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"Un panda, un fottuto panda. Io, vestito da unicorno, devo andare alla ricerca di un idiota vestito da panda" continuo a ripetermi mentre leggo "8 minuti" sullo schermo d'attesa di fianco alla pubblicità.

Credo voglia dire che dovrò aspettare 8 minuti.
"Stupido stupendo italiano" penso.

Una cosa positiva in tutto questo c'è: nessuno è qui accanto a me ad aspettare l'autobus.

Prendo il telefono per scrivere a Louis.

Harry: Un panda? Seriamente? Io, vestito da unicorno devo cercare un panda. Quando ci vedremo ti picchio.

La risposta arrivò poco dopo.

Louis: Haha! Andrà tutto bene. Nessuno sa chi sei veramente.
Harry: Ci manca solo quello.

[Visualizzato alle: 14:46]

L'autobus sta arrivando così metto via il telefono e mi alzo.
Il veicolo arancione si ferma davanti a me e apre le porte lasciandomi entrare.
"Siamo al circo?" Dice ridendo il conducente.
Io non capendo l'italiano sorrido e cerco un posto.

Ci sono circa 8 persone su questo autobus, di cui 2 sono bambini. Tutti gli sguardi sono puntati su di me.
"Mamma! Mamma! Posso andare a parlare con l'unicorno?"
"No. Noi non parliamo con gente strana" questo è ciò che sento. E nonostante non parli l'italiano non credo stiano dicendo belle cose.

Alla quinta fermata scendo e cerco l'uomo vestito da panda. Lo vedo appoggiato a un palo mentre mangia un hot-dog.
Mi avvicino e quando il ragazzo mi vede mi viene in contro finendo il panino.

"Signor Styles. Tenga. È da parte del signor Tomlinson" dice con un accento perfetto porgendomi uno zaino e una busta.
"Sisi, so già come andrà a finire. Dove mi porti?" Chiedo quasi sbuffando.
"Da nessuna parte. Nella busta ci sono le informazioni necessarie. Mi lasci dire una cosa: lei è davvero fortunato" e dicendo ciò mi abbandona nel mezzo della città. Vestito ancora da unicorno.

Per prima cosa apro lo zaino sperando che ci sia un cambio dentro.
C'è tutto quel che c'era in hotel.

Mi dirigo verso un bar chiedendo di poter andare in bagno.
Ovviamente gli sguardi non mancano ma non ci faccio più caso.

Entro in bagno e mi cambio. Fortunatamente nello zaino ci sono anche cappello e occhiali per non farmi riconoscere.
Indosso la felpa presente nello zaino in modo che i miei tatuaggi siano coperti.

Esco dal bagno e mi siedo in un tavolo per leggere la lettera.
Tre ragazze si avvicinano al mio tavolo, spero solo non mi abbiano riconosciuto.

Una è alta e di pelle scura, ha le trecce e gli occhi grandi e scuri. È vestita con dei leggings neri e un maglione blu.
Una è molto più bassa, occhi chiari e occhiali. Capelli biondi e lisci, indossa dei skinny jeans e una felpa nera.
Una è poco più alta della seconda. I suoi capelli sono ricci e castani. Indossa dei jeans neri attillati e una camicia bianca con le farfalle, nel mio stile.

Sono in lacrime, credo mi abbiano riconosciuto.
"Merda" sussurro.

"Sei... Sei Harry?" dice con un buon inglese la prima toccandomi il braccio.
"Sì, ma vi prego. Non urlate" le imploro sorridendo.
"No. Solo... possiamo abbracciarti?" Pregano in coro le altre due piangendo.
"Certo. Venite qui" le invito alzandomi.

Dopo gli abbracci, le lacrime e gli autografi mi chiedono una foto.
Entriamo in bagno in modo che mi possa togliere il cappello e gli occhiali.
"Ti amo"
"Ti amo anche io"
Sono le poche conversazioni che facciamo.

Dopo ciò vanno via ancora tremanti.
"Non hanno detto nulla. Che tenere" penso salutandole per l'ultima volta.

Mi risiedo al tavolo e apro la lettera leggendo con calma.

"Da Louis Tomlinson.
Amore nello zaino c'è il cambio per tutto.
Nella tasca anteriore c'è un biglietto per il treno.
Prendi un taxi e mostra il biglietto all'uomo. Davanti alla stazione cerca una ragazza sui 20 anni.
Alta, occhi scuri, capelli biondi e lisci. Avrà dei jeans neri e una canotta bianca larga. Ti lascerà un altro zaino e dovrai lasciarle questo.

Ti amo."

Sbuffo felicemente mettendo tutto nello zaino e cercando un taxi.
Ne trovo uno e salendo mostro il biglietto al conducente.
"Sei italiano?" Mi chiede con un pessimo inglese.
"No, inglese" rispondo mettendomi comodo sul sedile.

L'uomo fa un cenno e inizia a guidare capendo che non so cosa devo fare.

Guardo la destinazione: Parigi.
Ormai non mi stupisco più e sorridendo tiro fuori il telefono, il quale ha meno del 40 per cento di batteria, per scrivere a Louis.

Harry: Parigi. Lo sai che della Francia amo solo la Torre Eiffel.

La risposta arriva presto.

Louis: Lo so amore, lo so.

[Visualizzato alle: 16:07]

Metto via il telefono e mi godo il piccolo viaggio.
Arrivato a destinazione porgo i soldi al conducente ed esco a cercare la ragazza.
Fortunatamente nella tasca anteriore c'erano dei soldi, in euro. Ha pensato a tutto.
Con gioia la vedo avvicinarsi a me prima che io la trovassi.
"Salve Harry. Posso darti del tu? Ma certo che posso. Allora questo è lo zaino e questa è la lettera. Sei davvero fortunato. Il treno che devi prendere è quello" indica un punto "sbrigati se non vuoi perderlo. Ciao" dice tutto d'un fiato.

Non faccio in tempo a salutarla che lei scappa via.

Vado al mio treno e mi siedo al mio posto. Prendo la busta che mi ha lasciato la ragazza e la apro.

C'è una delle nostre prime foto assieme. Siamo così piccoli, ancora non sapevo cosa provavo davvero per lui. Mi manca il periodo di X-factor. Potevamo stare insieme senza che nessuno ce lo vietasse. Mi manca così tanto poterlo anche solo abbracciare davanti a tutti.
I nostri sorrisi sono stupendi, gioiosi e sinceri.
"Quanto ti amo" mormoro a bassa voce.

Dietro la foto c'è una scritta.

"Da Louis Tomlinson.
Ho trovato questa foto nel cassetto della mia scrivania. Non potevo non mostrartela.
Guardaci, guarda come siamo belli. Come siamo uniti. Come siamo semplicemente noi.
Il viaggio durerà circa 7 ore, dormi perché stasera sarà una bella serata.
All'arrivo ci sarà un uomo ad aspettarti.
Nello zaino c'è un cambio che dovrai mettere quando l'uomo te lo dirà e un carica batterie portatile, dato che probabilmente il tuo telefono sarà quasi scarico, e delle cuffie se vuoi ascoltare musica. Non guardare i vestiti.

Ti amo."

Piango. Piango perché ha ragione: siamo così belli insieme.
Decido di prendere il carica batterie e di dormire, per quel poco che riesco.

Wedding || Larry ||Where stories live. Discover now