Little train wait for me..

53 9 0
                                    

Hope

Chiusi il baule e cancellai dalla lista che avevo preparato la voce "maglioni".
Tutto era pronto per tornare a Hogwarts, ma già sapevo che non sarebbe stato lo stesso.
Non avrei più visto Fred ogni giorno e non potevo fare altro che chiedermi se saremmo riusciti a gestire la cosa. So che ci sono coppie che abitano a chilometri di distanza e si vedono una o due volte l'anno, ma quando si è abituati a vedersi ogni giorno, risulta difficile pensare di cambiare ciò che è ormai parte della routine.

Mi guardai intorno e controllai di non aver lasciato fuori nulla dai bagagli. Sfiorai appena la foto incorniciata sul mio comodino, dove c'eravamo io mamma e papà al parco. Avevo 3 anni ed ero seduta sull'altalena. Papà mi spingeva e io e mamma ci guardavamo sorridendo.
Riflettei se portarla o meno al castello, ma sapevo quanto piacesse ai miei genitori, perciò decisi di lasciarla lì, in modo che potessero sentirmi più vicina.

"Hope, andiamo o faremo tardi!"

"Arrivo mamma!"

Portai giù il baule e lo zaino.

"Sono pronta."

"Ascolta..quando i Weasley e i Malfoy sono andati via, io e la mamma abbiamo parlato."

Nella mia testa iniziarono a scorrere liste di possibili conversazioni.

"Riguardo a?"

Ti prego, non dire il suo nome..Fa che non abbiano parlato di lui.

"Di Fred e del fatto che non sarà più a scuola."

Come non detto.

"Sopravviverò. Non siamo legati con il cordone ombelicale in fin dei conti."

Mio padre ridacchiò. "Lo so, lo so. Ma visto che purtroppo il gufo che ti abbiamo comprato il primo anno di scuola non c'è più e tu sei senza un animale, abbiamo deciso di..compensare due mancanze in una."

Mia madre mise sul tavolo una cesta con un cuscino. Mi avvicinai tremante. Avevo paura di affezionarmi a un altro animale. Avevo pianto molto per la morte di Stevee e non volevo soffrire di nuovo così.

Quando fui abbastanza vicina, riuscii a scorgere due piccole orecchie pelose.
A quel punto, l'emozione che provavo fu talmente forte che scoppiai a piangere.
Nella cesta c'era un piccolo gattino. Avrà avuto si e no quattro o cinque mesi e il suo pelo era di tre colori diversi: il grigio prevaleva sulle chiazze arancioni e bianche sparse qua e là. Sul nasino aveva una piccola macchiolina rosa.
I suoi vispi occhietti gialli mi studiavano curiosi.

"È una femmina"

La gattina si alzò in piedi sulla cesta, continuando a guardarmi. Non volevo spaventarla, ma non riuscivo a smettere di piangere.

"Ciao piccolina." Tirai su con il naso e porsi lentamente una mano verso di lei, che la annusò e poi strofinò la sua testolina sulle mie dita.
Le accarezzai il dorso mentre pensavo a un nome.

"L'abbiamo adottata al canile. Era l'ultima rimasta della cucciolata. Ora è tua, tesoro."

"Mia.."
La gattina mi rivolse uno sguardo. Non è facile da spiegare, ma è come se avesse riconosciuto da sola quella parola.

"Ti piace il nome Mia?"

Si sedette sulla cesta e si leccó una zampina.
Lo presi come un sì.

"Ora però dobbiamo andare."

Li abbracciai stringendoli forte.

"Grazie, davvero..È bellissima."

Mamma mi accarezzò il viso sorridendo.
"Sapevamo che l'avresti amata."

🎆Fireworks 2 🎆Where stories live. Discover now