Il mio primo giorno

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Quindi oggi è il mio primo giorno in questo ospedale, però io ancora non ho preso un diploma, sono a malapena in secondo superiore, però dopo una corsa per prendere dei stupidi contanti, mi sono ritrovata qui, come se avessi cambiato dimensione o quant'altro. Sentii una voce, sobbalzai, era una certa Meredith che era pronta ad accogliermi, Meredith Grey, moglie di mio fratello, che ovviamente non so nemmeno chi è. Nonostante questo gli feci ma battutina che come il  solito, non mi ha presentata, e e dice che se offrisse qualcosa ad ogni sorella che ha diventerebbe povero. Tutte menzogne. Questa volta sono riuscita a pararmi il sedere, o almeno ad entrare nella parte di questa Amelia shepherd, chissà che fine avrà fatto lei, magari ora è me ed io sono lei.  Meredith mi fa strada, e mi mostra tutto l'ospedale. Mi mostra la caffetteria, e mentre mi spiega come funziona il tutto, mi scontro accidentalmente con un ragazzo, mi giro, gli chiedo scusa e si gira, è migliore amico di mio fratello, Mark Sloan. Lui scoppiò di nuovo a ridere, e a prendermi in giro chiedendomi se per caso mi ricordassi di lui, lo guardai storto,  lo abbracciai sperando di corromperlo e farlo smettere con questa presa in giro e cominciai a parlare di quanto ne sapevo di chirurgia per farlo smettere di deridermi. Per fortuna, proprio nel momento in cui non sapevo più che organo inventarmi gli suonò il cerca persone, e corse subito da un suo paziente. Io e Meredith continuammo camminare. Mentre lei mi fa domande su come io e la mia famiglia abbiamo conosciuto Mark, lei sussurra "storia di una notte?!", io rimango in silenzio, perché non so nemmeno chi sono io figurati se so, se sono andata a letto con quel certo mark, e chissà chi è mio fratello. Il giro è finì in fretta, nonostante le interruzioni, eppure mi sembra di aver visto poco. All'ora di pranzo ho l'occasione di fare conoscenza  con altri chirurghi. Niente di che, solo specializzandi. Intravedo Mark, inizio a scrutarlo, per cercare di capire bene che tipo fosse e soprattutto se avrebbe continuato a prendermi in giro ma senza accorgermi che in quel momento avevo gli occhi a cuore , mi sentii gli occhi puntati addosso. È una ragazza dai capelli color castano, ed  occhi color nocciola, è una specializzanda, si nota dal camice azzurro. Mi avvicino a Meredith e gli chiedo se conosce la ragazza vicino al banco dei primi, lei si mise a ridere e io sospirai "noo anche tu adesso" e sbuffai. Meredith capendo il mio disagio mi diede spiegazioni; è Lexie Grey la mia sorellastra, ed è anche la fidanzata di sloan. Ora capisco perché mi fissava, con uno sguardo sgradevole quando lo guardavo. Dopo pranzo non rivolgo ne parole ne sguardo  per Mark, in realtà non mi filai nessuno, ero ancora scioccata dal come era possibile che da una ragazzina di 15 anni ero diventata una donna di 23 con un'identità differente. Lexie non si è fatta più vedere, forse si stava riposando. La Dottoressa Bailey, so il suo nome perché l'ho letto sul camice, mi assegnò una cartella dove dovevo scrivere i dati di un nuovo paziente. Mi avvicinai al bancone dove vi era già una ragazza, mi presentai. Lei si chiama Carina, Carina De Luca, viene dall'italia, e anche suo fratello lavora in questo ospedale. La nostra conversazione finì lì, perché l'avevano chiamata per un urgenza. Nel resto della giornata ho fatto conoscenza con tutti i chirurghi, specializzandi, strutturali e perfino il Capo Richard Webber. Appena uscii dall'ospedale, incontrai Meredith che mi chiese se volessi restare da lei,  visto che la casa di sua madre è molto grande e che ormai ci vive quasi tutto l'ospedale. Presi le mie cose e andai. Lì vive anche Lexie. L'unica camera disponibile e che non veniva molto richiesta, era quella vicino la camera di Mark e Lexie. È molto grande, chissà perché nessuno la vuole. Mi sistemo e torno giù. Tra Callie, April ed Arizona, chirurghi che avevo conosciuto stamani, vi erano gossip. Chiesi il permesso, e mi unii a loro. Stavano parlando del fatto che Callie ha scoperto, che Lexie oggi  ha tradito Mark con Alex. Sentimmo Mark salire in camera, dove probabilmente c'era Lexie, li sentimmo parlare, ma non riuscimmo a decifrare le parole. C'era molto casino lì. Tutti si misero a sentire. Si sentii un boato, eravamo tutti impauriti, si sentirono passi, vidi una figura scendere dalle scale. Era Mark, che se ne stava andando. Era tutto rosso in faccia, come se fosse sul punto di piangere o di spaccare tutto dalla rabbia, io pensai "qualcuno lo fermi!!?", non vorrei essere proprio io. Mentre Callie prese coraggio e lo rincorse, mi fermai un attimo a pensare,  che forse questa è la vita che sognavo, forse questo è tutto un sogno, e forse esiste veramente un universo parallelo dove magari, io nasco su questo mondo e che nel momento in cui mi metto a desiderare una vita come piace a me, dopo molto tempo accade qualcosa che ti porta dall'altra parte per vivere la tua vita. Certo che la mia famiglia però mi mancava tanto, anche la mia vita da adolescenza, le mie abitudini, qui lavoro solo, forse l'unica cosa positiva è che si può essere grandi senza venire giudicata da qualcuno, che ti rimprovera perché sei troppo giovane per fare l'adulto. Volevo tornare subito a casa, ma mi accorsi anche di aver preso una cotta per mark, era il tipo di ragazzo che avevo sempre desiderato. La cotta per mark mi spingeva a non trovare modo per tornare a casa. Decisi di uscire anche io. Callie rientrò, con una faccia delusa, che mi preoccupò parecchio, iniziai a parlare con Mark, nel mentre gli altri parlarono con Lexie. Vorrei tanto dirgli chi sono veramente, magari chiarisce ciò che è successo stamani. Vorrei anche dirgli che mi sono presa una cotta, per lui. Ma non mi azzardo a dirgli ciò soprattutto in questa situazione. Visto che pioveva decidemmo di fare una passeggiata, ci allontanammo molto dalla casa. Tutti gli altri cominciarono a preoccuparsi. Ci chiamarono al telefono, ma non rispondemmo perché il telefono era in casa o all'ospedale. Nel mentre che loro erano in preda al panico, io e mark ci stavamo divertendo. Decisi di rientrare a casa, Mark mi seguì, oppure ci ritroveremo con 38 di febbre. Finalmente tutti si tranquillizzarono, e ci fecero miliardi di domande.

Una storia come le altre Where stories live. Discover now