Seulement rouge

Curarsi.

Come se avessi acceso una fiamma in una stanza satura di qualsiasi cosa infiammabile, Charles si stacca lanciandomi uno sguardo che per poco non mi fa tremare le gambe.
"Ti voglio Sophie" mi dice a voce bassa baciandomi il collo e continuando verso il petto, facendomi scappare un gemito.
"Sono qui." Pronuncio in un sussulto appena con la mano mi sfiora l'elastico dei pantaloni.
Torna a baciarmi le labbra, mentre con le dita sfiora il mio punto più sensibile, inducendomi ad inarcare la schiena per avvicinarmi di piu a lui, sopraffatta di già dal piacere.
"Charles" sospiro, già al limite.
"Vieni per me amore" mi dice, continuando ció che aveva cominciato poco prima.
Raggiungo l'orgasmo poco dopo, cercando di trattenere i gemiti con scarsi risultati.
Mi alzo, spingendo Charles sul materasso mentre lo spoglio dei vestiti casalinghi che porta in questo momento.
"Peccato che tu abbia la maglietta" sussurro maliziosa, mentre mi lancia uno sguardo interrogativo "perchè mi sarebbe piaciuto farti saltare i bottoni della camicia" continuo guardandolo negli occhi, mentre con la bocca mi avvicino a lui.
Si passa una mano sulla faccia prima di sussultare leggermente appena prendo il suo membro in bocca.

"Sophie... sto... meglio se ti togli..." pronuncia a fatica, mentre cerco io contatto con i suoi occhi e continuo ció che sto facendo.
Quando si rende conto che non ho nessuna intenzione di staccarmi abbandona la schiena sul letto e si lascia andare mentre poco dopo mi stacco e salgo a cavalcioni.
Mi spoglio dei pantaloncini e sto per fare lo stesso con le mutandine, quando Charles mi blocca.
"Lasciale" ordina prima di capovolgere la situazione, facendomi stendere a pancia in giu sul letto mentre entra in me strappandomi un lungo sospiro. Con una mano tiene i miei slip, mentre con l'altra mi tiene i capelli, affondando in me sempre piu profondamente.
Provo a trattenermi, ma le sue spinte colpiscono il mio punto piu sensibile, facendomi letteralmente urlare dal piacere che sto provando in questo momento.
Continua così per un po', fin quando sento che anche lui è al limite di nuovo.
"Posso?" Capisco cosa intende e, se possibile, mi eccito maggiormente
"Fai ció che vuoi con me, amore" dico ansimando senza voltarmi.
Continua ancora per poco con le spinte, mentre io stringo con le mani il lenzuolo.
Arriviamo insieme all'orgasmo più intenso della mia vita, non riuscendo a trattenere le urla di piacere. Si appoggia su di me, restando dentro per qualche secondo ancora, mentre mi lascia un lungo bacio alla base del collo che mi fa venire i brividi lungo la schiena.
"Ti amo Charles, ti amo da morire" gli dico con lui ancora appoggiato alla mia schiena.
Si sposta, mi bacia le labbra e si alza per andare in bagno, poi torna prendendomi per mano per portarmi nel salone ancora senza vestiti.

"Vieni qui" mi dice sedendosi sul seggiolino del pianoforte, indicandomi le sue gambe. Mi siedo in braccio mentre comincia a suonare una melodia che riconosco subito.
Iniziamo a canticchiare a bassa voce, vergognandomi un pochino per essere cosi stonata.
"Mi prenderó cura io di te." Quando finisce mi appoggio al suo petto mentre mi stringe in un abbraccio
"Te la ricordi?" Mi chiede, annuisco facendomi cullare dalle sue braccia
"In macchina, verso Monaco. Poco dopo esserci ritrovati" gli rispondo. Questa volta annuisce lui.
"È stata forse la prima volta che ho capito cosa realmente provavo per te, mi ha fatto aprire gli occhi su chi avevo al mio fianco, e su cosa mi sono perso in questi anni a causa della mia stupidità" pronuncia tutto di un fiato, appoggiando la testa alla mia schiena, facendomi commuovere.
"Ti amo Sophie, non voglio perderti per nessuna ragione al mondo!"
Mi alzo dalle sue gambe accomodandomi al suo fianco, guardandolo negli occhi
"Non ci perderemo mai!" Dico sicura. "E comunque, mi avranno sentita per tutto il palazzo" rido per smorzare la situazione.
Mi fissa con un sorrisetto da schiaffi che amo, alzando le sopracciglia come per vantarsi.
"Adesso glielo facciamo risentire allora" continua malizioso, prima di tirarmi su di lui a cavalcioni ed entrare nuovamente in me.