-Psss... Hey tu, inchinati.-

Stordito com'era si accorse a malapena del vociare alla sua destra, e quando si riprese notò come tutti i vampiri della sala, compresi i suoi compagni e Mr Sakurada, si erano prostrati sul pavimento di marmo lucido, toccandolo con la fronte; lui era l'unico che spiccava tra la massa preso alla sprovvista e disorientato.
Si ricompose, e cercò di imitare gli altri ma una mano dalla chiara carnagione gli afferó con grazia il collo, e due occhi neri e sottili furono a pochi centimetri dai suoi, il tempo di un battito di ciglia.

-Chi sei tu che mostri tale maleducazione ai padroni di casa?-

La voce era vellutata e impastata, quasi come quella di Hyunjin se non più profonda.

-Ti ho fatto una domanda, o il gatto ti ha mangiato la lingua.-

Adesso che era solo a pochi passi da lui, Jisung percepiva come quel vampiro si trascinasse dietro un velo di antichità che faceva sentire perfettamente gli anni che aveva vissuto sulla terra.

-Lascialo Yoongi, è giovane e probabilmente non era sua intenzione mancarti di rispetto, vero Jisung?-

Il suddetto annuì leggermente,incredulo di come Namjoon avesse preso le sue difese, con ancora la mano di Yoongi a ombreggiare il collo.

-Oh, lui è Han Jisung. Hai sentito Jungkook?-

Yoongi smosse i capelli color palatino lasciando la presa su di lui, ed anche se non aveva neanche sfiorato la sua pelle Jisung sentì ugualmente la necessità di riprendere fiato.

- Mi aspettavo di più devo dire.-

Quello che doveva chiamarsi Jungkook, lo aveva squadrato, sbranandolo con lo sguardo, in un modo che poteva definirsi quasi famelico, il vampiro più giovane aveva silenziosamente chinato la testa in segno di sottomissione.
Si guardava la punta delle scarpe, ascoltando i vampiri più grandi parlarne tra loro, incapace anche solo di muoversi con Yoongi che gli era ancora così vicino; tutto quello mentre il resto degli ospiti rimanevano a capo chino sul pavimento.

-Che eleganza che ci hai riservato fratello, non mi sembra vero che tutto questo venga da te.-

-Jimin smettila, sappiamo entrambi che ti sei portato appresso una delle tue tante sorprese.-

Aveva smesso di guardare, sentiva solo dei movimenti provenire dalle uniche sette persone oltre a lui rimaste in piedi, poi uno schioccare di mani.

-Su portateli qui.-

Più persone adesso si stavano destreggiando, e nel silenzio di tutta la sala partí un singhiozzo.
Fu allora che avvertì un sentore particolare. Un umano. Due. Tre...
In totale dovevano essere almeno dodici, e Jisung aveva alzato gli occhi nel sentirli piangere e dimenarsi sotto le catene che gli stringevano i polsi e le caviglie. Alcuni vampiri tenevano l'estremità di una catena, controllando che la fila che continuasse a camminare.
Erano tutti nudi, e puliti, come se gli avessero appena lavati, c'erano uomini e donne che parevano non superare i quarant'anni, e nessuno di loro osava alzare lo sguardo da terra.
Un ringhiò risuonò dalla cassa toracica di Namjoon.

-Ti avevo detto di no. Sai bene che sto ospitando dei vampiri pericolosi.-

Quello che doveva essere Jimin, si avvicinò al Pilastro di Jeju e gli prese la mano con affetto, sembrava un bambino, infagottato come era nel suo abito rosa come i sakura in primavera.

-Suvvia, non perderanno la testa per una bella portata principale e poi, se infrangeranno il limite basterà ucciderli. Sai bene che ne siamo in grado.-

Namjoon squadrò gli umani incatenati tra loro, e afferó un uomo per il viso guardandogli il volto.

-Chi hai preso?-

Ambrosia | minsung |Where stories live. Discover now