06. I don't have FRIENDs, just one

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Il giorno della dimissione dall'ospedale Giuliano arrivò a prendere Billy con un discorso preparato in testa, sapeva esattamente cosa volesse dirgli, era da quel fatidico giorno. Aveva atteso andando ogni singolo giorno a ogni passo e ogni volta dovevano cacciarlo a forza dal letto di Billy. Per sua fortuna aveva un alleato, una giovane infermiera che sembrava averlo preso in simpatia. Era stata lei a scrivergli che lo avrebbero dimesso a breve.
Lungo tutto il tragitto sull'autobus si era ripassato in mente le parole da dirgli.

William Russo io ti amo e, vorrei che vivessi assieme a me. So che ci conosciamo da nemmeno un anno...Ma da quando la professoressa Seniga mi ha messo in rotta verso di te, deviando il mio percorso. Da che ti conosco ogni cosa ha un altro sapore.
Prima avevo solo il nuoto e le gare.
Ma con te ho scoperto la lettura, i film, la filosofia, la storia. Sei la persona più intelligente che conosca... Vorrei essere io la tua casa. Ho un contratto con la squadra di nuoto, ho dei soldi da parte che non ho ancora usato e sono certo che mia madre me lo concederà. Potremmo affittare un appartamento vicino a dove andrò ad allenarmi... Ah scusa dimenticavo, mi hanno selezionato in un club prestigioso, mi hanno tesserato poco tempo fa e a breve potrò accedere al mio conto senza chiedere il permesso di nessuno e io voglio solamente usare quello che ho per darti qualunque cosa tu voglia... Solo ti prego, resta con me

Quando si trovò davanti alla porta e lo vide infilarsi la felpa ogni certezza si sbriciolò.
"Alla fine, poi com'è stato sostenere l'esame finale dal letto di un ospedale? Ti hanno mandato i risultati?"
Billy rise e le cicatrici sul suo volto si mossero come a sottolineare i tratti del suo volto.
Giuliano si incantò ad osservarle, si sorprese a pensare che lo rendessero ancora più interessante.
"Sono orrende..." borbottò Billy incupendosi, notando lo sguardo dell'altro "Vorrei coprirle con una maschera per sempre..."
"Nono... ti prego non farlo sono speciali"
"Vaneggi..."
Giuliano gli si avvicinò, voleva baciarlo, stringerlo e non smettere più ma si limitò a sedergli accano prendendogli il mento tra le dita per obbligarlo a guardarlo negli occhi.
"Dimostrano chi sei davvero, la tua forza, che ti rialzerai sempre!"
"Mi ci abituerò..." borbottò Billy "Poi nell'esercito potrebbero anche essermi d'aiuto. Penseranno che sono un duro con queste..."
Giuliano si sentì morire udendo quelle parole.
"Pensi ancora di arruolarti?"
"Ovvio! Oggi pomeriggi pomeriggio vado a prendere i moduli da compilare, conto di poter iniziare l'addestramento prima di questa estate così da dover rimanere in quel posto infernale il minor tempo possibile..."
Giuliano si voltò incapace di dire qualcosa, ogni certezza sbriciolata.
Cosa sperava fosse cambiato? Quando si erano conosciuti Billy voleva arruolarsi e forse per lui non era cambiato niente, se anche gli avesse proposto di vivere assieme
"Quasi dimenticavo, congratulazioni..."
Giuliano sbattè le palpebre scacciando le lacrime di amara delusione. "Come?"
Billy si avviò per il corridoio con un piccolo zaino in spalla, tutto quello che gli era rimasto.
"La squadra, so che ti hanno tesserato in un club prestigioso! Sei ufficialmente un atleta di punta pronto per essere convocato in nazionale! Pensa che il consiglio di classe ci ha tenuto a congratularsi con me per averti aiutato... E dovevi essere tu il mio tutor ricordi? Pare che grazie a me tu sia rimasto concentrato sullo studio ma anche sugli allenamenti... Seriamente hai bisogno di un tutor, quando sarò via prendi un segretario o arriverai in ritardo a tutti gli eventi della tua vita"
A Giuliano scappò n sorriso nervoso.
Tanto alla cosa più importante sono già arrivato in ritardo, se solo avessi fatto a tempo... Se ti avessi conosciuto prima...
"E grazie di aver messo una parola buona per me con il consiglio di classe, anche la professoressa Seniga e il Coach devono aver fatto valere il proprio ruolo..."
Quando Billy si interruppe erano arrivati fuori dall'edificio e quando si voltò verso Giuliano i suoi grandi occhi scuri si dilatarono.
Giuliano si strofinò gli occhi sentendosi così piccolo sotto quello sguardo per i suoi pensieri, per i suoi progetti. "So che non devo dirti cosa fare... Non ne ho in diritto solo che..."
Billy lo afferrò per un braccio e lo trascinò in un angolo più appartato, vicino a un'uscita d'emergenza, dove nessuno avrebbe potuto vederli, quindi lo spinse verso il muro e lo baciò. Era un bacio diverso, Giuliano sentiva così tante emozioni in esso. Rabbia disperazione ma anche amore.
"È vero quello che hai detto al consiglio di classe?" sussurrò Billy distaccandosi per primo "Che Vorresti essere la mia famiglia?"
Giuliano annuì cercando di ricomporsi. Ricordava ogni parola, perché voleva con tutto se stesso che Billy vedesse un'altra alternativa all'entrare nell'esercito, voleva essere la sua casa, il suo punto fermo.
"Billy... Non farlo... Ti prego non arruolarti! Perché tu sei molto di più che un'arma... Sei... La persona più intelligente, premurosa e dolce che conosca... Perché non lo vedi? Perché non ti rendi conto di questa parte di te? Perché vuoi ucciderla rendendo di te solo un vuoto automa che uccide... Perché non mi credi? Io ti..."
Billy gli afferrò il volto e premette con forza le sue labbra contro le sue. Giuliano si aggrappò al volto dell'altro cercando di trattenerlo il più possibile vicino a se.
"Ti amo..." ansimò Billy tra un bacio e l'altro. "Vorrei essere come mi vedi... Ma non ci riesco..." sussurrò allontanandosi.
Giuliano cercò di riafferrarlo ma Billy si scansò mentre i suoi grandi occhi scuri si riempivano di tristezza "Torna dai tuoi amici e alla tua vita... Sei... Sono sicuro che arriverai lontano... I Mondiali, le Olimpiadi... Senza una zavorra che ti frena arriverai molto lontano..." concluse allontanandosi a passo svelto.
Giuliano cercò di raggiungerlo ma Billy scattò rapido, Giuliano inciampò e si ritrovò a terra invocandolo tra le lacrime.
Fu lì che lo trovarono i suoi amici.
Marco si protese per rialzarlo ma Giuliano colpì la mano e si strinse tra le braccia.
"Non voglio sentire le tue stronzate, non adesso!"
"Non stava per dire nulla Giuliano... davvero... eravamo qua per chiederti scusa... Volevamo dirti che abbiamo saputo di quello che Billy ha passato e..."
"Adesso siete passati dal disprezzarlo al compatirlo? Non sono certo che per lui sia meglio..."
"Gli hai detto quello che provi?" gli chiese Azul.
Giuliano scosse la testa. "Lo ha fatto lui... Ma ha anche detto che si arruolerà e che per questa estate conta di esser partito... E che non vuole essere la mia zavorra..."
Quando Violet gli diede uno scappellotto tutti rimasero sorpresi.
"Che aspetti corrigli dietro e digli cosa tu provi. Dagli un motivo per restare, che ne può sapere cosa ti passa per la testa se non glielo dici? Se ti limiti a fare il pesciolino introverso!"

in another world ... a HeartstopperWhere stories live. Discover now