7.

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Pov Matti
A smuovermi dai miei ricordi solo la voce del treno che diceva fossi arrivato a Bari.
Ormai ero davvero lontano, ero davvero a casa.
Il vuoto dentro di me era così pesante che appena vidi mia mamma scoppiai a piangere.
Di me e Christian era rimasto solo un ricordo ormai e non riuscivo a farmene una ragione. Continuavo a sperare di girarmi e trovarlo lì, accanto a me come negli ultimi 5 mesi.
Mi mancava come l'aria.
"Che hai amore mio"
Rimasi in silenzio.
"Dai mi racconti a casa" disse mamma stringendomi a se.
Casa. Volevo solo Christian per sentirmi a "casa".
Gli avrei raccontato tutto...

Pov Christian.
Avevo tutti intorno e mi sentivo così solo.
ricordavo sempre i suoi occhi, i suoi movimenti e dei momenti passati insieme.
Uno dei tanti che mi tornava spesso alla mente era la prima sera che dormimmo insieme.

"Ti giuro non ci posso credere" dissi mezzo urlando. Mi avevano messo in sfida ingiustamente. Ricordo lui seduto sul mio letto, cercava di calmarmi. "Chri non puoi urlare così lo sai, è tardi, dai andiamo a dormire"
"Sono troppo nervoso" dissi continuando a camminare su e giù per la stanza.
Lui si infilò sotto le sue coperte e mi fermai un attimo a guardarlo.
"Vuoi dormire con me?" quelle parole mi uscirono da sole, spontanee.
Lui mi guardo inizialmente un po' storto, poi scatto dal suo letto al mio, rimbeccandosi le coperte e facendomi segno di raggiungerlo vicino a lui.
Ricordo che lo guardai per qualche secondo accennando un sorriso. In quell'occasione mi soffermai suoi suoi occhi così profondi, ti scrutano l'anima, suoi suoi capelli così morbidi e perfetti anche prima di andare a dormire, suoi suoi limitamenti del viso, sembrava disegnato.
Spenta la luce mi infilai vicino a lui.
Nessun arto si sfiorava tantomeno toccava.
"Notte" dissi sussurrando.
Eravamo faccia a faccia. Sentivo il suo respiro caldo e calmo che abbasso il mio livello di rabbia e i battiti cardiaci cominciarono ad andare all'unisono.
Chiusi gli occhi. Qualcosa cominciò a farmi del solletico, a sfiorarmi il braccio. Sorrisi. "Matti, che fai?" Nulla perché? Disse continuando a sfiorarmi con i polpastrelli l'avambraccio.
Quel contatto mi provocò la pelle d'oca e anche uno strano calore interno.
Mi addormentai così, sotto al suo tocco.
Avrei pagato oro per riaverlo, per riavere le sue mani che sfioravano il mio corpo, per riavere le sue braccia dove rifugiarmi, per riavere qualcosa di caldo in mezzo alla tempesta.

Crytical mi vide pensieroso così si avvicinò a me "non ci devi pensare fra, lui sta qui e lo sai" disse indicandosi il cuore.
Non alzai comunque lo sguardo per evitare di far scendere le due lacrime che si erano formate.
Erano tutti intorno a me, in silenzio e sbottai.
"Non c'è bisogno che state in pena per me non è importante".
Tornando indietro non lo farei. Mi sono stati tutti così vicino, erano preoccupati per me e non avrei voluto dire ciò che ho detto. Sopratutto non mentirei.
Era importante, era così importante da portarmi sulla soglia dello sfinimento.
Mi rinchiusi in camera e mi buttai sul letto di Mattia il quale aveva ancora le sue lenzuola. Mi buttai lì solo per respirarlo ancora un po'.
"Christian, come stai" disse Maria collegandosi.
Mi girai a pancia in su rivelando gli occhi stanchi da un pianto.
"So che cosa è per te lui ma non puoi stare neanche così, sai che vorrebbe vederti sorridere e andare avanti"
Ricominciai a piangere. Ricordo il tremolio che avevo in tutto il corpo, un tremolio dato probabilmente dall'ansia. Non riuscivo a controllare tutte quelle emozioni contrastanti.
"Non so come fare davvero"
Dissi singhiozzando.
"Devi prendere tutto ciò che hai dentro e sfogarlo ballando, come sai fare tu.
Io so di cosa tu sia capace Christian. Todaro sa di cosa tu sia capace e anche le persone che sono fuori lo sanno e vogliono vedere la grinta, l'hai Christian, l'hai. Tirala fuori.
Per te, per lui."
In quel momento di grinta e rabbia ne avevo ben poca. Ero solo triste . Il mondo mi era crollato addosso e sapevo che non sarei riuscito ad rialzarmi.
Maria capì che non era il momento adatto. "Ti lasciamo le sue coperte?"
Annuii. "Ciao Chri" "Grazie Maria"
Staccò e staccai anche io.
Staccai la mia spina per la prima volta in 5 mesi. Cercai di non pensare a nulla, di respirare solo il suo odore e pensare che lui fosse ancora lì con me. Non potevo fare almeno di lui.

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