesto di non dirtelo così che tu potessi "sperarci"> mi sorrise malinconico ed io ricambiai <È stato bravissimo> sorrisi <Con "Ego" ha spaccato tutto> confermò il mio ragazzo <Con "invero dei fiori" gli ho visto l'anima tremare negli occhi, è arrivato a tutti> proseguii poi pensai <Posso chiamarlo secondo te?> <Amore starà riposando> mi informò il latinista <Domani vado da mamma, so che andrà li> sentenziai. Io e la mia famiglia adottiva abitavamo a mezz'ora di macchina, ma non li vedevo spesso poiché non c'erano quasi mai a casa, soprattutto dalla partenza di mio fratello. <Non hai sonno piccina?> domandò il biondo <Da morire, vorrei tanto stare stesa lì con te> sussurrai presa da una malinconia improvvisa <Anche io amore vorrei essere lì, sopratutto vedendoti star male e pensare di essere impotente> sentii il dispiacere, e vidi le sue iridi blu comunicarmi quella mancanza comune <Non fartene una colpa Matti, ci vedremo presto> sorrisi e sentii il cuore accelerare in una corsa sfrenata verso il pensiero di lui con me, di me tra le sue braccia e poi le sue labbra sulle mie a scaldarmi l'anima. Sorrisi, poi senza accendere la luce grande del lampadario dissi <È meglio che tu vada a riposarti, devi studiare, e ballare, e prenderti cura di te> lo vidi sorridere e mostrare i suoi denti bianco candidi <Sai che sei proprio bella quando ti preoccupi?> mi prese in giro aggiungendoci un complimento immancabile nelle sue frasi <Sei uno scemo. Il mio scemo> risi poi però un pensiero mi invase la testa, e mi rabbuiai. Mattia se ne accorse nel giro di pochissimo e subito chiese <Amore che hai?> scossi il capo alla ricerca di un modo per mandar via quella visione dolorosa ma era troppo tardi, lo aveva notato ed ora lo voleva sapere. <Un pensiero evitabile> provai a girate largo dall'argomento <Beh puoi parlarne con me, lo sai> mi esortò lui < D'accordo ma non prenderla male> iniziai e lui annuì <A settembre parti, e li troverai un mondo conosciuto ma allo stesso tempo nuovo> sospirai <Cosa ti fa preoccupare?> mi domandò il biondo con premura <Che tu possa trovare chi ti fa stare meglio di me. E ne sarei felice perché ti auguro il meglio, ma sei allo stesso tempo, perderei parte di quel poco che rende felice me> sospirai e le lacrime pizzicarono di nuovo gli occhi verdi, Mattia scosse il capo e mi rispose deciso <Tu verrai con me, ti accompagnerò ai casting, alle selezioni e in casetta. Dormiremo nella stessa camera e avremo lezione alle stesse ore, per poter poi passare tutto il tempo, che resta, io e te. Sara forse non è chiaro ma sei troppo per un cuore solo, ma il mio è colmo solo di te> mi sorrise poi chiuse gli occhi e sospirò <Ti amo da quel fottuto giorno in cui mi sono perso nei tuoi occhi> sorrisi e poi ammisi con lui, e per lui <Ti amo da quella cazzo di chiamate infinite cui sono caduta nei tuoi occhi ed ancora non mi sono ritrovata>

Nei tuoi occhi/ Mattia Zenzola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora