Capitolo 2

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La mattina dopo Sofia si svegliò e fu sorpresa dal vedere le sue amiche già sveglie.
«Buongiorno, allora... qualcuna ha intenzione di raccontarmi di ieri sera o devo chiedere ai diretti interessati?» chiese ancora con gli occhi semichiusi.
«Ma non è successo niente di che, qualche bacio e nulla. Però Manuel è molto carino e dolce, mi ha pure iniziato a seguire.» le rispose Thessa mostrando la richiesta.
«E tu?» si rivolsi a Vian.
«Stessa cosa, sai Matteo ha qualcosa, non lo so, mi ha colpito un sacco.» disse con la sua solita aria imbarazzata.
«So' grazie per stanotte ma adesso devo andare, sai com'è mamma. Ci sentiamo stammi bene.» le salutò Thessa recandosi all'uscita.
«Invece un uccellino mi ha detto che hai avuto un incontro interessante.» le disse Vian sorridendo compiaciuta.
«Ma no, ho solo scambiato qualche parola con Bernardeschi, niente di che.»
«Se vabbè dicono tutti così.» concluse il discorso Vian per poi tornare anche lei a casa sua.
Il giorno dopo Sofia e il padre iniziarono a preparare le valigie dato che lo staff doveva essere a Coverciano un po' prima rispetto agli atleti, una volta che lei finì scese in salotto e notò che il papà era già pronto.
«Finalmente.»
«Dai, non ci ho messo nemmeno tanto.» lo guardò ridendo.
«Su mettiamo le cose in macchina che è tardi.»
Arrivammo a Coverciano verso il tardo pomeriggio, sistemai il tutto nella mia camera e decisi di fare un giro per la "Casa Degli Azzurri".
Il posto era veramente bello e pieno di qualunque cosa ritenuta ritenuta necessaria per i giocatori e, ovviamente, anche per tutto lo staff.
I giorni passarono e finalmente arrivò il giorno degli arrivi.
Sofia si cambiò e scese per pranzare.

Iniziarono ad arrivare tutti, qualcuno non sapeva chi fosse, alcuni li riconobbe perché visti in televisione, mentre altri li aveva conosciuti quella sera al locale

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Iniziarono ad arrivare tutti, qualcuno non sapeva chi fosse, alcuni li riconobbe perché visti in televisione, mentre altri li aveva conosciuti quella sera al locale. Passarono tutti di fianco a lei, alcuni la riconobbero e la salutarono, altri invece le sorrisero senza probabilmente sapere chi lei fosse; quando stava iniziando a perdere le speranze arrivò l'ultimo gruppo e riconobbe il suo amico. Quando la vide si bloccò istintivamente non capendo perché l'amica fosse lì ma poi si avvicinò e la abbracciò.
«Che ci fai qua?»
«Sorpresaa.» rispose lei mentre si staccarono dall'abbraccio.
«Non ci credo... ma fino a quando resti?»
«Beh, diciamo che potrei restare per tutti gli Europei e venire con voi anche ad alcune delle partite.»
Federico iniziò a sorridere e la abbracciò di nuovo, ma poi lo sguardo della ragazza si spostò su un altro ragazzo, i due si guardarono e il biondo decise di avvicinarsi a lei.
«Vabbè vi lascio.» le sussurrò Federico allontanandosi.
«Ehi.» la salutò.
«Ciao, com'è andato il viaggio?»
«Tutto bene, e tu starai con noi tutti gli Europei ho sentito.»
«Già.» rispose lei notando che, a quella risposta, lo sguardo del ragazzo divenne più cupo, quasi come se la presenza  di lei fosse un dispiacere.
«Beh ora vado, tanto ci vedremo.» non fece in tempo a ribattere che lui iniziò ad allontanarsi.
Sofia iniziò a diventare pensierosa, non capiva perché il calciatore l'avesse trattata così freddamente, certo non erano migliori amici ma non si odiavano nemmeno. I dubbi iniziarono a formare un gomitolo nella sua testa il quale non sembrava fosse possibile sgrovigliare, per cui decise di chiedere aiuto.
Bussò alla camera di Federico ma le aprì un altro ragazzo.
«Tu devi essere Sofia, piacere io sono Nicolò.»
«Come se non sappia già chi tu sia.» disse Fede da dietro l'anta dell'armadio facendo ridere, la ragazza: certo che sapeva chi fosse.
«Abbiamo una tifosa dell'inter?» domandò fiero.
«Non esageriamo, diciamo che simpatizzo per la tua squadra, però preferisco altri colori.» rispose guardando Federico.
«Ma tu devi dirmi qualcosa?»
«Beh si, ho avuto un incontro con Bernardeschi , mi ha chiesto se sarei rimasta qua per tutto il ritiro, ho risposto di sì e lui se n'è andato quasi scocciato. Ti giuro non lo capisco.» raccontò buttandosi sul letto.
«Beh direi che hai conosciuto il vero Bernardeschi - disse una voce dal bagno. - Oh scusate, piacere sono Matteo.» si presentò un altro ragazzo.
«Tu sei quello che ci prova con Vian?»
«Beccato.» commentò Federico ridendo mentre Matteo sorrise imbarazzato.
«Posso sapere cosa intendevi con quella frase?» disse Sofia ritornando seria.
«Semplicemente che Berna è un po' misterioso, complicato da capire.»
«Capisco. Vabbè ragazzi io vado a fare un giro, ci vediamo a cena.»
«Torna quando vuoi.» la salutò Federico.
Sofia tornò in camera sia, si mise le cuffiette e decise di andare a fare due tiri.
Nella sua vita c'erano sempre state due cose che l'avevano aiutata a vivere: il calcio e la musica. La musica era la sua medicina, ogni momento della sua vita lo aveva associato a una canzone, per esempio il giorno in cui si trasferì a Torino per il tragitto lei e il migliore amico ascoltarono l'intera playlist dei Coldplay, la sua band preferita. Il calcio invece era parte di lei. Avrebbe sempre voluto praticarlo ma la madre glielo aveva impedito per cui, insieme a suo padre, nei momenti difficili ritagliava del tempo per andare con lui in un parco vicino a casa e fare due tiri.
Iniziò a fare qualche palleggio ma, ad un certo punto, sbagliò e la palla andò a finire dalla parte opposta, così Sofia si incamminò ma improvvisamente riconobbe Bernardeschi che prese la palla in mano.
Si avvicinò e le passò la palla, i due iniziarono a fare qualche passaggio restando muti fino a quando, dopo un po', il ragazzo decise di rompere il silenzio.
«Allora, che ci fai qui sola?» le domandò.
«Schiarisco le idee, tu?»
«Strano, pensavo fossi uno dei pochi ad aver bisogno di venire qui per pensare.» commentò lui con un tono particolarmente sorpreso.
«Senti ora io vado.»
Mentre Sofia si stava allontanando notò la sua espressione quasi triste, aveva ragione Matteo: era veramente complicato da capire. Prima le faceva intendere di non gradire la sua presenza, poi ci rimaneva male se si allontanava.

Il pezzo mancante || Federico Bernardeschi Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang