Capitolo 4

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«Passami la piastra amo.» dissi a Gaia, che in pochi secondi mi passò ciò che le avevo chiesto, per poi tornare a truccarsi.

«Stasera ci dovrebbe essere la nuova tipa di Mattia, giuro che la appendo al muro.» disse Gaia, roteando gli occhi, mentre apriva il rossetto. «Che poi, non credo sia nemmeno rispettoso nei miei confronti.»

«Lo credo anch'io, Mattia dovrebbe avere un minimo di contegno, anche sapendo che tu pensi ancora a lui.» dissi, spegnendo la piastra. Sono molto delusa dal comportamento del mio amico.

«Secondo me lo fa apposta per farti ingelosire.» prese parola Alice, uscendo dal bagno. «Ma è sempre un comportamento di merda.»

Nessuno più rispose, sia perché non volevamo far star male Gaia e perché eravamo tutte indaffarate a prepararci, visto che questa sera saremmo andate in discoteca per festeggiare l'uscita della nuova canzone di mio fratello, "Casa".

Dopo tutti i mesi passati a scrivere e registrare il tempo stava ripagando ogni sforzo; il sogno di Amine si stava realizzando ed io sono orgogliosa di lui, più che mai.
Era da ormai qualche mese che si era buttato nella carriera da rapper insieme agli altri ragazzi e stavano andando bene, tanto da diventare i migliori rapper emergenti in Italia.

Sono orgogliosa di tutti loro, dal primo all'ultimo.

«Il mio unico obbiettivo di questa sera è bere, voglio dimenticarmi addirittura il mio nome.» disse Sofia, mentre io e Gaia ci scambiammo uno sguardo preoccupato, sapendo quanto la nostra amica non reggesse per nulla l'alcool.

«Il mio unico obbiettivo invece è che Amine non esageri nel bere, non voglio che qualche suo amico se lo porti a casa sua, un'altra volta.» dissi, un po' scocciata dal comportamento di mio fratello dell'altra sera.

L'ho già detto che un giorno lo ammazzerò?.

«Quando è successo?.» mi chiese Gaia scioccata e incuriosita, allora mi ricordai che loro non erano a conoscenza di nulla, visto che non avevo raccontato niente a nessuno.

Gli raccontai lo strambo incontro con Zaccaria sul retro del Lime, poi di quando ci rivedemmo all'incontro per i tossicodipendenti e infine di quando venne a prendere i vestiti di mio fratello, tralasciando la canna fumata insieme.

«Magari stasera succede qualcosa.» scherzò Alice, mentre io roteai gli occhi al cielo, sapendo già che avrebbero iniziato a fantasticare su me e Zaccaria. «Lasciati un po' andare amo, non stare sempre a pensare ad ogni singola cosa che fai.»

Guardai Alice accigliata, non capendo a pieno cosa volesse dirmi, ma sapevo che non c'era nessuna malizia nel suo discorso.

«Va bene, adesso andiamo o faremo tardi come al nostro solito.» disse Sofia, rompendo l'imbarazzante silenzio che si era creato, prendendo la sua borsa.

Mi alzai dalla mia sedia e presi la mia giacca di pelle nera, per poi prendere la mia borsa bianca e iniziare a uscire di casa, aspettando le altre giù al palazzo.

Devo lasciarmi andare.

Mi accesi una sigaretta, ripensando al discorso di Alice, rabbrividendo un po' a causa del freddo.

Ma aveva completamente ragione, anche se non glielo avrei mai ammesso. Dovevo lasciarmi andare.
Non posso pensare che qualsiasi cosa faccia verrà giudicata da tutti, anche se sarà così, ma devo imparare a fregarmene del giudizio delle persone.

Ma sopratutto, dovevo lasciarmi andare sopratutto dopo quello che era successo 2 anni fa.
Forse è proprio in quel momento in cui ho smesso di lasciarmi andare, chiudendomi completamente in me stessa.

Ma adesso non è il momento di pensare a questo, stasera voglio pensare ad altro.

• • •

«Finalmente siete arrivate!.» esclamò Anas, il quale appena ci vide balzò in piedi, mettendosi davanti a me, posandomi un bacio per guancia. «Tieni d'occhio Gaia, c'è anche la nuova tipa di Mattia.»

Questa serata non andrà a finire bene.

Mi scambiai uno sguardo preoccupato con Anas, sapendo quanto la mia amica volesse picchiare a sangue la nuova conquista di Mattia.

«Mattia è un coglione, perché non li avete detto nulla?.» chiesi, infastidita.

«Nessuno si vuole mettere in mezzo alla loro complicata relazione, anche tu sai che è peggio di una telenovela.» disse, ridendo leggermente.

Come dagli torto, la storia di Gaia e Mattia è così complicata. Però, in un modo o nell'altro, tornano sempre insieme.

«Piuttosto, gli altri?.» chiesi, guardando dietro al mio amico, beccando in pieno Zaccaria a fissarci, con sguardo alquanto infastidito.

«Tuo fratello ha giurato su Allah che non beve, ma io lo tengo comunque sotto controllo.» disse, posando un braccio sulle spalle e dirigersi verso gli altri.

«Siamo in due, l'ultima sera è dovuto venire Zaccaria a prendere dei vestiti per il giorno dopo perché non poteva tornare a casa, ubriaco com'era.» dissi, sedendomi su uno dei divanetti, fra Zaccaria e Anas.

Ad Anas scappò una risata, che seppur la musica fosse alta attirò l'attenzione della gente, tanto da far spostare gli occhi di molti su di noi.

«Vado a cercare Amine, ci vediamo dopo.» mi disse, alzandosi e uscendo dal privè, lasciandomi sola.

«Siete amici o fidanzati?.» mi chiese Zaccaria, portando il suo braccio sulle mie spalle, osservandomi attentamente.

Se mio fratello ci vedesse gli staccherebbe le braccia a morsi.

«Come mai ti interessa?.» chiesi, rubandogli il drink dalla mano destra, ridendo.

«Così.» disse, alzando le spalle, per poi guardarsi intorno. «Vado a chiederlo ad Anas oppure me lo dici tu?.»

Non molla il ragazzo.

«Siamo amici.» dissi, vedendo Zaccaria sorridere più del solito, cosa che mi mise inquietudine.

«Quindi posso chiederti di uscire a cena, magari domani?.» mi chiese, lasciandomi spiazzata.

Non me lo aspettavo, ad essere sincera.

«Devo considerarlo come un appuntamento?.» scherzai, facendo ridere il moro.

«Consideralo come vuoi.» disse, rivolgendomi un sorriso sincero, facendomi arrossire leggermente, ma fortunatamente nel locale regnava il buio, alternato a qualche luce colorata, quindi lui non può accorgersene.

Il nostro contatto visivo venne interrotto da delle urla di una ragazza, la quale voce potrei riconoscerla tra mille.

«Gaia.» dissi, sentendo l'ansia salirmi al solo pensiero che la mia amica abbia trovato la nuova ragazza del suo ex. «Io devo andare.»

«Tranquilla, lo capisco.» disse, mentre io prendevo la mia borsa. «Ci conto per domani sera, non deludermi.»

«Non lo farò, tranquillo.» dissi, rivolgendogli un ultimo sorriso e correre dalla mia amica.

𝗗𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗼 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Donde viven las historias. Descúbrelo ahora