"Allora non ci ami!", mi direste voi, "Sei egoista!". Certo che vi amo! E allo stesso tempo amo me stesso più di quanto non immaginiate. Un paradosso, forse? O una bugia bella e buona per tentare di farvi desistere? No, affatto.
Mi ritrovo a chiedermi cosa sia in realtà l'amore, quello con la A maiuscola, quel sentimento che tiene unite le persone, così tanto desiderato da tutti quanto disprezzata è, in egual misura, la morte. Eppure, mentre la morte è univoca nel suo significato di dipartita dal corpo, l'amore è contradditorio. "Che differenza c'è tra l'amore per i nostri cari e l'amore per se stessi?" Vi chiedo. "In che misura l'uno debba superare l'altro e chi ne stabilisce il criterio? Chi impone il limite di quanto si possa amare se stessi piuttosto che gli altri, senza trascendere nel vile egoismo?" E allora, che cos'è l'Amore di per sé, se non una forma di attaccamento e quindi di possesso e quindi, infine, di Egoismo? Perché giudicate il mio gesto, mosso dalla più profonda compassione per me stesso, con disprezzo, appellandomi "egoista", quando anche voi, egoisticamente, seppur per lo stesso identico amore, non vorreste lasciarmi andare? Eccovi spiegata la contraddizione insita nel sentimento più sovrastimato al mondo.
Sono, in qualche modo, dispiaciuto nel non provare lo stesso vostro attaccamento alla vita in una maniera così incondizionata, quasi religiosa. Non le riconosco quel "dono" che voi tanto osannate. E facciamo un passo indietro, insieme. "Cos'è l'amore per la vita se non una forma di attaccamento ad essa mossa dalla più profonda paura della morte, dell'ignoto e di ciò che non si conosce?" Nessuno sa cosa ci aspetti al di là della morte e questo spaventa. Perciò sono convinto che la maggior parte delle persone sceglierebbero quest'ultima se fossero certi che l'aldilà riservasse qualcosa di meglio. Ciò che le costringe a scegliere sempre e comunque la Vita, nonostante il dolore, i sacrifici, le mancanze, le lacrime e qualche briciola di felicità è il solo e semplice fatto che l'Ego, egoisticamente, le spinge verso ciò che conosce, che lo rende sicuro, instillando nelle loro menti il disprezzo e il terrore verso l'ignoto.
E se proprio in quell'ignoto si celasse ciò che potrebbe far risplendere la mia anima? Perchè precludermi la possibilità di scoprirlo? Ed io ho bisogno di sperimentarlo, di andare alla ricerca di qualcosa che possa rendermi libero. E se questo dovesse significare attraversare il buio...abbiate pazienza..
Ma lo farò.
Perchè mi amo.
