Dopo circa una manciata di minuti vedo che il gruppetto, Silvia, Nad, Filippo e Carmine entrano nella mensa, tutti insieme.
Ma cosa prende a mio fratello? Non odiava Ciro?

Vabbè continuo a leggere e a mangiare, indisturbata, vedo che Carmine e gli altri si siedono in un tavolo e che il gruppetto di Ciro in un altro.

Lasciandomi da sola.
Una parte di me è entusiasta di un po' di solitudine ma l'altra è delusa, perché nessuno ha provato che ne so, a sollevarmi l'umore.

Arriccio le labbra, infastidita.
Io non avrei fatto così, forse perché sono una gran rompicoglioni come dice Ciro, ma il motivo principale è che a me dà fastidio il fatto che una persona stia male, infatti cerco sempre di far ridere le persone, quando hanno dei momenti no, le aiuto a rimettersi in sesto e quando vedo che una persona è a disagio faccio di tutto per metterla a suo agio.
Forse sono io troppo buona ma... Non lo so odio vedere le persone tristi.

Anche se ammetto che a volte credo di essere la persona più triste del pianeta, ma non lo faccio mai vedere, rido, faccio di tutto per smentire perché non voglio che le persone si preoccupino. Quindi per stare un po' meglio faccio stare meglio gli altri.

Finisco di mangiare e con ancora il mio libro in mano, mi dirigo dal comandante per chiedere se la direttrice può avere visite.

«al momento non è qui, in realtà.» mi risponde. Il comandante è davvero un bel uomo, ma sembra molto stanco, come se avesse più anni di quelli che effettivamente dimostra.

«non voglio fare l'impicciona ma... Sta bene? Sembra stanco» ecco cosa intendo per "faccio di tutto per far stare meglio le persone".

«sì, sono decisamente stanco, ho molto lavoro da fare e mi mette sotto stress e poi c'è la direttrice, che non aiuta affatto.» spiega, con un sorriso debole sulle labbra.

«quindi non lo sa?» chiedo e lui subito si mette in guardia.
«cosa?»

«se qualcuno ti tratta male significa che gli piaci!» lui ride ed io lo fermo sbarrando gli occhi, devastata. «sono seria!»

«ci credo piccerè, ci credo. Ma non penso di piacere alla direttrice.»

«tutte cazzate, fa' solo l'umile.»

Ridacchia ancora ed io lo seguo a ruota. «grazie piccerè, mi hai migliorato la giornata.»

«anche tu, comannà» rispondo.

                             *****

Siamo tutti a lezione, la prof Varriale sta' spiegando D'Annunzio, autore che io ho già studiato.

«D'Annunzio quindi, scriveva moltissime poesie sulle donne e sull'amore ma scriveva in base a ciò che le persone volevano leggere, nononostante tutto è stato un grandissimo autore, che ha scritto molte poesie bellissime. Come per esempio “Stringiti a me” che è una delle mie poesie preferite», guardo il foglio che ci ha distribuito prima dove, appunto, c'è la bellissima poesia, che tra l'altro è anche una delle mie preferite.
Descrive esattamente quei sentimenti che vorrei provare per un ragazzo, e che vorrei quel ragazzo ricambiasse.

Ciro si sporge verso di me.
«dato che sembra che tu abbia sentito questa merda già mille volte... È una poesia erotica?» sbuffo e alzo gli occhi al cielo per poi girarmi a guardarlo.
«no, non è una poesia erotica.»
Totò che è davanti a noi si gira.
«fanculo te lo avevo detto, nessuno scrive cose realmente importanti.» Ciro passa a Totò venti euro e poi sbuffa, inclinando di poco la testa all'indietro. Deglutisco.

«Clarissa, vuoi leggerla?» chiede la prof ed io annuisco. «certo prof.»

Mi schiarisco la voce ed inizio.

«Stringiti a me,
abbandonati a me,
sicura.
Io non ti mancherò
e tu non mi mancherai.» inizio, stando attenta a dove mettere le virgole ed i punti. Sento lo sguardo di tutti su di me, ma solo uno brucia più di quello di chiunque altro.

«Troveremo,
troveremo la verità segreta
su cui il nostro amore
potrà riposare per sempre,
immutabile.
Non ti chiudere a me,
non soffrire sola,
non nascondermi il tuo tormento!» cerco di interpretare le parole al meglio possibile, con i sentimenti, cerco di leggere la poesia con il cuore.

«Parlami,
quando il cuore
ti si gonfia di pena.
Lasciami sperare
che io potrei consolarti.» Ciro mi si avvicina ancora di più e con un gesto molto menefreghista appoggia il braccio sulla mia sedia, lo so perché non sto veramente leggendo, la so a memoria. So tutte le mie poesie e frasi preferite a memoria, in realtà. A volte degli interi monologhi.

«Nulla sia taciuto fra noi
e nulla sia celato.
Oso ricordarti un patto
che tu medesima hai posto.
Parlami
e ti risponderò
sempre senza mentire.» ora Ciro ridacchia, probabilmente perché anche io ho sempre detto di non mentire, forse lo ha trovato divertente. Le guancie mi si tingono leggermente di rosso. Ma continuo a recitare la poesia come se fosse il mio unico appiglio al mondo reale.

«Lascia che io ti aiuti,
poiché da te
mi viene tanto bene!» sento gli applausi rimbombare nella stanza, tutti mi guardano con un sorriso stampato sul viso.

«cazzo, nun sapiev ca eri accusi brav» dice Milos, ed io arriccio il naso per la vergogna.

«grazie, ho sempre amato leggere.»

«sì, Milos ha ragione Clarissa, sei stata davvero molto brava!» mi complimenta anche la prof.

Poi vedo che Ciro scrive qualcosa sul suo quadernino.
Provo a sbirciare in modo davvero sfacciato e dato che Ciro se ne accorge fa un sorriso compiaciuto e guarda davanti a sé, divertito.
Giro subito la testa, nascondendomi dietro ai capelli biondi.

Si sporge verso di me e mi sussurra all'orecchio: «piccerè dovresti starmi il più lontana possibile e invece tu che fai? Sbirci nella mia roba privata, che stolker».

Sento un brivido quando sento che le sue labbra mi sfiorano il lobo dell'orecchio.

Mi sta dicendo di stargli lontana?

«cosa significa?» lui emette un respiro tremolante.

«che devi starmi lontana.»

Proprio in quel momento suona la campanella e quindi, di seguito, Ciro esce subito fuori dalla classe, con il suo quadernino e la sua misera penna nera.

Rimango un attimo imbambolata, con ancora il suo profumo accanto, come se fosse rimasto.
Profuma di fresco, menta, tabacco e anche un po' di pioggia.

Non so perché, però mi sento come se...

Come se in realtà mi dispiacesse.

Fanculo.

Spazio autrice:

Partiamo dal principio, Clarissa è una persona che aiuta gli altri per sentirsi meglio: sono io.
Clarissa è un personaggio divertente e sarcastico, forte e cazzuto ma anche sensibile e umano. Soprattutto umano.

Per quanto riguarda la poesia, secondo me è azzeccatissima.

Inoltre secondo voi, Clarissa si terrà veramente lontano da lui oppure no?

PISTOLE PUNTATE AL CUORE 🖤Where stories live. Discover now