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Haeun

Dopo diversi ripensamenti e vari colloqui con me stessa avevo deciso: dovevo assolutamente parlare con Mingi e togliermi quell'enorme peso dal petto che avevo da quando io e Yeosang avevamo iniziato ad uscire. Durante ogni uscita ci baciavamo e io, non sapevo perchè, ma mi sentivo in colpa nei confronti del rosso, senza un motivo.

Per questo dovevo parlargli e risolvere qualsiasi situazione ci fosse tra di noi, prima che fosse stato troppo tardi e che non avrei più voluto dirgli nulla. Il fatto era che in realtà per un momento, anche se breve, avevo creduto che tra me e Mingi ci fosse qualcosa, qualcosa che però non aveva futuro dato i nostri due caratteri completamente differenti.

Dopo 5 minuti passati a controllare se qualcuno rispondesse a quel tweet mi alzai dal letto e mi indirizzai verso la porta di casa con un solo pensiero in testa: andare a parlargli per porre fine a questa storia

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Dopo 5 minuti passati a controllare se qualcuno rispondesse a quel tweet mi alzai dal letto e mi indirizzai verso la porta di casa con un solo pensiero in testa: andare a parlargli per porre fine a questa storia.

Uscii di casa, che fortunatamente quella sera era vuota dato che i miei genitori erano entrambi usciti per chissà quale motivo, e subito andai verso casa dei Song, sperando che almeno Mingi fosse a casa, dal momento che potevo vedere la sua macchina parcheggiata fuori.

Quando mi ritrovai di fronte la sua porta bussai più volte, fino a quando non mi fu aperta. Immediatamente mi ritrovai di fronte a lui, con i capelli scompigliati a causa delle troppe volte in cui ci passava una mano all'interno e con lo sguardo annoiato.

«Haeun?»disse abbassando lo sguardo su di me con un espressione confusa e io non feci niente, semplicemente sbuffai con fare infastidito anche se senza un apparente motivo: però il solo fatto di averlo di fronte a me mandava delle strane percezioni ai miei nervi che mi rendevano agitata.

«Possiamo parlare?»chiesi poi immediatamente andando subito al punto e senza girarci attorno, lui scrollò le spalle e aprí maggiormente la porta per farmi entrare e, una volta dentro, la richiuse.

«Tua madre?»domandai ancora, rendendomi conto di quanto fosse silenziosa l'abitazione quella sera se non per i rumori che provenivano dalla televisione.

«È a cena con delle amiche del lavoro, tornerà sicuramente sul tardi.»mi spiegò lui molto in breve e io annuii, rimanendo ferma e continuando a dargli le spalle per minuti che a me sembrarono infiniti.

«Allora?»mi spronò poi con la sua voce profonda e avvertii dei brividi quando lui fece il giro per avermi faccia a faccia, allora alzai lo sguardo su di lui e mi preparai a parlare.

«Voglio essere onesta e dirti che ormai non mi serve più il tuo aiuto con Yeosang dato che mi ha chiesto di uscire.»annunciai allora, per poi sospirare di sollievo: finalmente potevo sentirmi più leggera.

«Bene.»commentò lui allora, andandosi poi a sedere sul divano e prendendo il telecomando, cambiando canale un paio di volte prima di mettersi a guardare un programma a caso, ignorandomi come se io non fossi ancora nel suo salotto.

Utopia[S.M.]Where stories live. Discover now