Capitolo 1

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Gabriella Ricci stava passeggiando nel parco, infelice e sconsolata. Aveva passato ore al computer cercando di pensare a una buona storia. La sua mente non erastata presente tutto il tempo. Aveva fantasticato su mondi fantastici, maghi malvagi, nobili eroi e creature magiche di ogni tipo. Purtroppo era tutto così caotico, e non riusciva a dare ordine ai suoi pensieri in modo che prendessero la forma concreta e corretta di una storia decente. Infelice e scoraggiata, aveva deciso di fare una passeggiata nel parco nel tentativo di cercare l'ispirazione. Ma, per quanto l'aria aperta le facesse bene, non aveva avuto risultati. Il sole ormai stava tramontando.


"Ciao Gabriella. Come stai?" Udì all'improvviso, prendendosi un bello spavento.


Voltandosi verso chi la chiamava, vide arrivare verso di lei una ragazza bionda, con gli occhi azzurri e il vestito elegante.


"Ciao Maria. Io sto bene, e tu?" Chiese con un tono un po' moscio.


"Molto bene. Tu che ci fai da queste parti?" Rispose l'altra in tono raggiante.


"Beh, sai, passeggiavo un po' e pensavo a cosa fare."


"Come procede la tua scrittura?" Gabriella non rispose. "Oh, dai. Non può andare così male. La fantasia ce l'hai. Devi solo scatenarla. Comunque sai la novità? Io e Mario ci siamo appena fidanzati. Dovresti uscire più spesso anche tu e cercare di impegnarti." Guardò poi l'orologio."Guarda che ore sono. Si è fatto tardi, meglio che torniamo entrambe a casa. Buona fortuna con il tuo libro." E corse via lasciandola sola.


Gabriella si allontanò correndo nella direzione opposta. Si sedette su una panchina d'innanzi al lago, stringendosi i capelli lunghi e neri, mentre dagli occhi verdi cominciarono a sgorgare un fiume di lacrime.


"Perché tutti mi dicono sempre cosa fare?" Cominciò a parlare tra sé e sé. "Sempre a farmi pesare come le loro vite siano tanto perfette! Gli piace tanto farmi sentire inferiore e inadeguata? Perché non mi lasciano libera di essere me stessa?" Alzò gli occhi al cielo. "Vorrei tanto potermene andare da qualche parte. Trovarmi un posto sereno e pacifico dove poter stare tranquilla e godermi la vita. Essere libera senza pensieri e preoccupazioni. È chiedere troppo?"


Il tempo passava e lei continuava a piangersi addosso mentre guardava scendere la notte e il cielo riempirsi di una miriadi di stelle. La gente ormai se ne stava andando con suo grande sollievo. Non voleva nessuno attorno in quel momento. Stare da sola nel parco, anche se a notte fonda, sarebbe stato per lei un vero sollievo.

All'improvviso, dal nulla vide comparire una scia luminosa in cielo.


"Una stella cadente?" Sussultò. Forse poteva esprimere un desiderio, come dicono le superstizioni. Non credeva avrebbe funzionato, ma provare non costava nulla. "Vorrei essere libera e serena." disse con le mani congiunte e occhi chiusi a mo di preghiera.


Rimase in silenzio qualche minuto in quella posizione, ad aspettare che succedesse qualcosa. D'un tratto sentì un rumore in lontananza che si faceva sempre più forte. Non riusciva a capire cosa fosse. Sembrava uno di quei suoni che si sentono nei film quando viene generata energia. Aprì gli occhi, e si accorse con sgomento che quella che credeva una stella cadente era in realtà una cosa luminosa di colore arancione con sfumature rosse, e stava venendo verso di lei!

Magia oltre le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora