Sei: Fratello Affittasi

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«Signori, eccoci arrivati» affermo, allargando un braccio per mostrare il meraviglioso paesaggio che abbiamo davanti: la discarica.

Steve si toglie gli occhiali da sole, guardandosi attorno; Dustin invece ha un'espressione indecifrabile, probabilmente perché aspetta di sentire il parere dell'altro, prima di dare un giudizio.

Non credevo mi sarei mai trovata a mostrare entusiasta una discarica; è proprio vero che la vita è piena di sorprese.

«Cosa ne pensate?» domando, impaziente di sapere se la mia idea sia stata geniale o meno. Naturalmente, indipendentemente dalla loro reazione, io continuerò a pensare che sì, è stata proprio un'idea formidabile.

«Penso che andrà bene – dichiara finalmente Steve, rimettendosi gli occhiali – Sì, andrà proprio bene» prosegue, cominciando ad entrare nella discarica lasciandosi alle spalle altri pezzi di carne.

«Bella pensata, Lady Henderson» mi dice, e io sorrido. Dustin mi guarda, alzando un sopracciglio.

«Sei proprio cot- lo interrompo, dandogli una gomitata.

«Ahia!» si lamenta, massaggiandosi la zona dove lo ho colpito.

«Ops, mi è scappato» mi difendo con fare fintamente innocente, seguendo Steve.

Dustin sbuffa, poi si decide a raggiungerci.

«Non sopporto più questo odore» mi lamento, gettando per terra il secchio con ciò che rimane dei miei cinquanta dollari di carne.

I miei risparmi dati letteralmente in pasto ai vermi.

«Avevo detto cottura media!» esclama la voce di Lucas, facendoci voltare di scatto. Lo vediamo salutarci in lontananza, e affianco a lui, c'è una ragazzina coi capelli rossi che ci osserva con diffidenza.

«Chi è quella?» chiede Steve, aspettandosi una risposta da Dustin, che però non arriva.

Quella ragazza mi sembra familiare, come se la avessi già vista da qualche parte, ma non riesco proprio a capire dove.

Mio fratello la guarda avvicinarsi a noi, continuando a restare in silenzio. L'espressione sulla sua faccia però la dice lunga; io e Steve ci scambiamo uno sguardo di intesa.

Quella deve essere la famosa Max.

«È lei?» chiede conferma Steve sottovoce, ma il diretto interessato non proferisce parola.

Mi prendo la libertà di dare a Harrington un piccolo schiaffetto sul braccio, e lui mi guarda contrariato.

«Certo che è lei!» rimbecco; odio le domande stupide.

«Chiedevo!» esclama, facendo una piccola smorfia.

«Non mettetemi in imbarazzo, voi due» asserisce Dustin, e noi lo guardiamo quasi offesi.

Noi? Metterlo in imbarazzo?

Può darsi.

•°. *࿐

Sposto l'ennesimo, pesantissimo pezzo di lamiera, gettandolo al suolo.

«Cosa non si fa per la famiglia» sbuffo, asciugandomi il sudore dalla fronte.

Steve ridacchia, spostando quella che sembra una vecchia sedia arrugginita.

«È bello che tu abbia un rapporto così bello con Dustin – incalza, passandosi una mano tra i capelli – Sarebbe piaciuto anche a me avere un fratello o una sorella»

«Credimi, a volte avere fratelli può essere una vera seccatura»

Dal momento in cui, a quattro anni, ho saputo che avrei avuto un fratellino, ho voluto subito bene a Dustin: non credo di aver mai, nemmeno per un solo istante, provato invidia nei suoi confronti, nemmeno quando le attenzioni di mia madre sono andate quasi tutte a lui. Quando poi abbiamo saputo della sua displasia, credo che in qualche modo questa abbia rafforzato ancora di più il nostro rapporto, dal momento che dopo la diagnosi, mi sono sentita ancora più in dovere di proteggerlo, nonostante negli anni, abbia capito che Dustin non ha affatto bisogno di qualcuno che lo protegga: sa decisamente il fatto suo, quel ragazzino.

Out Of Touch - 𝘚𝘵𝘦𝘷𝘦 𝘏𝘢𝘳𝘳𝘪𝘯𝘨𝘵𝘰𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora