Capitolo I - Vacanze In Norvegia

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"Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio."
- Gabriel Garcia Marquez

Sono in viaggio per l'ennesima vacanza di quest'anno, i miei genitori sono dei borghesi in bancarotta, eppure non rinunciano alle loro vacanze in posti lontani. Pur di vantarsi con il resto della società di Milano di aver visitato un posto nuovo. Mio fratello, un borghese già sposato con famiglia, vive a Firenze, ma prima di trovar moglie viaggiava con noi e almeno con lui passavo il tempo. Ci divertivamo a raccontarci storie o a commentare i passanti con i loro bizzarri vestiti, soprattutto quelli delle donne. La moda sa essere strana alle volte e molte dame indossano abiti solo perché sono in voga all'interno della società per la stagione. Sua moglie l'ha conosciuta in uno di questi viaggi, precisamente in Thailandia, alloggiavamo nello stesso hotel e si sono piaciuti fin da subito. I miei genitori, già con una situazione precaria, l'hanno praticamente spinto a sposarla poiché è molto ricca. Lei, Cassandra, è una donna viziata e pretenziosa, no mia cognata non mi sta affatto simpatica. I miei due nipotini sono l'uno diverso dall'altro, due maschietti opposti non solo nell'aspetto. Uno è un principino raffinato, non serve precisare da chi ha preso, l'altro è una piccola peste intelligente. Forse ho una piccola preferenza. Alla veneranda età di ventun'anni, non sono tanti ma per la società sono già una zitella fallita, sono un carico, una spesa in più per i miei genitori. Si ostinano a portarmi a spasso nei loro viaggi per apparenza, quella va sempre salvata e con la speranza che anche io abbia la stessa fortuna di Alessandro, mio fratello. Nessuno attira la mia attenzione in città, figuriamoci poi se io attirò la loro e di certo in viaggio non sono la ragazza più appetibile per un bel giovane in carriera. Per quanto sono goffa e rigida, neanche un balordo mi vorrebbe. Mia mamma, Teresa, ripete in continuazione che ho preso il carattere da una lontana cugina di papà, scappata in Egitto con uno Zar. Non mi dispiacerebbe fare lo stesso onestamente, ma quando siamo andati in Egitto nessuno Zar mi ha guardata. Anche quando siamo andati in Spagna, nessun bel giovane uomo caliente all'orizzonte e nemmeno a Londra e così in tanti altri posti e anche questa volta, diretti in Norvegia, le cose non cambieranno. Per la mia cara disperata e illusa madre questi viaggi mi porteranno un marito e a suo dire dovrei smetterla di essere così schizzinosa. Starò sotto le gonne di mamma e i baffoni di papà ancora per molto tempo, poi diventerò pazza e verrò rinchiusa in manicomio. Questo è il mio futuro e non mi sarve una cartomante per saperlo. Non ho prospettive allegre, ma mio fratello si è dimenticato di me, quindi quando i miei genitori non ci saranno più sarò sola e pazza, dove dovrei finire se non in manicomio? Di sposare un vecchio non se ne parla e di certo non sono una religiosa accanita. La carrozza sbanda a destra e a manca, non so come sono questi cocchieri Norvegesi o le strade, ma sicuramente non sanno cosa significa comodità.

«Dafne tesoro, smettila di guardare fuori e di perderti tra i tuoi pensieri. Così diventerai pazza più in fretta e non ti vorrà nessuno.» Mia mamma ci tieni a precisare il mio imminente futuro molto spesso, ne è convinta anche lei e non è una veggente.

«Non mi vuole già nessuno madre.» Rispondo atona.

«Per forza figliola sei sempre rinchiusa nella tua musica e nell'arte.» Fernando, papà, non ha tutti i torti. Ma cosa ci posso fare se sono migliori le arti alla vita? Almeno da loro non mi sento giudicata.

«Mi annoia la vita, quindi mi rifugio nell'arte sotto ogni sua forma.» Sono sempre molto sincera.

«Oh cara, vedrai che quando ti innamorerai di un bel riccone sarai felice della vita.» A mia mamma i soldi fanno luccicare gli occhi, anche solo pensarci.

«Si amore di papà, sei bella, nonostante il carattere diverso dalle dame della tua età e un bel giovane uomo ricco, busserà alla porta del tuo cuore sicuramente.» Papà cerca di rincuorarmi, a modo suo ovviamente.

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