II. Toccare il fondo

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Il primo pensiero che ho avuto, appena ho messo piede per la prima volta su Coruscant nella mia prima apparizione pubblica da Regina di Naboo, è stato quanto fosse caotico.

All'epoca ero abituata alla pace e al silenzio della natura di Theed, non avevo mai fatto una vera e propria seduta davanti al Senato.

Solo simulazioni.

A distanza di anni, ora che sono tornata ed osservare lo skyline di Coruscant, ho avuto più o meno gli stessi pensieri di quella volta.

Coruscant è e rimarrà un pianeta Caotico, vorrei poter dire che mi è mancato, ma sarebbe una bugia.

Sento ancora nelle orecchie, quello scroscio di applausi che ha di fatto condannato a morte la Repubblica.

L'unica cosa buona del fingersi morti, che hai del tempo per riflettere su ciò che hai fatto nella tua vita, magari sul ritrovare te stesso.

Vorrei poter dire che sono riuscita a capire chi sono, però sarebbe una bugia.

Da Regina ero votata al mio popolo dovevo pensare al loro benessere, al di sopra del mio.

Da Senatrice ero votata sia al popolo che al Senato, sempre a lottare con le unghie e con i denti, per riuscire a far passare una mozione o per riuscire a far sentire la voce.

Ho sempre lottato per gli altri, per quelli che non hanno mai avuto voce in capitolo così che potessero averla anche loro.

Ora non riesco più a capire chi sono, mi sento come se in questo momento fossi divisa a metà.

Una donna distrutta dalla morte del marito che reclama Giustizia?

Oppure una donna distrutta che reclama solo Vendetta?

Oppure una donna distrutta, alla disperata ricerca di una scusa per mollare?

La linea tra queste cose è così sottile e labile, che può essere facile riuscire a scambiare giustizia per vendetta o viceversa.

Ci sono delle volte che vanno a braccetto, è impossibile scinderle.

Però prima di dirigermi su Mustafar, ho deciso di andare agli appartamenti dei Senatori, non so nemmeno io cosa mi ha spinto a farlo.

Non ho pensato affatto a ciò che avrei potuto provare, una volta messo piede nel mio appartamento, vengo travolta dai ricordi esattamente come accaduto su Naboo.

La presenza di Anakin aleggia come un fantasma, qui ancora più forte che a Varykino cerco di ricacciare indietro tutto il dolore.

Mi avvicino alla libreria, i libri che non ho mai finito o non ho mai potuto leggere, sono ancora lì come se non fosse passato neanche un giorno.

Le Olo-foto di me ed Anakin sono sparite, ne avevo molte nascoste in giro, perché per ovvie ragioni non potevo metterle in mostra.

Di tutte queste, ne ho trovate soltanto una nascosta ancora in giro, stringo le dita intorno all'olo-foto, facendo ciò si attiva mettendo in mostra la foto.

Una foto di noi due su Naboo in uno dei pochi momenti liberi di entrambi, poco prima che Anakin partisse per l'Orlo Esterno.

Osservare quella olo-foto è come gettare sale su una ferita ancora aperta, sono passati due anni, eppure non si è ancora chiusa.

Mi infilo la olo-foto nella tasca del mantello, faccio appena in tempo a sistemare il libro che sento dei passi.

Inizialmente mi sembra di sentirli alle mie spalle, quando mi volto, però non trovo nessuno.

Padmè - Storia di una vita nell'ombraWhere stories live. Discover now