-

33 1 0
                                    

Nicholas POV

Andavo spesso in posti isolati da solo a fumare e a bere fino a tardi il sabato. Questa era una di quelle sere e in quel lasso di tempo sorseggiavo della birra fredda mentre pensavo e basta, magari ogni tanto mi portavo dietro un libro, ma per il resto stavo a fissare il vuoto pensando a cose stupide (tipo cosa mangerò a pranzo il 28 agosto 2021), roba più seria o al passato e di come avrei voluto non crescere mai e rimanere sempre un ragazzino di 15 anni.

Magari...

Più cresco e più scopro cose che non voglio scoprire e devo accettare tutta la merda a cui vado i contro io e quelli a cui tengo e non posso farci niente, se non stare a guardare e questo non fa altro che peggiorare tutto.

Stavo facendo proprio uno di questi pensieri quando sentii una voce che conoscevo molto bene.

Michael: che ci fai qua?
Nicholas: io? Che ci fai tu qua. Io vengo qui ogni volta che ho il giorno libero e non devo lavorare al pub fino a mezzanotte.
Michael: facevo due passi. Non riuscivo a dormire, ecco. Posso sedermi vicino a te?

Gli feci segno di sì e lui si sedette accanto a me.

Michael: hai una sigaretta o dell'erba?

Sospirai e frugai  nella tasca destra della giacca e vi tirai fuori un pacchetto di Marlboro, da cui presi due delle sigarette rimanenti, ne porsi una a Michael e quest'ultimo se la mise in bocca, feci lo stesso e presi l'accendino  con cui accesi entrambe le sigarette nello stesso momento.

Ci furono degli attimi di silenzio che furono riempiti poco dopo dalla voce del riccio.

Michael: quindi...quando mi hai baciato al funerale...?
Nicholas: per me quel gesto non ha significato niente era solo per dirti che David era fottutamente innamorato di te prima di morire. Non me lo ha detto lui personalmente, sono semplicemente venuto a saperlo dalla sua lettera di suicidio. Conoscendolo, non te lo avrebbe detto così facilmente per la sua timidezza.

Il ragazzo dai capelli corvini rimase spiazzato per qualche secondo dalla mia spiegazione.

Michael: ah-...

Aveva un'aria pentita, triste.
Ok, magari era pentitissimo di quello che aveva fatto, ma ciò che aveva fatto non era facilmente perdonabile e mi stupivo che David gli avesse dato una seconda possibilità nonostante il guaio che Michael aveva combinato.

Nicholas: già, non ci credi neanche tu, eh? Francamente nemmeno io me l'aspettavo nonostante quello che era accaduto tra voi due.
Michael: l'ultima cosa che gli serviva era che lo rendessi il principale bersaglio dei bulli a scuola. Ho fatto una stronzata, Nick. Lo so. **singhiozzo** È colpa mia, dovevo chiudere la bocca...vorrei tornare indietro nel tempo per sistemare qualcosa, cambiare quella minima cosa che avrebbe fatto la differenza

Michael cercava di non piangere. Non potevo biasimarlo. C'era anche da dire che però la colpa non era solo sua.

Nicholas: non è tutta colpa tua, Michael
Michael: e di chi dovrebbe essere, se non mia?
Nicholas: non hai torto, ma è stata soprattutto colpa di suo "padre" se adesso David è sotto terra.

Feci il gesto delle virgolette con le dita quando pronunciai quella parola.
Padre.
Un essere come quel soggetto disgustoso di William Jeffrey Carson non è definibile come padre, non si è mai comportato come tale e odio il fatto che David non avesse mai provato a denunciare quell'essere che lo aveva cresciuto a suon di abusi per paura, l'estrema paura che provava nei confronti della morte e di cosa c'era dopo di essa, il terrore di ritrovarsi sul freddo pavimento di "casa"* con tutte le ossa rotte e morire agonizzante con il naso rotto e sanguinante e 5 costole su 12 spezzate a suon di martello. Perché era così che era stato minacciato. Era successo poco meno di 7 mesi fa, ma mi aveva raccontato di questa minaccia solo quella fatidica notte, l'ultima volta in cui lo avrei vivo.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Aug 05, 2023 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

𝙹𝚞𝚜𝚝 𝚝𝚊𝚕𝚔𝚒𝚗𝚐 - 𝙾𝚗𝚎-𝚜𝚑𝚘𝚝 - 🇮🇹Where stories live. Discover now