Capitolo 9

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@fbernardeschi
Ehi, come stai?

Ehi, tutto bene dai, tu?

Bene.

Innanzitutto volevo ringraziarti ancora per oggi,
poi volevo sapere come andasse la botta.

Tranquilla. Per la botta solo del ghiaccio e
riposo questo pomeriggio, ma va bene.

Se ti va posso farti compagnia, anche io non ho intenzione di fare nulla sto pomeriggio.

Perché no, film?

Sì, però lo scelgo io.

Certo certo...

Sofia era estremamente felice di poter andare finalmente d'accordo con lui, credeva che si sarebbe potuta creare un'ottima amicizia anche se, almeno da parte sua, c'era un interesse maggiore. La ragazza sapeva che il suo essere tenebroso scatenava qualcosa in lei, non sapeva tuttavia come descriverlo, o così pensava. Era un sentimento simile a ciò che si prova quando si è davanti a un bivio. Una strada porta al mare, il posto preferito di Sofia, tuttavia il tragitto è lungo, pieno di ciottoli sull'asfalto e di altrettante macchine, l'altra strada invece porta in montagna, il tragitto è completamente libero e dritto, senza intasamenti o problemi; tuttavia, per qualche assurdo motivo, la presenza del mare alla fine faceva scegliere quella strada a Sofia, per lei Federico era la prima strada. Sapeva che sarebbe stata male altre volte, ma il solo pensiero che fosse in grado di farla ridere anche solo per un istante, le faceva pensare che ne valesse davvero la pena.
Dopo pranzo ne approfittò del momento di pausa per scrivere alle ragazze e aggiornarle su tutto.

@girlss

Thess💛
Siete una ship assurda, ammettilo che ti
piace.
Tata🧩
Lo abbiamo capito tutti So'.

Raga no. Mi piace come persona e
ci sto volentieri; ma nulla di più.

Tata🧩
@Thess💛 hai sentito?
Thess💛
Sisi, ne riparliamo tra un po eh?

Piuttosto...voi con i due?

Tata🧩
Matte è stra carino, mi serve un ragazzo
così dopo voi sapete chi. Spero mi chieda
di uscire :))
Thess💛
Anche con Manu va tutto bene, dovremmo
anche vederci dopo la prossima partita.
Incrociamo le dita.

Ma sì, andrà tutto bene, ora vado che devo prepararmi per andare da Federico.

Tata🧩
Mi raccomando usate le precauzioni.
Thess💛
HAHAHAHA.

Che stronza.

Dopo ciò la ragazza si cambiò, uscì dalla stanza e si avviò verso quella del biondo.

Bussò alla porta ma ad aprirle non fu Federico ma Giacomo che la guardò un po' perplesso

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Bussò alla porta ma ad aprirle non fu Federico ma Giacomo che la guardò un po' perplesso.
«Ah si, sei qua per Berna, giusto me lo ha accennato. Entra pure, credo stia ancora dormendo però.»
«Fantastico... tu vai agli allenamenti?»
«Si, aspetto che Manu si muova.»
«Qualcuno mi ha chiamato? - chiese Locatelli spuntando dal bagno - Oh, ciao Sofia.»
«Ehi, sai Thessa mi ha parlato di te.» gli riferì Sofia mentre si sedette sul bordo del letto.
«Ovviamente cose belle.»
«Certo certo, ma quando uscite?»
«Dopo la prossima partita in teoria, sai cosa le piace fare?» le domandò leggermente imbarazzato.
«Beh, penso che una discoteca sia troppo caotica per un primo appuntamento, un cinema andrà bene, tranquillo.»
«Bene, dopo questa consulenza amorosa noi dobbiamo andare. A dopo So'» la salutò Giacomo.
«Mi raccomando non fate troppo rumore.» scherzò Manuel uscendo anche lui dalla stanza.
Gli occhi della ragazza iniziarono a fissare il volto del ragazzo particolarmente sereno, Mentre era persa nei suoi pensieri sentì un telefono squillare, prese il suo per controllare ma non le risultò nessuna chiamata, si guardò in giro e vide un cellulare illuminarsi; a quel rumore anche Federico si svegliò e mosse il braccio per rispondere al telefono.
«Si? No, stavo dormendo, cosa vuoi? Veronica ti ho detto di non chiamarmi, per una volta vuoi ascoltarmi? Si hai ragione, ciao.» salutò la ragazza e appese bruscamente la chiamata per poi appoggiare nuovamente la testa sul cuscino.
«Ehm, io non avevo intenzione di...» cercò di scusarsi Sofia non riuscendo a mascherare il profondo disagio che provava in quel momento.
«Cazzo Sofia mi hai spaventato. Giusto il film, scusa mi sono addormentato. Hai sentito tutto immagino?»
«Si...senti Giacomo mi ha fatta entrare, però capisco se vuoi riposare, d'altronde è il tuo pomeriggio libero.» disse avvicinandosi alla porta.
«No resta.» le rispose lui velocemente, come se Sofia avesse appena detto un'enorme cazzata.
«Ti va se invece di vedere un film parliamo un po'?» aggiunse.
«Si certo.»
«Beh, domanda di rito, che squadra tifi?»
«Signore e signori ecco la domanda da 1 milione di euro. - lo prese in giro - Comunque Juve per tua fortuna.»
«Ma dai? Sei mai venuta allo stadio?»
«Mi stai chiedendo se sono mai venuta allo stadio? Ti ricordo che il mio migliore amico gioca con te, praticamente sono il suo anti stress pre e post partita.»
«Se sei venuta spesso con Fede strano che non ti abbia mai vista. - per qualche istante si guardarono, ma senza nessun tipo di imbarazzo, come se per i loro occhi fosse naturale: perdersi e ritrovarsi, come calamite - Ma sei di Torino?»
«Sono nata a Firenze, ma poi per vari motivi ho dovuto lasciare tutto per un po' di anni, infatti io e Fede abbiamo avuto un periodo dove ci vedavamo veramente poco. Ora però, a parte in estate che vado a stare da papà, tendo a seguire Fede.»
«Avete una bell'amicizia, sai? Non è per niente scontato.»
«Già, in realtà non siamo sempre stati così legati, eravamo due semplici bambini che si vedevano ogni tanto. Poi crescendo ho avuto un po' di problemi e lui ha iniziato ad aiutarmi sempre di più, successivamente ho iniziato a farlo anche io e nulla, ora ci vogliamo un sacco bene. E tu? Che mi racconti di te?»
«Beh, sono nato a Carrara e fin da piccolo ho amato il calcio; a 16 anni mi hanno diagnosticato un problema al cuore per il quale avrei dovuto smettere di giocare, alla fine però sono stato a riposo solamente per 6 mesi.»
«Cavolo, non ne avevo idea. - la ragazza non riuscì a immaginare cosa avesse provato Bernardeschi quando, da un giorno all'altro, dei medici gli dissero che avrebbe dovuto smettere di fare ciò che più amava e che ama tutt'ora - Però l'importante è che ora sei tutto intero e puoi fare ciò che ti piace; mi piace pensare che, magari senza qualche piccolo imprevisto, non saremmo qui dove siamo ora. Certe volte succedono cose che non ci spieghiamo, però dobbiamo credere che tutto accade per un motivo, è il destino.» concluse Sofia quando le squillò il telefono.
«Scusa, è Fede, devo rispondere.» dopo qualche minuto chiuse la chiamata e tornò a guardare il ragazzo.
«Mi ha detto che hanno finito gli allenamenti e che papà ha bisogno di me, ti dispiace se vado?»
«No figurati, vai tranquilla.»
«Grazie.» lo salutò aprendo la porta.
«Ah So'. Mi ha fatto molto piacere parlare con te.» a quelle parole la ragazza fece un sorriso, quasi compiaciuto e uscì dalla stanza.

Il pezzo mancante || Federico Bernardeschi Where stories live. Discover now