prologo

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Il popolo stava urlando, bambini che lanciavano sassi, donne che gridavano il suo nome e uomini con forche.

Maria stava guardando quel spettacolo pietoso dalla sua stanza regale, addosso solo una tunica bianca e capelli legati in una semplice coda.
La sua espressione impassibile nascondeva la sua paura, paura di morire, guardava quelle persone e vedeva il loro odio entrarle dentro e trascinarla sempre più giù.
"Il popolo vede solo una parte della verità" se lo ripeteva come una mantria nella testa, per non sentirsi in colpa o, semplicemente, per poter vivere un momento di pace prima della sua morte.
Loro non sapevano la sua sofferenza, non vedevano il suo passato e ciò che si porta dentro , non sanno e non sapranno mai, per questo verrà ricordata come una traditrice del regno per sempre.
Non era una grande consolazione.

La porta della sua stanza si aprì, rivelando la regina, vestita di nero con una gonna ingombrante e una corona d'oro appoggiata sulla testa a dimostrare il suo potere.
La guardava seria e se provava dispiacere per lei, non si notava neanche.
"sai, vedendo la tua faccia, non sembri molto contenta" disse la regina con voce derisoria quasi, con cattiveria.
"immagino che il pensiero di morire tra dieci minuti non mi porta molto gioia, più qualcos'altro" rispose Maria pacata.
La regina la guardò impassibile di nuovo "sensi di colpa?" domandò, era vicino alla porta, lontana, non si fidava e faceva bene.
"forse o forse no, non lo so, sono confusa sai, mi pento di aver vissuto così poco, di alcune scelte e so che mi odi ma non mi dispiace, più mi preuccupa di essere ricordata come una traditrice" disse e mostrò una sguardo spento, rassegnato, se la regina non fosse accecata dalla rabbia le farebbe anche pena.
Infatti non fu affatto gentile "è quello che sei mia cara, una traditrice, e quello che sarai per sempre, com'è giusto che sia" controbattè con voce severa, le voltò le spalle per aprire la porta.
"com'è giusto che sia" ripetè Maria sottovoce con un sorriso triste appena accennato.
Sentì dei passi, poi vide due guardie che si stavano avvicinando a lei e la presero sottobraccio.
Le facero capire che la sua ora arrivata e rassegnata guardò la regina ferma di fianco alla porta "salutami il principe mia cara " disse come ultima cosa, poi girò la testa pronta ad affrontare il popolo.

Maria stava salendo l'ultimo gradino, mancava così poco, il boia la stava guardando, aspettando, con una spada in mano, forse sorrideva contento della sua morte.
La gente continuava a urlare, Maria si stese nel legno con la testa fuori, alzò il capo un' ultima volta, la regina e il principe la stavano guardando dalla finestra.
Il ragazzo riccio, dalla pelle bianca latte e i capelli color cioccolato, aveva gli occhi lucidi, "troppo innocente per questo mondo" pensò Maria, gli sorrise, un sorriso amorevole, come una madre.
Il principe ricambiò il sorriso, era troppo lontano per essere sicura, ma forse una lacrima stava rigando la guancia del giovane, poi vide la regina abbassarsi al suo orecchio e dirgli qualcosa.
Il ragazzo annuì, la stava ancora guardando, quello fu l'unico sguardo di compassione che ricevette prima della sua morte.

Il boia alzò la spada,

Il popolo urlò

"UNO"
Maria chiuse gli occhi.

"DUE"
Un respiro profondo.

"TRE"
Un ultimo pensiero.

"TAGLIA LA TESTA" 
Non voglio morire.

La spada tagliò la testa di Maria.

--
Harry stava correndo, forse era in ritardo, la corona continuava a muoversi e cadere dalla sua testa, fu obbligato a tenerla con una mano.

Le guardie lo stavano guardando divertite, piccoli inchini quando passava davanti a loro.
Quando arrivò davanti la porta della sala riunione, fece un sorriso soddisfatto, distrutto dalla voce della sua guardia "non sorridere, sei in ritardo riccio" Liam rovinava sempre tutto.
"forse se entro di soppiatto nessuno se ne accorge no?" chiese il principe accennando un altro sorriso incerto, come risposta ricevette solo un sopracciglio inarcato che lo fece sospirare.
Si sistemò la giacca, la corona, dominò i suoi riccci, un respiro profondo ed era pronto ad affrontare sua madre e i consiglieri, la porta venne aperta da Liam.
"augurami buona fortuna" disse il principe alla guardia e poi entrò.

Bene, tutti gli occhi puntati su di lui, occhiate di consiglieri ormai abituati ai suoi ritardi e, oh, l'occhiata di sua madre non prometteva bene, gli aspetterà una bella ramanzina.
Attraversò la grande tavola per sedersi vicino alla regina, la guardò con occhi da cucciolo, "forse se le faccio pena mi salvo" pensò, la donna si limitò a scuotere la testa rassegnata.
Tuttavia la riunione iniziò con la voce di sua madre "bene adesso che siamo tutti -un'occhiata veloce a suo figlio- possiamo cominciare, ora che la nobile Maria è morta ci aspetta l'ira della Spagna" disse.

Un consigliere si aggiunse con faccia preuccupata "la corrego sua Altezza, è già iniziata, in questi giorni ci sono stati molti attacchi via mare, troppi, stiamo già perdendo uomini"
La regina sospirò "immaginavo, stiamo perdendo tutti questi attacchi?" chiese timorosa ricevendo un "quasi" dall'uomo di prima.
"e voi non sapete gestirli?" provò di nuovo, più irritata, insomma, aveva tutti questi consiglieri per cosa allora?
Il silenzio che seguì la domanda fu alquanto imbarrazzante, uno dei consiglieri parlò esitante "mi dispiace sua Maestà, ma sono troppi, e noi non ci intendiamo via mare solo su terra ferma, capiteci" l'uomo non stava migliorando affatto la situazione.

Il principe gli guardò frustato desiderando di eliminarli uno per uno, inutili, ecco cos'erano, tutto sua madre doveva fare.
La regina alzò un sopracciglio irritata "bene, allora faremo a modo mio" disse accennando un sorriso furbo, i consiglieri ed Harry si guardarono confusi tra loro.  "chiamerò qualcuno di mia conoscenza che ci può aiutare" si girò verso Liam che, vedendola, si mise sull'attenti irrigidendo il corpo e alzando la testa "Liam, prepara un lettera da inviare a Louis Tomlinson".

Il principe sapeva chi era costui, tutti lo sapevano: Louis Tomlinson, il corsaro dai mille talenti, dai mille tesori, insieme alla sua ciurma "i Sea Dogs".
Esssendo un pirata non era visto in buona luce, ma solo alcuni lo conoscevano sul serio, tutti sanno ma nessuno sa veramente.
Il riccio moriva dalla voglia di conoscerlo a sua volta però, gli venne spontaneo domandarsi timoroso:

"sarà una buona idea?"

spazio pizza

ciao, ho appena deciso che in questa storia ad ogni mio spazio personale ci sarà il nome di un cibo, potete sceglierlo voi o io, dipenderà dai commenti, credo.

BENE, benvenuti nella mia prima storia * risata nervosa* sarò sincera sono super mega ansiosa per cosa ne penserà la gente, se volete farmi notare delle cose (in maniera gentile s'intende) sarò lieta di rispondervi.

Faccio subito presente che alcune cose sono cambiate nella storia, ad esempio troviamo un figlio illegittimo che Elisabetta prima non ha mai avuto oppure Louis che diventa Sir Francis Drake (spero sappiate chi sia perchè mi sono informata un sacco per scriverla) o altre cose che non mi vengono in mente *fate finta che sia presente una lista dettagliata*.
Il mio obiettvo è pubblicare due volte a settimana, ma la storie non è completa, spero di riuscirci comunque (magari per il primo capitolo faccio passare più tempo, giusto qualche giorno, per vedere se ha un minimo di visualizzazioni)
Molto probabilmente non v'interesserà ma ho intenzione di commentare ogni tanto i capitoli che pubblicherò, spero non dia fastidio.

Ricordatevi di seguirmi su twitter (L_stylestomlinson) e usare #aloveinthecastleofEngland !

BENE, con questo non ho nient'altro da dire, spero vi piaccerà * non piace a nessuno* e che vi prenda un pochino almeno ahahaha * silenzio tombale*.

Vi saluto e al prossimo capitolo,
L.

a love in the castle of EnglandWhere stories live. Discover now