03. Quella notte è una ferita che non so curare

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Cercai quindi di deviare il discorso vedendola molto in imbarazzo. Passammo un'ora a parlare del più e del meno del college, su ciò che volevamo fare una volta concluso e lei sembrò sentirsi a suo agio dopo un po'; smise di picchiettare con il piede a terra e ogni suo movimento era più fluido e tranquillo.

Improvvisamente lo sguardo di Grace si sgranò, i suoi occhi erano finiti oltre le mie spalle. Con calma mi voltai per vedere che cosa stava osservando. I Bloody.

Colin aveva una felpa completamente nera, il pantalone sportivo abbinato alla felpa che aderiva ad ogni suo muscolo, il capellino girato dove dai lati fuoriuscivano i suoi riccioli d'oro, le scarpe bianche e le mani ricoperte da anelli. Kyle era nei suoi soliti jeans neri strappati, una camicia nera per metà sbottonata, la giacca in pelle e la collanina in argento con la croce finale. Poi eccolo, il capo dei Bloody, nonché il più letale, Alexander che aveva una giacca in pelle simile a quella di Kyle, una t-shirt bianca, i jeans neri strappati e la collana uguale a tutti gli altri due.

Percorrevano il viale contornato dal verde come degli Dei; con una sigaretta tra le labbra e una mano nella tasca dei pantaloni. Tutti si voltavano a guardarli, per poi parlare nell'orecchio del loro vicino, tutti avevano paura dei tre ragazzini usciti da poco dal carcere.

Il bar del College era posizionato nell'ala ovest del campus, era un piccolo bar all'aperto, si poteva anche stare dentro se si entrava dal retro, ma noi eravamo sedute nei tavoli al di fuori nascoste nell'ombra dell'ombrellone sopra la nostra testa.

<<Ben!>> Bloccai immediatamente mio fratello, afferrando la sua mano quando lo vidi alzarsi di colpo.

<<Stanne fuori, Fallon. Non fare cazzate, non qui.>> Il suo tono era cupo, la sola vista dei Bloody lo innervosiva e non poco, ma la realtà era che neanche sapevo perché c'era tutto questo odio tra di loro.

Vidi mio fratello seguito dai due suoi amici avviarsi con un passo lento e ben deciso nella direzione dei Bloody, fino a quando i due gruppi non erano uno davanti l'altro. Le persone tendevano ad allontanarsi sapendo ciò che a lì a poco si sarebbe scatenato, altre rimanevano li divertite dalla situazione.

Dopo essersi fulminanti con lo sguardo Colin cominciò a stuzzicare mio fratello affinché colpisse per primo. <<Avanti Ben, non fermarti perché c'è tua sorella. Che c'è non vuoi colpire uno del tuo ex gruppo>> continuò. Mio fratello strinse i pugni lungo i fianchi, cercando di attenuare la sua rabbia. <<Anche se non hai il suo sangue sei cresciuto con una traditrice, no?>>, la provocazione di Colin superò il limite e fu la causa scatenante dell'inferno.

Mio fratello sferrò un pugno ben assestato sul volto di Colin, quest'ultimo ricambiò e da lì i due gruppi cominciarono una rissa tra di loro. Pugni, calci e sangue, questo vedevamo. Rabbia, sete di vendetta e una faida iniziata per un motivo che conoscevano solo loro, questo è ciò che percepivo.

Io, Grace e Megan come d'istinto ci alzammo e andammo verso di loro intente a fermare una rissa che stava facendo da show agli studenti del campus. Grace si mise davanti Colin facendolo bloccare con un solo sguardo, Megan fermò mio fratello, io mi piazzai davanti un ragazzo con la faccia frantumata prima che Alexander lo colpisse di nuovo, quando voltammo lo sguardo vedemmo la mora vicino Kyle dopo averlo bloccato.

Rimanemmo tutti a fissarci per interminabili minuti, mentre il silenzio stordente della folla che si era creata mi provocò un senso di smarrimento.

<<Sei una fighetta del cazzo Ben, ecco perché non sei più uno dei nostri, sei debole>> pronunciò con rabbia Colin riempiendo quel silenzio. Sputò a terra il sangue che gli colava dal naso, per poi scendere fino le sue labbra. <<Le fighette come te le lasciamo in pasto ai lupi, ricordi?>>

Dark SideWhere stories live. Discover now