Capitolo 15 - Equilibrio

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Arrivò il mio turno di parlare.

Non mi ero preparata un discorso: nei giorni precedenti mi ero buttata a capofitto nel lavoro per non pensare a lei e quella mattina ero stata troppo sopraffatta dalle emozioni per potermi concentrare.

Mi guardai intorno e incrociai lo sguardo di Nevra e quello di Leiftan: la loro presenza bastò a tranquillizzarmi, perciò presi un respiro profondo e lasciai che le parole venissero da sole.

« Erika pensava di essere arrivata da noi per puro caso. Eppure sono convinta che sia stato il destino a portarcela. Era una persona buona e altruista, con tanto amore da dare. Non ho avuto il tempo di conoscerla a fondo, nessuno di noi lo ha avuto. Eppure per me rimarrà sempre mia sorella. Gli umani la definivano "un esperimento", una mia "copia", ma per me e Leiftan è stata parte della nostra famiglia dopo tanto tempo convinti di essere soli. Condividevamo con lei un legame speciale e innato, qualcosa che pensavamo fosse possibile solo tra noi due. I nostri cammini erano destinati a incrociarsi. » Mio fratello sorrise dolcemente annuendo e notai che anche lui ormai si era arreso a lasciar scendere le lacrime. « Mi ha salvato la vita. Si è sacrificata per me... Per tutti noi. Nonostante non ci dovesse nulla, ci ha dato tutto. Ci ha dato una seconda possibilità. Ora è nostro dovere sfruttare questa occasione e renderla orgogliosa, è nostro dovere assicurarci che il suo sacrificio non sia stato invano. Erika è la dimostrazione che non servono poteri magici o un'abilità eccezionale nel combattimento per poter fare la differenza, non serve essere l'alchimista più brillante del villaggio o la spia migliore della Guardia. Il coraggio è una qualità che in pochi hanno, ma che tutti abbiamo la potenzialità di sviluppare, soprattutto se motivati dall'amore per le persone intorno a noi. Non lasciate che le emozioni negative vi corrodano l'anima. Rabbia, dolore, tristezza, invidia... è normale provare queste cose, e non bisogna tenersi tutto dentro, perciò piangete, urlate, tirate un pugno contro un muro... ma non agite mai motivati da questi sentimenti. Erika si è sacrificata non per vendicarsi di ciò che le è stato fatto, ma per salvare me e tutti voi. Il suo gesto eroico è nato dall'amore, non dalla rabbia. Ricordatevelo sempre. Ricordatevi di Erika. » Guardai ancora una volta la statua e sorrisi.

La gente davanti a me stava annuendo, rimanendo però in silenzio per rispetto. Notai alcune persone commosse, mi sembrò di vedere una lacrima anche sul viso di Miiko.

Tornai al mio posto, mi sentivo più leggera, come se quelle parole mi avessero levato un peso dal petto. Mi sentivo più in pace.

La commemorazione finì poco dopo, il giardino si svuotò velocemente finché non rimasi sola inginocchiata vicino alla statua.

« Non farà sempre così male, sai? » Mi voltai e vidi che Valkyon era tornato indietro e si stava avvicinando a me. Mi alzai e gli andai in contro. Mi strinse in un abbraccio.

« Pensavo che non avrei mai più provato felicità quando Lance è morto. Mi sentivo impotente, non potevo fare nulla per portarlo indietro. Era come se tutto fosse diventato improvvisamente più difficile senza di lui. » Mi staccai dall'abbraccio e lo guardai, consapevole di quanto fosse dura per lui aprirsi, soprattutto riguardo a suo fratello. Inaspettatamente sorrise e alzò lo sguardo verso la statua.

« Sono entrambi degli eroi. Non possiamo far altro che esserne orgogliosi e portare avanti la loro memoria. » Annuii, aveva ragione dopotutto. Non potevamo cambiare il passato, per quanto volessimo o per quanto stessimo soffrendo.

« Penso ancora a lui, e fa ancora male. Ogni volta. Ma col tempo ti abitui, finché anche se il dolore rimane non è più lancinante. Non sembra più che il mondo non abbia senso. Col tempo quel dolore ti farà venire in mente tutte le cose positive di lei. Riuscirai a pensarci senza sentirti in colpa e senza il nodo allo stomaco che senti ora. »

Questione di equilibrio [Eldarya]Where stories live. Discover now