2. Non so se ce la farò.

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{ERIKA}

Sono nata in una piccola cittadina assieme a altri 4 fratelli, quindi ho dovuto fin da piccola imparare a difendermi da loro e quindi a formare una specie di corazza che faccio vedere agli altri che però non è così solida come sembra.

Vivendo in una città piccola non c'erano molte altre ragazze o ragazzi della mia età quindi non avevo molti amici.

I miei genitori vedendomi e capendo la mia situazione decisero di mandarmi al college per fare nuove esperienze e conoscere nuove persone.

Appena entrai vidi gli sguardi curiosi e allo stesso tempo indispettiti delle altre ragazze nei miei confronti.

Mi sentii a disagio e allo stesso tempo arrabbiata. Perché era sempre la stessa storia; chiunque incontrassi si fermava alla prima impressione è non si spingeva più di li.

Pensano che sono troppo diversa e non volgliono conoscermi per come sono veramente.

Le superai a testa alta, volevo far vedere che non mi importava delle loro opinioni anche se dentro avevo un tornado che mi stava quasi distruggendo.

Posai le borse sul letto e iniziai a disfarle, mentre sistemavo i vestiti nell'armadio sentivo farfugliare le altre due ragazze e li, stavo per perdere le staffe.

Ma poi pensai che forse mi stavo solo montando la testa e mi calmai.
Quando finii mi sistemai nella nicchia sotto la finestra da dove ammiravo il giardino dove i nuovi allievi si facevano nuovi amici e malinconica io pensavo

" ce la farò? "

Mentre ero immersa nei miei pensieri sentii una voce

" ciao, io sono Anna"

mi sembrò la voce di un angelo, mi girai e vidi lei con i suoi capelli biondi, me venne un brivido su per la schiena e un nodo allo stomaco, ma mi feci coraggio e risposi

" ciao i-io s-sono E-E-Erika"

farfudgliai e lei con molta prontezza rispose

" visto che dovremmo stare insieme tutto l'anno mi sembrava giusto sapere almeno il tuo nome O sbaglio?"

Io mi feci di nuovo coraggio e annui con un piccolo sorriso. Non riuscivo a comprendere il perché di tutta quella agitazione forse??..... ma no!!

Mi rispondevo alle domande che mi poneva la mente con delle probabili risposte che mi davano ancor di più da pensare.

E in più continuavo a pensare all'altra ragazza e mi innervosire sempre più; mentre Anna si era fatta coraggio l'altra ragazza continuava a guardarmi con occhi quasi dispregiativi.

Come prima impressione mi era sembrata una ragazza molto vanitosa sempre tutta precisa e perfetta in somma proprio Il mio opposto.

Quindi non avevo molta voglia di fare la sua conoscenza ma visto che avremmo passato un anno insieme prima o poi l'avrei dovuta conoscere.

Dopo essermi sciolta da quel nodo e, fermati i brividi, mi risposi nella mente a quella domanda malinconia fatta in un momento di debolezza

"ce la devo fare"

quelle poche parole che avevo scambiato con Anna e la sua dimostrazione di coraggio mi aveva dato la forza di continuare, soprattutto perché avrei voluto conoscerla più affondo.

L'altro lato dell'amoreOnde as histórias ganham vida. Descobre agora