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Tanjiro POV

Urokodaki:-Ora entriamo ragazzi, è diventato buoi pesto.- Ci disse il signor Urokodaki mentre scioglieva l'abbracci e si rimetteva in piedi, noi lo seguimmo a ruota mentre io prendevo per mano mia sorella ed entrammo dentro alla casa del sensei. Appena varcata la soglia un piacevole calore mi riscaldò il corpo e mi fece dimenticare le fatiche, sul tavolino posto al centro della stanza si trovava una pentola con dentro del ramen appena fatto, io cercai di trattenermi per aspettare che il signor Urokodaki ci desse il permesso, ma a mio contrario TN non si fece attendere, prese una ciotola e con il mestolo se ne versò una porzione. A quella vista mi si formò un sorriso spontaneo e il sensei si mise a ridere.

"E come biasimarla? Con le fatiche che abbiamo affrontato."

Abbiamo appena finito di cenare, il signor Urokodaki ci ha chiesti di seguirlo un attimo, ci siamo messi sul tappetino e lui ha cominciato a parlare:

Urokodaki:-Siete stati bravissimi- disse come prima cosa -cosa avete dovuto affrontare durante la prova finale?-

Tanjiro:-Abbiamo affrontato molti demoni comuni, ma ce ne era uno anomalo: era molto grande, di un colore verdastro, era pieno di braccia e diceva di aver ucciso tutti i suoi alievi precedenti, compresi Makomo e Sabito.- Dissi con la tristezza in cuore al ricordo delle parole de demone.

Urokodaki:-Bene, finalmente quel demone anomalo è morto per mano vostra.- disse sollevato.

Tanjiro:-Sensei, se devo dirla tutta, è solo grazie a TN se è morto e io sono qui, è stata lei a salvarmi mentre io avevo perso i sensi.- Non potevo prendermi il merito per qualcosa che non avevo fatto. TN mi si girò verso di me e mi diede uno sguardo pieno di felicità e dolcezza, e io gli risposi con un sorriso sincero. Il Signor Urokodaki poi, ci spiegò che esistevano diversi tipo di demoni, ce ne sono alcuni con delle abilità vampiriche e secondo lui Nezuko non si deve cibare della carne umana per riprendere le forze, ma che abbia bisogno di dormire.

Appena ebbe finito di parlarci io mi stavo per alzare e andare a letto, ma sentì qualcosa che faceva pressione sulla mia spalla, mi sono girato e c'era TN stanca morta con la testa poggiata su di me, stava praticamente dormendo con gli occhi mezzi aperti.

"Com'è carina mentre dorme."

Mentre pensavo questo la presi in spalla e salutando il signor Urokodaki andai verso la camera di TN, la feci sedere sul futon e io mi misi accanto a lei. Non le misi il pigiama, per motivi abbastanza ovvi, ma le tolsi il kimono e lo misi su un piccolo armadio lì di fianco; poi sono tornato ad TN e l'ho fatta sdraiare delicatamente. Me ne stavo per andare in camera mia, ma sentii una presa sulla manica del kimono, mi girai e come pensavo, era la ragazza sdraiata accanto a me.

TN:-P-perfavore resta qui- Mi chiese con un tono di voce molto basso e impastato dal sonno, non potevo dirgli di no, così mi sedetti di fianco a lei -Puoi venire sotto le coperte, se no morirai di freddo- mi disse con lo stesso tono mentre alzava un'estremità della coperta. Effettivamente faceva freddo, quindi non rifiutai la sua proposta e entrai sotto a quelle calde coperte, fortunatamente il futon era a mezza piazza, quindi, anche se un pò stretti ci stavamo entrambi (Prima di entrare ovviamente mi tolsi anche io il kimono).

TN:-Sono molto felice che tu non mi abbia abbandonato- disse prima di addormentarsi completamente. Non capì molto il significato delle sue parole, ma scommetto che le pensava davvero; mi soffermai a guardarla un attimo, aveva delle ciocche di LC (lunghezza capelli) capelli CC che le ricadevano delicatamente sul volto, gli occhi chiusi e le labbra appena schiuse.

"E' davvero molto bella..."

Disse lui guardando la sua futura moglie

SMETTILA!

Non restai a chiacchierare ulteriormente con la mia coscienza, mi addormentai per la stanchezza, e mi feci cullare dal calore emesso dai nostri corpi vicini. Quella notte non riuscii a pensare a niente altro se non a TN mentre dormiva così beatamente.

//SKIP TIME//

TN POV

La calda luce dei raggi del sole mi percorreva la faccia attraverso la finestra, strizzai gli occhi per la luce, ma appena mi abituai li aprì lentamente, mi guardai un attimo e vidi che stavo indossando gli stessi abiti di ieri, non ci feci caso e mi stiracchiai, ma sentii una pressione di fianco a me così mi girai per guardare che cosa fosse, ma appena lo capii mi allontanai dal futon con le guance in fiamme... A fianco a me si trovava Tanjiro che stava dormendo come un bambino, mi misi seduta e lo guardai riflettendo un'attimo.

"Mi ricordo che mmi stavo addormentando appena il signor Urokodaki aveva smesso di parlarci, ma poi non ho più ricordi, CHISSA' CHE FIGURACCIA CHE HO FATTO!!!!"

Mentre mi stavo picchiando emotivamente non mi accorsi che Tanjiro si stava svegliando mugugnando e facendo devi leggeri versi, non riuscivo a muovermi, riuscivo solo a guardarlo, cominciò ad aprire gli occhi e si mise seduto stiracchiandosi (Per immaginare la scena potete utilizzare l'immagine all'iniziodel capitolo), non si accorse subito della mia presenza, solo dopo aver girato lo sguardo vide che mi ero allontanata dal futon ed ero seduto e rossa in faccia. Mi guardò per un secondo con uno sguardo stranito, poi guardandosi attorno capì la situazione e cercò di coprirsi la faccia con le mani.

Tanjiro:-N-non è c-come sembra, ieri sera ti eri addormentata ed io ti ho portata in camera tua, ma tu mi hai trattenuto chiedendomi di stare con te.- Disse riacquistando il suo colorito di carnagione e non più quello di un peperone, io invece ero solo diventata più rossa e mi stavo dando dei leggeri schiaffi in faccia -Tranquilla, non hai bisogno di vergognarti-

- Disse riacquistando il suo colorito di carnagione e non più quello di un peperone, io invece ero solo diventata più rossa e mi stavo dando dei leggeri schiaffi in faccia -Tranquilla, non hai bisogno di vergognarti-

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(Questa è più o meno la scena, il personaggio l'ho disegnato così in modo che voipossiateimmaginareil vostro, spero di aver reso l'idea)

Dopo quelle parole si avvicinò a me e mi abbracciò, rimasi un secondo stupita, poi ricambiai e misi la testa nell'incavo del suo collo, profumava ancora di glicine; quando quell'incantevole momento finì ci dirigemmo a fare colazione.


-Un amore connesso- TanjiroxReaderWhere stories live. Discover now