Il tassello mancante

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- Non ha distrutto l'acquerello, Will. Lo ha mangiato. Sono due azioni diametralmente opposte. 

Will Graham si era chiesto perché la notizia che il serial killer a cui stavano dando la caccia avesse divorato un capolavoro come Il grande drago rosso e la donna vestita di sole non avesse scosso più di tanto l'uomo che lo aveva trascinato in Italia al solo scopo di mostrargli le sue opere d'arte preferite, ma ora che aveva ricevuto la risposta si era pentito di aver formulato quella domanda a voce alta.

Hannibal Lecter aveva usato il modo più urticante di rivolgersi a lui: parlare mentre faceva finta di leggere qualcosa, prendersi il giusto tempo per lasciar deflagrare le parole nella mente dell'altro prima di sollevare lo sguardo e godersi il risultato.

Sapeva di avergli assestato l'ennesimo colpo, e Will era troppo stanco per mantenere il controllo necessario a non far trapelare le sue emozioni.

Sottrarsi alle manipolazioni di Hannibal era una battaglia persa, e questo pensiero nelle ultime due settimane era diventato logorante come non mai.

- Azioni opposte, identico risultato. - Provò a ribattere in un tentativo disperato di rivalsa.

- Se guardi le cose dal tuo punto di vista, certamente. Ma non è per studiare la situazione dal tuo punto di vista che siamo qui. - Hannibal adesso aveva preso a fissarlo come se non avesse mai smesso di avere voglia di aprirgli il cranio per mangiargli il cervello. - Non opporgli resistenza. - Lo esortò, e nella sua voce a Will parve di scorgere un velo di tenerezza.

- Non gli sto opponendo resistenza. - Rispose stancamente Will, ancora sulla difensiva. Sapeva che  il colpo di grazia stava per arrivare, e sperava che quella conversazione si chiudesse in fretta.

E Hannibal, in effetti, non si fece pregare. Iniziò a recitare il suo monologo come un attore consumato.

- La storia dell'arte è piena di esempi di persone che hanno distrutto, o tentato di distruggere, capolavori perché ne trovavano la bellezza insostenibile. O perché volevano semplicemente sottrarli alla vista degli altri. È una forma estrema di possesso, ma è anche la più infantile. Ne ha scritto in maniera impeccabile lo scrittore giapponese Mishima Yukio ne Il padiglione d'oro. Mi piacerebbe molto che lo leggessi, anche se so che non è il tuo genere. Sarebbe molto interessante per me la tua opinione a riguardo.

Will storse il naso e sbuffò in segno di insofferenza.

- Sai che non avremo più quel genere di conversazioni, Hannibal. Potremmo rimanere concentrati sul caso, per favore?

Lecter accennò un sorriso. Trovava quasi poetico che Will gli offrisse la gola pur di ottenere in cambio una fine rapida e indolore, anche se solo in riferimento a quella conversazione.

Voleva dire che sapeva dove stava andando a parare e che quella cicatrice, al contrario di quella sottile che gli solcava il lato destro della fronte, non si era rimarginata e continuava a sanguinare.

- Come preferisci, Will. È un vero peccato, ma farò come chiedi. Tornerò al nostro drago: come ti dicevo pocanzi, lui non si è limitato a distruggere l'acquerello di Blake. Non era suo scopo privarlo alla vista degli altri. Il rapporto che ha instaurato con quell'opera è molto più esclusivo, intimo, dire: lo ha mangiato. Cioè l'ha accolto dentro di sé per trarne nutrimento. Ti è chiara la differenza, ora?

Certo che per Will era chiara.

Lo era stata anche a Firenze, quando aveva sentito la lama seghettata della sega circolare attaccare le ossa del cranio.

Prima di affrontare l'incontro con Hannibal aveva provato a sigillare la paura nella parte più profonda della sua mente, ma ora si era liberata e aveva impregnato l'aria della stanza come una nube velenosa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 18, 2022 ⏰

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