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It's been a long time
Now I'm, coming back home

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John guardava fuori dalla finestra del treno, mordicchiandosi le labbra nervosamente.
Che cosa avrebbe detto a Paul?
Non sapeva nemmeno se gli avrebbe fatto piacere vederlo.
Forse lo odiava.
Paul? Non l'avrebbe mai odiato.
Il suo Paul. Era ancora suo?
I suoi pensieri si stavano intricando sempre di più, ma il treno si fermò, fermando anche il suo cervello.
Ora doveva solo agire.
Camminò, camminò velocemente perché dio mio, doveva vederlo.
Camminò, percorrendo quelle strade che conosceva così bene, per arrivare alla casa che amava di più al mondo.
La sua casa.
La casa di Paul.
Erano passati due anni, ma la facciata di quella dannatissima casa – piccola, ma che il ragazzo trovava molto graziosa – era ancora uguale identica, non una macchia in più, non una macchia in meno, su quel muro.
E, pensò, sapeva di casa più di quanto lo facesse la sua.
Si passò una mano tra i capelli e una sui vestiti, per sistemarsi.
Non che importasse apparire belli, a Paul non importava nulla dell'aspetto fisico – anche se fosse stato sudicio, l'avrebbe baciato comunque – ma voleva essere presentabile.
Prese un bel respiro, in verità tre, e poi suonò il campanello.
Quei tre sospiri non gli erano serviti poi granché, perché smise di respirare in quegli attimi di attesa, sospeso nel nulla, si sentiva soffocare.
La porta si aprì.
«Chi è?»
Nel momento stesso in cui i loro occhi si incontrarono, non ebbe bisogno di una risposta, perché lo riconobbe subito.
Non dovette guardarlo in faccia, gli bastarono gli occhi.
Quegli occhi così famigliari, così dolci, che in quel momento si stavano riempiendo di lacrime.
Si gettò su di lui, e le sue braccia lo strinsero forte come quelle di nessun'altro avevano mai fatto.
Ma erano due anni che non sentiva quelle braccia, e ora il suo tocco bruciava, gli scottava sulla pelle.
Entrambi avevano paura.
“John..” sussurrò, con un tono che spezzò il cuore dell'altro.
Lo strinse a sé ancora più forte, come per comunicargli che ora non l'avrebbe più lasciato andare.
E Paul lo strinse a sé a sua volta, gli passò le mani sulla schiena, odorò intensamente il suo profumo, gli accarezzò i capelli e fu pervaso da una voglia incredibile di baciarlo.
Ma erano due anni che non lo vedeva, e ora aveva una ragazza.
Perciò, quando John avvicinò il viso al suo, dovette fermarlo, mordendosi le labbra fino a farle diventare bianche per resistere a quell'enorme tentazione.
“John–” ora il suo tono era supplicante “ho.. una ragazza...”
“Hai cosa?” non sapeva se ridere o piangere “Paul, ti prego, io ti amo più della mia stessa vita. Ho bisogno di te per vivere, sei come l'ossigeno per me.”
Hah, se fosse vero, saresti già morto soffocato, John. Due anni. Non uno, due. Hai idea di quanto ho aspettato? La vita va avanti, sai, ho dovuto trovare qualcuno che mi amasse al posto tuo.”
“Quindi mi ami ancora?”
Paul non rispose, perché non poteva negarlo. Era vero, lo amava ancora.
Il modo in cui lo guardava, il modo in cui, per lo stato in cui si trovava, poteva capire che era arrivato di corsa dalla stazione, il modo in cui le sue braccia lo avevano avvolto.
Sì, lo amava ancora.
Ma ora c'era una ragazza dentro casa sua, che lo amava tanto quanto John lo facesse, e che non l'avrebbe ferito.
“E dimmi, come faccio a sapere che poi non te ne andrai di nuovo? Che mi ferirai ancora?” incrociò le braccia, guardandolo negli occhi.
“Scusami, Paul. Scusami, scusami, scusami. So che le scuse non bastano, ma perdonami per favore. Sono cambiato, te lo giuro, ho capito il mio errore, anche se ho i miei cazzi per la testa, non ti lascerò mai più solo, promesso.” John resse il contatto visivo - con fatica, ma lo resse - e tentò di avvicinarsi di nuovo, ma Paul indietreggiò leggermente.
“Non so se me la sento, John.”
Silenzio.
Rumore di passi, e una donna bionda spuntò dietro il ragazzo.
“Paul, chi è questo ragazzo? Tutto bene? Ti ho sentito preoccupato.” gli prese le guance e lo baciò, fottutamente lo baciò, davanti a lui.
Si era davvero trovato una ragazza.
“È un vecchio– amico..? Non ti preoccupare Linda, va tutto bene, ci siamo rivisti dopo tanto tempo. Penso che andremo a pranzo insieme oggi, ti dispiace?”
“Oh, è lui... no, certo che non è un problema! Comunque Linda, piacere.” allungò una mano verso il ragazzo.
John.”
Si scambiarono degli strani sorrisi, e in men che non si dica la bionda era sparita.
“Uhm, vuoi entrare? Mi preparo velocemente.”
John annuì, e lo seguì dentro casa.

𝐖𝐚𝐢𝐭 || McLennonWhere stories live. Discover now