capitolo 12

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"io... ho rischiato di fartici ricadere?" annuisco lentamente

"potevi...morire?"

"morire è un po' tragico, ma poteva succedere" dico sforzando un sorriso

"scusa" dice alzandosi e avviandosi verso la porta con qualche lacrima

"nunzio aspetta"

"scusami, davvero" mi risponde uscendo di fretta

dopo quel che è successo, non riesco più a ballare, così prendo la mia roba e torno in casetta, luca è fuori a fumare una sigaretta, che fortuna, era proprio lui di cui avevo bisogno, mi siedo di fianco a lui che subito mi mette un braccio attorno alle spalle, quando però si volta per guardarmi in faccia sembra capire all'istante che che c'è qualcosa che non va, appena vedo la sua faccia perplessa però, scoppio a piangere, e piango, piango e piango ancora sulla sua spalla, fino a che sfinita dalle continue lacrime non mi addormento.
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oggi è domenica, ciò significa che è il giorno della verità, chi andrà al serale? e chi invece tornerà a casa a un passo dal realizzare il proprio sogno? io ho imparato la coreografia e spero proprio di farcela, rimangono pochi posti, e spero di riuscire a guadagnarmene uno, l'unica cosa che so, è che voglio indossare quella maglietta oro più di ogni altra cosa. vado in camera per prepararmi, metto un body tutto rosso con la gonnellina colma di brillantini, me lo ha regalato mio fratello e per me è come un portafortuna, mentre mi preparo ripenso a qualche giorno fa, sono felice che lu non mi abbia chiesto nulla su tutte le lacrime che hanno bagnato la sua maglia, smetto di pensarci e mi avvio in studio.
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è il mio turno, il pubblico applaude e io raggiungo il centro della sala, mi concentro solo sulla danza, mi piace questa coreografia, in cui riesco a mettere tutto il dolore che mi accompagna da ormai cinque anni tra mio padre ed edoardo, dolore che trasformo in energia per fare bene, parte la musica e chiudo fuori il mondo concentrandomi solo su quello che sto facendo.
applausi, tanti applausi, è tutto ciò che sento quando finisco di ballare
"todaro?" il mio professore sorride "mi è piaciuta molto" dice, ma lo stesso ha detto anche ai ragazzi che mi hanno preceduto, annunceranno chi andrà e chi no alla fine della puntata, dopo aver comunicato tutti a maria la propria scelta, così aspetto con ansia la fine, anche se ormai manca poco.
ci siamo, è il momento della verità
"la prima maglia di todaro va a nunzio" annuncia maria, "la seconda va invece a Diana e la terza a christian e ora il quadro serali è completo" non ci posso credere, andrò ai serali, il mio sogno è finalmente realtà, e ora, devo solo arrivare il più in fondo possibile.
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felicissima torno in casetta e appena ci concedono il telefono chiamo kio fratello
"nicoooo"
"ei diaa come è andata?"
"sono passataaa"
"sempre detto che ce l'avresti fatta"
"grazie nic, ti voglio tanto bene"
"anche io dia, anche io"
"ciaoo"
"ah e dia, so che puoi arrivare im fondo" lo ringrazio, lo saluto e chiudo la chiamata per raggiungere il salotto e festeggiare tutti assieme, dopo essermi divertita un po' con luca, carola, sere, e sissi mi allontano per prendere un po' d'aria, diciamo che avere tanta gente intorno non fa per me, prendo dal frigo una lattina di tè verde ed esco, quando però arrivo ai divanetti vedo una figura chinata e poggiata sui gomiti, notando i riccioli inconfondibili di nunzio e ricordando che si era allontanato subito dai festeggiamenti, inizio a preoccuparmi un po', insomma stiamo parlando di nunzio, insomma nunzio che piange, non lo lascerò solo come ha fatto con me quella volta che vomitavo, o quella volta del metro, forse neanche si è accorto che ci sono, ma so quanto fa male vedere una persona che nonostante sappia che tu stai male non ti aiuta in nessun modo, quindi mi siedo di fianco a lui e semplicemente gli chiedo come sta, nonostante tutto non siamo affatto in confidenza, è questo è quanto in realtà mi sento di fare, dato che comunque il contatto fisico mi mette un po' a disagio.
prima di rispondermi noto che si asciuga velocemente le lacrime con le maniche per poi alzare il viso e guardarmi negli occhi, mi perdo nei pensieri, forse più che altro mi perdo in quei fottuti occhi neri, sta volta però non sono i soliti occhi, sempre sorridenti, quasi senza emozioni, sono lucidi, e senza ogni tipo di barriera, mi sembra di potergli leggere dentro, mi guarda con dispiacere, non capisco, poi collego.
"non è colpa tua, non lo potevi sapere"
"è di chi è colpa? dell'omino nero?"
"di mio padre, di edoardo"
"prima si, adesso chi è che ti ci stava ripirtando dentro, io cazzo, IO"
alza la voce e delle lacrime gli rigano il volto, se prima magari qualcosa era ancora nascosto, ora è tutto crollato, non so come fare a convincerlo che non è colpa sua
"tutto bene?" è alex, probabilmente aveva sentito la voce di nunzio alzarsi ed era uscito a controllare
"si tutto a posto non preoccuparti" lo congedo e lui rientra in casetta dove informa luca e carola della scena che ha appena visto
appena alex si allontana continuiamo a discutere se così si può dire, allungo un braccio sulla sua spalla, prova a togliermelo ma non glielo lascio fare
"come faccio a starti vicino se so cosa ti ho fatto"
"sapendo che per me è acqua passata, all'inizio avevo paura ok? tanta paura, i tuoi ricci" dico avvolgendo una ciocca dei suoi capelli attorno al dito "mi ricordano i suoi, seppur di colore diverso, ecco, per questo avevo paura all'inizo, poi da quella sera, in cui mi hai chiesto perché scappavo, mi sono spaventata ancora di più, poi da quella volta" dico piangendo a mia volta "in cui ho vomitato la cena, ho pensato, che tenendoti lontano avrei dimenticato tutto il passato, ma l'essenza" adesso invece sono io ad alzare la voce, molto più di quanto faccio di solito "l'essenza è che i ricordi non svaniscono nel nulla, ogni tanto succede ok? succede che qualche piccolo dettagli mi riporti alla mente tutti gli insulti, succede che io torni a pensare ciò che pensavo fino a un anno fa, succede e non posso farci niente, quindi non è il "vai a vomitare?" che mi fa, non è il "la celentano ha ragione" perché essenzialmente lo so, lo so cazzo che non ho il corpo da ballerina ma sinceramente me ne fotto, è che questi dettagli, questi cavolo di piccoli dettagli" adesso abbasso il tono "mi fanno rivivere ogni brutto istante"

pov nunzio

l'accolgo tra le mie braccia, mi ha appena raccontato di sé, forse non è davvero colpa mia, so solo che adesso che la stringo non vorrei più lasciarla andare, non capisco bene cosa provo, è una strana emozione, so soltanto che mi è completamente nuova.
quando si alza, e mi dice che andrà a letto, sento come un vuoto, vado dentro con lei, mi fermo un attimo a scambiare due parole con crytical e poi vado nella sua stanza, è sul suo letto, penso stia dormendo, le lascio un piccolo bacio sulla guancia per poi andare a dormire.

𝒑𝒆𝒏𝒔𝒊𝒆𝒓𝒐 𝒅𝒐𝒑𝒐 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒊𝒆𝒓𝒐- 𝒏𝒖𝒏𝒛𝒊𝒐Where stories live. Discover now