CAPITOLO 22

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Dopo circa mezz'ora di riposo, ritrovo le forze per poter ripartire. Attorno a me sta calando la notte, il cielo passa da un nero intenso a un blu più chiaro là dove il sole è da poco tramontato. Riprendo le mie cose e riprendo il cammino: strizzando gli occhi, vedo una luce provenire da qualche chilometro più avanti. Sembra essere un paesino, lì potrei trovare un posto per dormire al sicuro. 

Sto camminando da circa un'ora, oramai è buio pesto, quando arrivo alle porte di quello che sembra essere un villaggio medievale. Guardandomi intorno per assicurarmi di non essere osservata, attivo velocemente la mia runa di Mendelin, per rendermi invisibile agli occhi dei mondani: voglio prima ispezionare il posto, poi decidere se tranquillizzarmi o meno. 

Dopo pochi minuti, arrivo davanti all'insegna di un locale, "Bea's B&B&Bar". Osservandolo meglio, noto il disegno inconfondibile della runa dell'Angelo, e le mie spalle si rilassano. Entro. L'atrio è piuttosto piccolo: un bancone in legno con un campanellino e un computer è l'unica cosa che vedo, insieme alla parete con una decina di chiavi tutte appese. Devo essere l'unica ospite, questa notte. 

Dove diavolo sei finita, Jas? Stai bene?

Nelle mie orecchie rimbomba il suono della voce di Alexander, cogliendomi di sorpresa. Mi guardo intorno velocemente per assicurarmi che non sia dietro di me o nei paraggi. Ovviamente, non rispondo. Finge di preoccuparsi per la mia incolumità poche ore dopo aver parlato con la donna che gli ha gentilmente chiesto di eliminarmi. 

Suono un paio di volte il campanellino, e una donna piuttosto anziana appare da dietro una tenda verde. 

<<Si?>> è l'unica cosa che mi dice, sorridente. Può vedermi. <<Salve... Vorrei una stanza per questa notte, se possibile.>> le dico cercando di sembrare il più tranquilla e gentile possibile. Indossa una vestaglia simile a quella che vedo alle nonne americane nei film che guardano i mondani, però da sotto la sua, all'altezza del collo, vedo spuntare un tatuaggio nero. Una runa. 

Lei mi osserva meglio, quasi scrutandomi come fossi un cane a una competizione inglese. Il suo sguardo si posa sul mio avambraccio, dove ho la mia runa Sanger, per il controllo delle nascite.  La copro fingendo di grattarmi, un po' imbarazzata.  <<Ma tu non sei..? Quella del legame enosis. Jasmine Ramones!>> dice. Il suo sorriso si fa ancora più ampio, ed esce da dietro al bancone. <<Posso abbracciarti? Grazie per proteggerci. Dov'è tuo marito?>> mi chiede, ed io spalanco gli occhi. Mio cosa? 

Lascio che mi stringa tra le braccia, e mi devo abbassare perchè possa farlo. <<Noi non... non siamo sposati, signora. Siamo solo parabatai. Enosis parabatai.>> le dico cercando di mantenere la stessa espressione amabile di prima. <<Oh, credevo che quella cerimonia fosse un'unione in matrimonio. Mi sono sbagliata... Comunque, dove si trova? Non è qui con te?>> mi domanda, sempre più curiosa. Se ai piani alti decidessero di creare una rivista con tutti i gossip di noi Shadowhunter, lei sarebbe una degli abbonati, sicuramente. <<No, non è qui, signora. Mi potrebbe dare una stanza? Ho viaggiato a lungo e avrei bisogno di riposare.>> le chiedo. 

<<Ma certo, cara. Ecco, la 216. Offro io la permanenza, dopo tutto quello che fate per proteggerci da quei demoni schifosi.>> mi dice, porgendomi una chiave con un simpatico scoiattolo in legno. <<Grazie mille. Faccio solo il mio dovere, signora.>> 

<<Beh, si. E poi combattere a fianco di quel bel ragazzotto non dev'essere un gran peso, immagino.>> mi dice dandomi una leggera gomitata su un fianco. Mi limito a sorriderle mentre combatto con l'impulso folle di alzare gli occhi al cielo.

Salgo le scale verso la mia stanza, e la trovo piuttosto velocemente. C'è un letto matrimoniale, un comodino con una lampada che sembra essere uscita direttamente dalla Seconda Guerra Mondiale, e un armadio: niente tv, niente scrivania. Bene. 

Poso il mio borsone sul letto e vado in bagno a bere un po' d'acqua dal lavandino. Una volta dissetata, mi spoglio e mi avvicino alla finestra, dove rimango bloccata, trattenendo il respiro. 

Alexander sta osservando l'insegna del locale, probabilmente notando l'inconfondibile disegno. Si guarda intorno, chiaramente indeciso se continuare a cercarmi in giro per il villaggio, o tentare all'interno del B&B. Quando lo vedo entrare, dalla mia bocca escono parole leggermente blasfeme. So già che la signora all'ingresso lo manderà qui sopra, credendo stia viaggiando con me. In fondo, perchè mai mio marito dovrebbe volermi fare del male? 

Con un gesto fulmineo, mi metto una maglietta pulita e un pantalone insieme alla mia cintura che contiene ancora i miei due pugnali, pronti all'uso. Indugio con la mano su uno di essi. 

Me ne vado o lo affronto in una camera da letto che è 2x2 metri?

FALL IN LOVE WITH MY RUNES II - SHADOWHUNTERSDär berättelser lever. Upptäck nu