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Gennaio

Finalmente quella maledetta campanella si decise a suonare, afferrai tutto ciò che c'era sul mio banco senza un ordine o un criterio, infilando tutto nella zaino e richiudendo velocemente la zip. Presi gli auricolari e sgiuzzai fuori dall'aula in un tempo record, era sabato e di sabato potevo parlare con il mio migliore amico per tutto il tempo che volevo. Stavo per digitare il numero sulla tastiera, amavo vantarmi con me stessa di saperlo a memoria essendo l'unico ragazzo con cui mi sentivo di frequente, ma qualcuno da dietro mi bloccò le spalle e mi voltò. <Ei occhi di smeraldo! Dove scappi?> "Edoardo" pensai e automaticamente sbuffai voltandomi, odiavo quel soprannome, e più che di frequente odiavo anche lui. <Che c'è, dai sbrigati ho da fare> gli dissi frettolosa e annoiata al qual tempo. Edoardo era alto dai capelli neri e gli occhi verdi, un fisico da far invidia e uno stile pazzesco, l'unica sua pecca era il carattere alquanto discutibile. Era il mio vicino di banco nonché il mio coinquilino, gli volevo bene questo si ma spesso era insopportabile. <Stasera che fai?> mi domandò come praticamente tutti i fine settimana faceva, orami era routine. <Edo ci conosciamo da praticamente due anni e ancora mi chiedi che si fa il sabato sera?> risi e lui con me <Sai so che vorresti andare a mangiare la pizza e poi a fare un giro per le fantastiche strade di Bergamo, ma lo facciamo appunto da due anni, quindi-> mise una mano in tasca e ne tirò fuori due pezzi di carta, che si rivelarono poi qualcosa di molto più bello di ciò che sembrava <Ho comprato questi due biglietti per il concerto di domani di Ak-> non lo lasciai concludere che lo abbracciai, sapevo le tappe di quel tour a memoria e speravo infinitamente di riuscire ad acquistare i biglietti, ma per mia delusione quando andai per prenderlo erano terminati <Come li hai avuti> domandai alquanto sorpresa <Manuel, un mio amico, li aveva presi per portarci la ragazza ma lei è dovuta partire, allora mi ha domandato se mi potessero interessare. Ed ecco che ho pensato a te> <Grazie davvero> sorrisi <Quindi, stasera a casa e domani concerto?> mi domandò sapendo già la risposta che gli palesai solo un'istante dopo annuendo <Si, grazie ancora, io vado però, voglio sentire Christian, ci vediamo dopo> lui annuì <Ti lascio qualcosa di pronto da mangiare?> mi chiese prima che potessi andar via <No tranquillo, prendo qualcosa lungo la strada> lo congedai con lo sguardo e lui si riunì al suo gruppetto. Finalmente chiamai Christian e mentre attendevo una sua risposta alla mia videochiamata, mi specchiavo nel riflesso del mio cellulare. I boccoli di capelli neri cadevano sulle spalle, postati ed in ordine, gli occhi verdi risaltavano sulla carnagione chiara, il piccolo naso a patata invece si mostrava nella sua interezza lasciando spazio subito sotto di esso alle rosee labbra. Nonostante i colori accesi del mio viso, le occhiaie abbastanza evidenti, che quella mattina non avevo coperto con il correttore come ogni giorno, mi conferivano un aspetto stanco. Effettivamente stavo studiando parecchio quel periodo, e riposavo non tantissimo, ma avevo sempre avuto occhiaie evidenti dato il mio chiaro colorito. Finalmente la chiamata ebbe inizio e vidi il viso sereno del mio migliore amico attraverso lo schermo, Christian era un bel ragazzo, capelli ricci e occhi verdi con piccole sfumature marroni meravigliose, i suoi capelli erano ricci e scuri, gli erano cresciuti tantissimo dall'ultima volta che lo avevo abbracciato, era alto e magro, bello sia d'aspetto che di carattere. Chri era una persona buona, sempre disponibile ma sapeva essere davvero testardo quando sapeva di aver ragione, è sempre stato un tipo silenzioso dalla presenza, però, essenziale. La sua vita non è composta da svago o discoteche ma dalla danza, come gli ho sempre detto, conoscendolo sin da bambino, lui era nato per ballare e quando lo faceva mi regalava sempre tanta serenità e tante emozioni. <Eiiiii> la sua voce squillò entusiasta oltre lo schermo ed io non potei che sorridere <Ciao pollo> risi <Come te la passi lì?> gli domandai curiosa <Sto alla grade, faccio 24 ore su 24 ciò che amo fare e poi ho trovato un sacco di belle persone! Tu come stai?> ero così contenta che stesse bene e che fosse felice che se solo avessi potuto l'avrei abbracciato. <Io sto bene, e sono felice per te, ho visto che hai legato tanto con un ragazzo lì, non so il nome purtroppo, però è alto e biondo e credo abbia gli occhi azzurri> sorrisi, Christian si guardò accanto ed annuì <Si chiama Mattia, ora te lo presento> <No aspet-> non feci in tempo a concludere la parola che lui già lo stava chiamando <Fratè!> sentii una voce in lontananza rispondere <Arrivo fra stavo prendendo il succo> e da lì iniziò una loro conversazione <Stavi per caso bevendo il succo ace senza di me?> Christian si mosse di lato con la testa senza toccare minimamente il telefono poggiato chissà dove <No fra ti ho portato il bicchiere per brindare> Christian allungò una mano e poi si senti lo schiocco di una pacca sul collo ed ecco di nuovo lui nell'inquadratura con un bicchiere viola in mano e del succo all'interno <Sara lui è Mattia il mio migliore amico, Mattia lei è Sara la mia migliore amica> a seguito di queste parole un ragazzo dai capelli biondo chiaro e dagli occhi più celesti del cielo entrò in obbiettivo e salutò presentandosi <Piacere mio, Mattia Zenzola> sorrise mostrando i suoi denti bianco candido e perfetti, contornati da delle labbra rosee e carnose. Rimasi incantata a guardargli gli occhi, poi scossi il capo e sorrisi a mia volta <Piacere Sara Wild>

Il primo di una breve ma non brevissima serie di capitoli ha inizio così, spero vi piaccia a presto🤍

Nei tuoi occhi/ Mattia Zenzola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora