3. Your body lightweight speaks to me

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«Si deve dare ascolto al proprio corpo, hai presente? Quando esagero con l'alcool sento il bisogno di farmi una doccia fredda. Solo così mi riprendo».Si sposta davanti a me, io indietreggio.
«E tu? Cosa ci fai qui?», allunga le braccia verso il lavandino, incastrandomi. Mi sento come un topo in trappola, ma devo mantenere la calma.
È ubriaco. Non è in sé. Va tutto bene.

«Se devo essere sincera, stavo cazzeggiando per i fatti miei, poi tu hai deciso di irrompere qui e disturbarmi», lo guardo per pochi secondi in faccia, poi distolgo lo sguardo dai suoi occhi ferrigni e maledico la poca distanza che ci separa.

Kyle scoppia a ridere. Una risata sincera, che mi scuote il cuore.

«Ti rendo nervosa soltanto io o è davvero così facile metterti in imbarazzo?», mette una specie di broncio e io sono a tanto così dal tirargli una ginocchiata tra le gambe. La mia bocca si contorce in una smorfia non appena il lezzo di alcool si introduce nelle mie narici.

«Vuoi una mentina?», gli chiedo e lui ride di nuovo, questa volta portandosi la mano sulla pancia e indietreggiando finalmente. Scivola sulle piastrelle bagnate e cade di schiena, smettendo immediatamente di ridere e restando immobile.

«Oddio!», grido e mi inginocchio accanto al suo corpo, controllando il suo stato. «Sei ancora vivo? Devo chiamare l'ambulanza? Kyle? Respiri ancora?», lo scuoto per le spalle e appoggio l'orecchio sul suo petto per sentire il suo respiro e il battito del cuore. Non voglio averlo sulla coscienza.
Sei chiusa in bagno con lui. È ubriaco. Diranno che l'hai spinto ed è morto per colpa tua.

No, no, no! Via, pensieri maledetti!

Niente panico!

«Dio, basta davvero poco per farti cagare in mano», borbotta ad occhi chiusi.

«Sei davvero un imbecille!», gli tiro uno schiaffo sul petto e il suo corpo ha uno spasmo. Kyle apre un occhio e mi sorride pigramente.

Nel mio cervello inizia a suonare l'allarme: si prega di mantenere le distanze di sicurezza.

«Dovrei chiamare Zahra? Deduco ti abbia già aiutato altre volte, no? Perché uno come te, che beve pure l'acqua delle piante, finisce spesso in queste condizioni. O sbaglio?», gli dico con tono freddo.

Kyle alza gli occhi al cielo. «Dovrei chiamarla, sì, ma a quanto pare sono chiuso in bagno con la sua migliore amica», con un po' di difficoltà riesce a tirarsi su e poi si allunga verso di me e avvicina la bocca al mio orecchio. Sento un brivido vibrarmi sulla pelle.
«Forse dovreste stabilire delle nuove regole, eh, Nives?», sussurra.

Come fa a sapere delle nostre regole? Zahra gli ha raccontato davvero tutto sulla nostra amicizia?
Il suo respiro caldo si infrange contro la mia guancia e io mi irrigidisco ancora di più. Dio, è tutto così sbagliato! Vorrei spingerlo via, tirargli uno schiaffo in faccia per farlo rinsavire, eppure rimango inginocchiata davanti a lui, con la schiena quasi schiacciata al muro e la sua bocca così dannatamente vicina alla mia.

«Cosa direbbe Zahra, Niv? Cosa direbbe se sapesse che il suo ragazzo ti ha sfiorato qui», le sue dita mi accarezzano dolcemente il collo. «Cosa direbbe, se sapesse che alla sua migliore amica è piaciuto?», lo sento ghignare e io mi allontano bruscamente da lui.

«Le direi che sei da ricovero», dico con il fiatone. «Sei a conoscenza della nostra regola principale e tu l'hai fatto apposta!».

Strizza gli occhi e solleva un dito per zittirmi, poi alza la tavoletta del water e inizia a vomitare.
Dio, che schifo!

Potrei aprire la porta e andare via. In fondo, nemmeno lo conosco; so soltanto che è un emerito idiota. Eppure mi dispiace vederlo in queste condizioni. Mi dispiace, perché so che non sta bene, non è in sé.
È abbracciato alla tazza. I capelli ancora umidi solleticano le sue palpebre, facendolo innervosire. Chiude gli occhi e mentre cerca di spostare le ciocche dalla fronte, all'improvviso si accascia e non muove più un muscolo.

Il Mio Limite Sei TuOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz