"Vuoi dire che Black ti piace davvero?".

"Oh, non è il peggiore, una volta che lo si conosce un po' meglio", sorrise lei.

"Beh, personalmente lo odio".

Aggrottò le sopracciglia alle sue parole.

"Anche tu sei del settimo anno?".

"No, ma... Il punto è che dovremmo essere in grado di fare qualcosa. Accoppiare le persone in questo modo non è normale e nemmeno giusto. Il Ministero non può farci questo!".

"Noi?"

"Io - Ehm, intendo voi, potenzialmente noi, se decidono di continuare e ripetere questa cosa nei prossimi anni".

"Oh... Sì, anch'io non credo che sia giusto, ma cosa si può fare?".

"Dovrebbe esserci qualcosa...".

"Anche la McGranitt ha detto che ha le mani legate, quindi non credo che ci sia".

Le due ragazze rimasero in silenzio per qualche secondo, poi la porta si aprì di nuovo, rivelando una ragazza bruna con una cravatta blu e bronzo al collo.

Si guardò intorno e si richiuse silenziosamente la porta alle spalle.

"Ehi", guardò la Grifondoro.

Cominciò a camminare verso il suo letto, ma prima che riuscisse a raggiungerlo apparve di nuovo Madama Pomfrey.

"Signorina Stewart!"

"Oh, salve, Madam Pomfrey! Come sta?"

"Si sta facendo tardi", disse lei, ignorando la sua domanda.

"Lo so, lo so, mi dispiace! Solo qualche minuto, per favore?".

"Puoi tornare domani".

"No, vedi, ho davvero bisogno di parlare con Rita".

"Può parlarle domani, non perderà la voce".

"Ma potrei."

"Allora glielo scriverai".

"E se diventa cieca?"

"Signorina Stewart..."

"Prego?"

Pochi secondi dopo, Madam Pomfrey emise un sospiro, scuotendo la testa.

"Va bene, ma faccia in fretta".

"Grazie mille!"

Dopo aver lanciato un'occhiata tagliente alla cornovera, uscì dalla stanza.

"Perché ci hai messo tanto?" Le chiese Rita, con le sopracciglia aggrottate.

"Io... ero con Gaines".

Gli occhi della Grifondoro si allargarono.

"Oh, davvero? Non sapevo che foste così intimi".

"Rita.."

"Cosa?!"

"Devi capire..."

"No, non devo fare niente! Non dovrei farlo, è tutto così incasinato!".

"E cosa ti aspetti che faccia, eh? Non posso cambiare la Legge!".

"Non ci hai nemmeno provato!".

"Beh, se fossi tu a metterti in questa posizione, forse vedresti le cose in modo diverso".

"Ah sì? Perché, come vedi le cose, Ivy?".

"Devo andare fino in fondo, Rita. Il Ministero non ci ha imposto questa Legge senza motivo".

La ragazza bionda la guardò in profondità negli occhi.

"Ti piace?"

Il volto di Ivy si abbassò alla sua domanda.

"I..."

La Grifondoro scoppiò in una risata priva di umorismo.

"Oh Merlino, ti piace!".

"Rita, ascolta...".

"No, ascolta tu! Come hai potuto?!".

"Ti prego, Rita" Iva abbassò la voce. "Devi capirmi... Dovevo provarci, tanto sarò costretta a sposarlo".

"Giusto, pensavo che avresti almeno provato a lottare per noi, ma credo che tu abbia già voltato pagina".

"Zitta!" La brunetta scoppiò. "Vuoi ascoltarmi?"

Rita si tappò la bocca, guardando la ragazza in silenzio.

"Io ti amo! Davvero, ma non ho letteralmente altra scelta che accettare le cose come stanno! E Gaines è davvero una bella persona che mi capisce. Se anche tu mi vuoi bene, allora devi lasciarmi andare".

"Scusa, cosa? Ora vuoi che ti lasci andare?".

La cornovera incrociò le braccia sul petto.

"Sì, credo di sì".

"Bene, lo farò! Puoi andare a innamorarti di lui in pace, non te lo impedirò".

"Rita"

"No, hai ottenuto quello che volevi, ora vattene".

"Ma..."

"Vattene!"

Dando un'ultima occhiata alla Grifondoro, girò sui tacchi, dirigendosi verso l'uscita.

Quando la porta si chiuse, Madama Pomfrey si precipitò di nuovo dentro la stanza.

"Ok, è ora di... Oh, la signorina Stewart è già andata via?".

"Sì", annuì lentamente Rita, guardando ancora la porta. "Sì, se n'è andata".

I want to marry you- Regulus BlackМесто, где живут истории. Откройте их для себя