CAPITOLO 19 - 19.2 Il villaggio sulla montagna

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"A me sembra così simpatico e la sua capigliatura mi mette allegria", sussurrò Yumiko, muovendo la testa a ritmo della treccina che dondolava dietro la nuca glabra della loro guida.

"Gli abitanti di qui sono davvero esuberanti a dispetto delle apparenze. Sono un popolo di minatori e presentano una fisicità tonica e robusta. A parte questo, ammetto che lui è fuori dagli schemi più di molti altri."

Il Custode socchiuse gli occhi e fissò le braccia nude di Minero.

"Dico una sciocchezza se, paragonandoli ai tuoi, i disegni sul suo corpo sono più geometrici e spigolosi?"

"È una caratteristica di chi nasce su quest'isola. Anticamente, chi viveva sulla montagna era ricoperto di motivi spigolosi. Con il tempo gli zemlyani si sono mischiati, quindi se noterai qualcuno con disegni sul corpo più lineari dei miei, saprai che ha, o ha avuto, antenati ad Aksijan. Come hai notato, Minero discende da una linea dinastica che ha radici profonde in questo villaggio, perciò i suoi decori si sono mantenuti."

Taiki sorrise, Yumiko invece aveva un evidente dubbio dipinto in volto e attese la fine del discorso per esprimerlo.

"E invece chi sarebbe questo Almas che ha voglia di vederti?"

L'espressione del drago cambiò di colpo.

"Giusto, chi sarebbe?", domandò sospettoso.

"È il figlio di Minero, un carissimo amico d'infanzia. Kana mi ha detto che è diventato padre da poco. Sarà bello ritrovarsi."

"Padre? Ma è perfetto, andiamo subito a conoscere questo amico."

Taiki raggiunse il fianco di Minero oscillando a tempo di musica e codino.

◾◾◾

Immersi tra le abitazioni rocciose, i Custodi furono distratti dall'ennesima stranezza che Zemlyan aveva da offrire: le casette arroccate, simili a igloo, che seguivano il sinuoso versante della montagna, brillavano di tante sfumature differenti e da quelli che parevano comignoli fuoriuscivano fasci di luce variopinti che si innalzavano verso il cielo, producendo singolari arcobaleni.

Nel frattempo, zemlyani euforici erano accorsi a salutarli. Minero non aveva perso l'occasione di annunciare a chiunque l'imminente visita e il giorno seguente avrebbero dato una festa in onore degli ospiti, come solo gli abitanti di Pouk sanno fare, aveva precisato.

Finita una piccola discesa si addentrarono in uno degli igloo, dove un enorme tappeto colorato al centro della stanza fungeva da base a un tavolo basso, ricolmo di pietanze. Cuscini di varie forme e dimensioni attorniavano il banchetto.

"Miu. Come stai?", domandò un ragazzo sbucando da una tenda. Alto e tonico come Minero, aveva i capelli corti e sbarazzini, rasati in prossimità delle orecchie biforcute agghindate da scintillanti orecchini.

"Almas", gli corse incontro la principessa mettendosi spalla a spalla con lui. "Niente da fare, non ti sei fermato con la crescita nonostante le mie raccomandazioni. Getto la spugna e ammetto la sconfitta."

I due cominciarono a ridere e in Miu riaffiorarono i ricordi di quando erano bambini. Taiki e Yumiko li fissarono senza capire.

"Piccole scaramucce infantili. Venite, facciamo le presentazioni."

Qualche chiacchiera più tardi, i padroni di casa fecero cenno di mangiare senza complimenti.

"Non aspettiamo tua moglie, Minero? E la tua, Almas?", chiese Taiki, osservando i due posti apparecchiati in più, ancora vuoti.

"Ecco, sono impegnate in questo momento", rispose l'altro con gli occhi tristi.

Minero riempì i piatti, rassicurando i commensali e rimbeccando il figlio.

Zemlyan: RebirthWhere stories live. Discover now