The big Uneasy

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Un forte rumore causato da un martello pneumatico continuava ad oltrepassava le mie orecchie mentre osservavo gli uomini lavorare al piano di sotto.
«BASTA CON QUESTO FRASTUONO!» urlò Niklaus affacciandosi alla ringhiera
«Problemi fratello?» chiese Elijah sorridendo, guardandolo dal basso, soddisfatto di averlo infastidito.
«Signori vi prego» continuò mandando via i tre uomini che lasciarono un buco nel pavimento.
«Ho acconsentito ad una rinfrescata generale non ad un dannato circo a tre piste.» mi avvolse i fianchi con un braccio e iniziammo a scendere le scale
«Marcel e i suoi tirapiedi hanno occupato la nostra casa per quasi un secolo. A te piacerà vivere nello squallore ma a me no!» si prestò a sfoggiare tutto il suo essere sofisticato.
«Ha ragione.
È una nuova era per il quartiere francese, dobbiamo rinnovarci!» intervenni accarezzando la mano dell'ibrido sul mio fianco.

«Buongiorno!» dal portone principale entrò una donna, alta, capelli rossi e decisamente intenzionata a fare una delle sue strane richieste.
«Genevieve! A cosa dobbiamo questa visita?» le chiesi staccandomi a mal in cuore da Nik
«Sono venuta di persona per farvi una richiesta molto importante.
Mi hanno ricordato che non abbiamo celebrato i giorni di festa pubblicamente perché Marcel aveva proibito la magia.
Ora, con la nuova pace ci vorrebbe un cambiamento!»
«Hai in mente una festa in particolare?» parlò Elijah
«la fête des bénédictions.» lo disse in un modo così naturale, dando per scontato che noi sapessimo cosa fosse che ci fece ridere tutti e tre.
«La festa delle benedizioni.
In passato la comunità offriva dei doni alla congrega in cambio delle benedizioni.
Sarebbe l'occasione per introdurre le nostre ragazze del raccolto in società.» ci spiegò
«La tua congrega voleva uccidere la nostra famiglia.
Tu stessa hai inflitto ai miei fratelli inearabili tormenti.
E ci chiedi un party delle streghe?» scoppiai a ridere quando lo sguardo allibito di Elijah cercò risposta nel mio alla sua stessa domanda.
«Oh, dovete sapere che con Klaus mi sono scusata personalmente.
Perché non ci pensate sù entrambi?» ritornai seria all'istante seguendo per filo e per segno le parole della strega.

Placai la mia rabbia spostando lo sguardo da Genevieve a Niklaus.
Lasciando alla poverina un atroce mal di testa, causato dalla mia magia.
Girò i tacchi ed andò via massaggiandosi le tempie.
«Oh non prendertela Hope. Era un modo di dire.
Abbiamo parlato perché sto cercando di ottenere la sua fiducia, per poi farle curare padre Kieran.
Niente di più.» Nik si avvicinò a me e mi carezzò il viso, rassicurandomi con un solo sguardo.

Ammirando i suoi occhi azzurri che risplendevano mi ritornò in mente il ballo della sera dopo il nostro evento.

[La porta della mia vecchia stanza si aprì leggermente rivelando una figura di un uomo, visibilmente slanciata.
Stropicciai gli occhi ed accesi la lucina sul mio comodino scorgendo tra il chiaroscuro gli occhi azzurri di Niklaus.
«Che ci fai quì?» chiesi rimanendo sotto le coperte
«Sono venuto quì per scusarmi con te...» mormorò avvicinandosi.

Arrivò a tastare il tessuto delle mie coperte con le sue dita mentre i suoi occhi rimanevano fissi nei miei.

Mi porse la sua mano per farmi alzare.
La afferrai e scesi dal letto con il suo aiuto.
Legai in vita la mia vestaglia in velluto bianca e ritornai a guardarlo.
«Mi concede questo ballo Hope Esther Mikaelson?» usò appositamente il suo cognome chinando la testa in avanti a mo' di inchino.

Assunsi una smorfia di disapprovo ma mi ricredetti quando puntò nuovamente i suoi occhi nei miei.

Le sue iridi risplendevano.

I suoi occhi si dilatarono sprigionando amore.

Il sorriso si accese sul suo volto.

E furono questi due fattori a farmi ricadere tra le sue braccia.
Ero perdutamente innamorata dei suoi occhi e del suo sorriso.
Era a loro che rivoltavo maggiormente la mia attenzione.

the most powerful being//Niklaus Mikaelson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora