Heartstopper e la rappresentazione dell'aromanticismo

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Premetto che ho visto solo la serie tv su Netflix, so che ci sarà un'altra stagione almeno, quindi immagino che questa stagione sia legata solo ad una parte delle graphic novels di Alice Oseman da cui è tratta.

Tenterò di non fare spoiler, cerco di parlare per quanto riguarda i temi trattati.

Avevo sentito dire che nella serie c'erano, oltre a coppie omosessuali, anche personaggi appartenenti all'aspec (per quanto ne avessi sentito parlare solo come opinioni sui social), in particolare uno aromantico: io tutta gasata di avere finalmente una rappresentazione, soprattutto dall'autrice di uno dei pochissimi libri in Italia in cui si parla di spettro aromantico/asessuale.

La rappresentazione dell'identità aromantica, nonchè la caratterizzazione del personaggio è fatta in modo stupendo, narra perfettamente il profondo attaccamento che lui ha verso i suoi amici e i disagi che sembra riscontrare nei confronti dell'amore romantico.

Non nascondo tutte le lacrime di commozione che mi sono uscite nel rivedermi nelle sue emozioni negative e nelle sue ansie, ma anche nei suoi rapporti migliori; inoltre, è anche una persona schietta, estroversa, coinvolgente, autentica come me, quindi ancora di più mi sono rispecchiata in lui.

Detto questo, qua sorge il problema: l'invisibilizzazione.

Tutta questa descrizione, che io personalmente trovo molto fedele, si disperde nella classica trama allo-amatonormativa di una storia d'amore (romantico).

Questa è stupenda, sia chiaro, ma mi permetto di avere delle riserve nel momento in cui vengono affrontati tanti temi in modo accurato:

- Le battute coinvolgono diversi nomi che si sentono quando si parla di comunità LGBTQIAP+ come gay, bisessuale, lesbica, persona/comportamento transfobic*, coming out, etc;

- Le  scene rendono percepibili moltissime emozioni e sensazioni dei personaggi e, soprattutto, la confusione e lo sgomento attraverso cui ogni persona queer passa, nel tentativo di capire se stess*;

- Viene affrontata la ricerca di se stess* e il coming out, in modo molto esplicito e realistico;

Ora ditemi, in tutto ciò, quanto poteva costare inserire un minimo accenno, una minima presa di coscienza, un qualcosa riguardo al personaggio.

Cosa mi fa imbestialire di più di tutto ciò?

Che così si rimane nell'ambiguità, e in tale situazione ci sono due principali possibilità:

1) Il personaggio potrebbe appartenere allo spettro aromantico (anche qua ci sarebbero un po' di possibilità secondo me, ma non sto ad entrare nel merito) e, di conseguenza, questa potrebbe essere la rappresentazione di alcuni comportamenti e modi di pensare tipici nostri;

2) Potrebbe essere alloromantico ed essere solo una persona appiccicosa e molto protettiva nei confronti degli amici, nonchè pieno di insicurezze personali, che non gli permettono di interfacciarsi all'amore romantico e alle sue cotte, che in realtà mantiene nascoste (e neanche troppo).

Bene, ho fatto due ricerche su internet dopo aver finito la serie, per capire se fosse stato detto qualcosa a riguardo: non che abbia ribaltato da cima a fondo ogni link, ma indovinate quale delle due visioni ho trovato descritta su un sito, che non so quanto sia ufficiale o un semplice blog/forum?

Esatto, la seconda.

Anche quando c'è la rappresentazione nuda e cruda e possibile di un personaggio aromantico devo ritrovarmi NON solo l'ambiguità e il dubbio che sia o meno così, ma anche una prospettiva romanticizzata dei suoi comportamenti.

E si, anche questo alimenta l'afobia, perchè è il riassunto di tutto quello che ho subito durante l'adolescenza, quando non avevo la minima idea di chi fossi.

Io sono partita da una semplice "curiosità in più" su me stessa quando ho realizzato di essere aromantica.

E, lo posso assicurare, chiunque mi conosca un minimo e si informa un po' sull'argomento mi ci vede perfettamente.

Eppure, è servita tutta la mia testardaggine, tanta buona volontà e una continua ricerca su internet e social per avere la consapevolezza e la serenità che ho ora nel vivere la mia identità.

Ed è un viaggio che continua tutt'ora, ma so che per tante persone non è ancora neanche iniziato... perchè non sanno neanche che ci sia questa possibilità.

Ogni mio dubbio e ambiguità è stato un pretesto per chi mi era intorno per affermare che avessi fatto un "percorso inutile", che magari non sono cose "ancora riconosciute" (giusto per non ribadire le frasi afobiche mainstream) ...

Tutto questo si chiama "invisibilizzazione" della società.

Mentre alcune identità sono ormai rappresentate in modo anche estremizzato, tanto da renderle forzate ed esagerate, noi persone aromantic*/asessuali dobbiamo accontentarci di "atmosfere", di "vedere personaggi che SEMBRANO essere....", senza averne praticamente mai sicurezza.

E' giusto, secondo voi?


Allego post che ho fatto su instagram a riguardo

https://www.instagram.com/p/Celw7rvrUJm/?utm_source=ig_web_copy_link

Aromanticamente me <3 (aspec, aro spectrum, aroace)Where stories live. Discover now