«Cazzo me n'ero dimenticato. Hai detto a Alessia che partiamo?»

«Partiamo?» chiesi confusa.

«Tu no» mi rispose mio fratello sarcastico, e un pezzo di pancake finì per errore sul suo viso.

«Sei una cogliona»

«Da qualcuno avrò pur ripreso» risposi ammiccando a lui, che in risposta alzò gli occhi.

«Dove andate?»

«Los Angeles, due giorni e una notte, dopodomani siamo di nuovo qua» mi rispose mio padre.

«E quando avevate intenzione di dirmelo?»

«L'abbiamo fatto ora»

«Aiden vaffanculo!»

«Con piacere sorellina»

«Te l'avrei detto adesso Sweetie» mi disse mio padre, prendendo ad accarezzarmi i capelli.

«Si è fatto anche tardi! Sei pronto?»

«Si papà andiamo.»

«Sweetie, starai a casa di Leonardo, ho già avvertito Irmelin»

Peggio di così non poteva andare.

«Mi raccomando Leo è sotto la tua responsabilità» accennò mio padre uscendo dalla porta seguito da Aiden.

«A quanto pare ogni cosa ci riconduce a stare insieme» disse Leonardo con un sorrisetto.

«Non sia mai che Taylor si ingelosisca» ribattei velenosamente.

«Non è la mia ragazza»

«Pensa che pezzo di merda! Lei ci crede»

«Da quando ti interessa dei sentimenti di Taylor?»

«Da mai, dato che la conosco da oggi e già mi sta antipatica, però si tratta di solidarietà femminile.»

«Solidarietà femminile solo quando vuoi tu, poi quando si tratta di lanciarle il vassoio addosso la "solidarietà femminile" svanisce.» disse gesticolando la parola "solidarietà femminile" con le virgolette.

«Ti è dispiaciuto per la tua ragazza, Di Caprio?»

«Non è la mia ragazza Pitt quante volte te lo devo dire purché ti entri in testa?»

«Le cose che non mi interessano purtroppo non mi entrano mai in testa» dissi strafottente alzandomi dalla tavola.

«Fai la valigia»

«Pensi che seguirò davvero ciò che mi ha detto mio padre?»

«Sei sotto la mia responsabilità Lady Pitt»

«Non me ne frega un cazzo» risposi andando in camera mia, per poi chiudermici dentro.

Era passata forse un'ora, il buio calava sulle strade di New York e mi arrivò su instagram un messaggio da Leonardo.

"Hai intenzione di fare la valigia o ti devo aspettare qua tutto il tempo?"

Ammisi che stavo sorridendo, ma scacciai il pensiero e non gli risposi fino a quando non sentii bussare alla mia porta.

Mi avviai verso l'entrata della mia camera aprendo la serratura, per poi assumere una posizione con le braccia conserte.

«Non rispondi neanche?» chiese entrando in camera mia.

«Ti ho dato il permesso di entrare?»

«È bella»

«Lo so»

I copioni della nostra vita - Leonardo Di CaprioWhere stories live. Discover now