Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai...su un balcone

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C'era una volta, è così che iniziano tutte le favole.
Ma questa non è una favola, quindi mettiamo da parte questo inizio, troviamone un'altro, insieme.

«Thorpe» la ragazza alzó gli occhi dal suo quaderno, «Oh ciao, tu saresti-» non continuò la frase, «Bianca Barclays, unica e sola» si avvicinò a lei, la inchiodò con lo sguardo e le scappò una risatina di sbeffo, ma che Tn non capì.
Cosa c'era di così divertente?
Si accorse troppo tardi che il suo taccuino era sparito, «Cerchi questo?» Bianca la prese in giro, cercò di non piangere e annuì appena, «Per favore» soffiò quelle parole per paura.
Bianca la sorprese con un gesto crudele, strappò via una ad una le pagine del suo diario, e in quel momento un piccolo singhiozzo le sfuggì, poteva sentire i pensieri degli altri studenti su di lei, i loro sussurri le risuonavano come urla strazianti, quel silenzio assordante colpì la sua anima, ancora fragile, guardò in basso, e con le lacrime agli occhi raccolse ciò che era rimasto del suo diario, che in quel momento, pensò, poteva essere paragonato alle sue emozioni.


Lei non era abituata a tutto questo, eppure lo aveva sempre desiderato.
Che controsenso, pensò, ma ormai non c'era più niente che potesse fare.
Sola.
Così si era sentita per tutta la sua vita, tanto che non aveva mai desiderato altro, sapeva perfettamente come stavano le cose, che lei era la figlia illegittima, quella strana, una vergogna per la famiglia Thorpe, un oggetto che doveva essere nascosto.
E così era stato, ogni singolo attimo della sua vita non aveva nessun valore, lei non aveva nessun valore.
Era così che le era stato detto e ridetto, e ridetto ancora, finché anche lei decise di crederci e rassegnarsi, una volta per tutte, che quello sarebbe stato il suo destino.
La Nevermore avrebbe dovuto essere la scintilla che illuminasse finalmente il suo cammino, ma così non era stato.
Tutto era così... ovvio, così normale, ma per lei quello era tutt'altro che ovvio e normale.
A scuola andava bene, ma nulla di più.
«Sorridi Tn» «Silenzio Tn» «Nasconditi Tn» la voce di suo padre le risuonava nella testa continuamente, come la lancetta di un orologio.
Bianca le aveva portato via l'unica piccola cosa che riusciva a tenerla a galla, ad evitare che lei precipitasse nel vuoto, che non affogasse nelle onde impetuose delle sue emozioni.
Tutta la vita le passò davanti agli occhi quando, guardando in basso, stava per buttarsi davvero.
Non sarebbe mancata a nessuno.

«Scendi subito da lì» si voltò di scatto, facendo svolazzare i suoi capelli c/c, «Stammi lontana» balbettò, una figura, una ragazza le si avvicinò.
«È un metodo troppo banale» Tn la guardò storta, senza capire.
«Di fare cosa?» chiese, «Di suicidarsi» rispose con un'indifferenza che quasi la spaventó.
E adesso quella da dove era sbucata?

«Chi sei?» fu la cosa che le venne da dire, «In questo momento soltanto la persona che ti sta salvando da morte certa» fece una breve pausa e si sedette accanto a lei, sulla ringhiera, senza alcuna paura.

«Tu non sai niente di me» sussurrò, soltanto loro due udirono quelle parole, portate via dal vento con leggerezza.
«Beh, sei sicuramente una persona infelice» la c/c si voltò a guardarla, con gli occhi sgranati, mentre quelli scuri della ragazza erano fissi sulla luna, con aria tranquilla.

«Non è difficile intuirlo, una persona che fino ad un secondo fa voleva buttarsi da un balcone dubito che avrebbe voluto farlo per svago, non credi?» continuò senza guardarla, «Immagino di sì» «So chi sei comunque. La mia compagna di stanza tiene un blog di gossip e ha parlato anche di te: la nuova arrivata nonché sorella minore di Xavier Thorpe, Tn, giusto?» la disinvoltura con cui spiegò cose che non avrebbe dovuto sapere la spiazzó.

«Sei inquietante» «Lo so».
Che tipa strana.

«Tu come ti chiami?» finalmente si voltò verso di lei, «Mercoledí, Mercoledì Addams» rispose piatta, «Piacere di conoscerti» allungò una mano nella sua direzione, ma lei non la strinse.
«Ok, niente contatto fisico, chiaro» si schiarì la voce e guardò il cielo.

«Perchè volevi buttarti?» domandó la corvina, Tn si morse un labbro, scuotendo la testa con aria afflitta.
«La mia vita fa schifo» face un pausa, «Anzi, non credo che possa essere chiamata vita. Non sarei mancata a nessuno comunque» l'altra annuì in silenzio.
«Questo chi lo dice?» la c/c la guardò interrogativa, «Lo..dico io» guardò in basso trattenendo le  lacrime, «Sono semplicemente stanca, terribilmente stanca. Ho vissuto nell'ombra di mio fratello per tutta la vita, lui era bello e..dotato e.. e io non ero niente, solo la figlia nata per sbaglio, e che nessuno ha mai amato» spiegò, «Non posso comprendere del tutto il tuo stato d'animo, io ho un fratello minore» Tn tiró su col naso, «Ho buttato dei piranha nella piscina della mia vecchia scuola perché degli idioti lo avevano preso in giro»  l'altra rise piano, «Non serbi rancore eh?» la prese in giro, ma la corvina scrollò le spalle con noncuranza.
«Se è questo il tuo modo di trasmettere affetto, allora ci sei riuscita alla grande» «Purtroppo non è morto» Tn sgranò gli occhi, «Avresti voluto che lo fosse?» lei roteó gli occhi, «Ma certo, adesso la mia reputazione è rovinata» sbuffò, Tn ridacchiò, «Non sia mai» ci fu una breve pausa, «Beh, direi che è il momento di scendere da qui» la c/c esitò, «Hai ragione» scavalcarono la ringhiera e Mercoledì si pulí la divisa con le mani, «Perchè la tua divisa è nera?» chiese Tn, «Sono allergica al colore» «Ormai non mi sorprende più niente di te» «Sei perspicace, adesso devo andare e. Non farti trovare morta domani mattina» la ragazza annuì, Mercoledì si allontanò ma Tn la trattenne, «Hey. Ti ringrazio» l'altra non rispose, si limitò al silenzio, un silenzio carico di parole che Tn capì al volo, «Non mi troverai morta domani, promesso».

***

La mattina successiva Tn si svegliò stranamente di buon umore, e, mentre indossava la sua divisa, rise da sola al solo pensiero di aver incontrato una persona durante un tentativo di suicidio, il suo in questo caso.
Nonostante la sua inquietante stranezza, Mercoledì le aveva fatto una buona impressione, finalmente aveva avuto la possibilità di aprirsi con qualcuno, cosa che pensava, fino al giorno prima, impossibile.

Le ore successive passarono in fretta, cercò di ignorare, per l'ennesima volta, le prese in giro alle sue spalle e le risatine dovute a qualche battuta su di lei, sicuramente poco carina.
Ormai ci aveva fatto l'abitudine, all'inizio la cosa la aveva ferita ma poi pensò che infondo non era niente di nuovo per lei, era sempre stata trattata in quel modo.

«Fra poco c'è la sagra del raccolto» sussultò quando una voce familiare la sorprese, indossò una maschera di freddezza e si voltò.
«Lo so» ribatté gelida, Xavier scrollò le spalle, «È risaputo, tu sei una stramba sbadata, te lo ricordo soltanto perché papà vuole che tu participi, se fosse per me, tu saresti a casa adesso» la aggredì, Tn deglutì a vuoto e abbassò lo sguardo sul suo caffè, «Grazie di avermi ricordato che cosa sono per te, mi stavo preoccupando» rispose senza guardarlo negli occhi, lui sorrise beffardo e rovesciò la sua bevanda, che rovinò il disegno a cui lavorava da più di una settimana.
Trattenne le lacrime, e in un momento di furia ceca, gli tiró un ceffone.
Lui si portò una mano alla guancia e nel locale calò il silenzio.

«Papá aveva ragione, non fai altro che creare problemi, tu sei un problema, mettitelo in testa e accettalo» uscì dalla caffetteria sbattendo la porta, sotto gli sguardi sconvolti dei pochi clienti rimasti.

«Ti senti bene?» Tn alzò lo sguardo, «Si, grazie» mentì, «Mi dispiace della scenata, ti pagherò il doppio per il disturbo» si alzò in fretta pulendo la sua divisa, ormai rovinata.
Il ragazzo sorrise e le ridiede i soldi, scuotendo la testa.
«Offre la casa, ho capito in che situazione ti trovi e..ti capisco quindi» allungò una mano nella sua direzione, «Sono Tyler»Tn lo guardò insicura, ma si riprese immediatamente.

«Piacere, Tn».

Spazio autrice

E nulla non ce la faccio.
Sto scrivendo troppe cose insieme e lo so che non va bene però mi è venuta questa idea e nulla così.
Dunque, The new phoemix va avanti ugualmente, mentre The new chess player avrà presto fine, o forse la toglierò dal profilo, vediamo.
Spero vi piaccia, non ho visto nessun "immagina" su Tyler, così ci ho pensato io.
Bacioni
Chiara 💙

Alone (Tyler Galpin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora