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Godetevi la storia, pervertite ;) -B.

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Era stata una giornataccia a scuola, ancora una volta ero stata completamente ignorata dalla mia attuale cotta ovvero il capitano della squadra di baskett, avevo preso una misera B+ al compito di geometria per il quale avevo studiato tanto e giusto per cambiare la stupida capo cheerleader della mia scuola mi aveva umiliata davanti a tutti, prendendomi in giro per la mia B+.

"Hei, piccola stronza" sogghignò Mery.

Deglutii, incapace di girarmi.

"Uh, guarda cosa abbiamo qui, il compito di geometria. "Indicò il mio compito. "Allora, stronzetta? Una B+, davvero? Anche mio cugino di otto anni sarebbe riuscito a prendere un A+ in quel compito, era una gran cazzata" disse ad alta voce, facendosi sentire da tutte le persone presenti nel corridoio.

Immediatamente, tutti si avvicinarono per guardare, formando un cerchio intorno a me e Mery.

Gli occhi iniziarono a farsi lucidi.

Non succederà, mi dissi, non gliela darò vinta.

"Guardate, ragazzi. La Cocca di Papà ha preso una misera B+" gridò, per poi scoppiare a ridere. "Non sei abbastanza, non lo sarai mai" sibilò velenosa, spingendomi contro gli armadietti dietro di me.

Gemetti quando la mia schiena si scontrò con il freddo metallo dell'armadietto. Faceva dannatamente male.

Una lacrima solitaria solcò la mia guancia e mi affrettai ad asciugarla, sperando che nessuno l'avesse vista. Ma successe il contrario, tutti i ragazzi iniziarono a ridere. A ridere di me. Riuscivo a vedere solo le loro bocche aperte in grandi sorrisi cattivi.

Mary sorrise a sua volta, soddisfatta di quello che aveva appena fatto.

"Andiamo via, ragazze. Lasciamo la stronzetta da sola" sbottò, girandosi. Le ragazze dietro di lei ridacchiarono, seguendola lungo il corridoio e sparendo dietro l'angolo.

Scossi la testa a quel ricordo.

Ero a casa, finalmente. Tutto ciò che volevo era rilassarmi e dimenticare la scuola. Dimenticare lei.

"Sono a casa!" gridai, entrando in casa sbattendo la porta dietro le mie spalle. Sentii la voce di mia madre dalla cucina e mi limitai a seguire il magnifico odorino che ne proveniva.

"Cosa c'è per pranzo?" sorrisi a mia madre, che stava ai fornelli a preparare chissà cosa.

"Spaghetti, i tuoi preferiti." Mi sedetti a tavola, accanto a mio padre e quando mi fu messo il piatto davanti incominciai a mangiare quei deliziosi spaghetti.

"Come è andata a scuola, Amy?" chiese mia madre.

"Bene" bofonchiai semplicemente, inforcando gli ultimi spaghetti nel mio piatto.

"Nessun voto?" intervenne mio padre.

"B+ in geometria."

"È buono, no?" mi sorrise.

"Non è abbastanza" bofonchiai alzandomi da tavola improvvisamente e mettendo il mio piatto nel lavandino.

Senza dire nulla mi precipitai su per le scale, fino ad arrivare in camera mia e buttarmi sul letto subito dopo aver chiuso a chiave la porta di camera mia.

Presi il telefono e guardai le mie solite notifiche e ne ignorai la maggior parte. Entrai su Snapchat, era sicuramente la mia applicazione preferita e mi sentivo libera a postare foto lì sopra.

In pochi le potevano vedere e per poco tempo, inoltre mi capitava di imbattermi in gente piuttosto interessante.

Aprii il mio profilo e mi comparse la notifica che c'era qualcuno che mi aveva aggiunta. Premetti sul tasto per vedere chi era e senza esitare aggiunsi a mia volta il contatto che si chiamava justinbieber.

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