Il Re Delle Locuste

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Così il Demiurgo parlò
Avide menti incerte incatramate nella non-scelta
E chi non sceglie non è

Acqua rossa putrida sulle arteriose puttane
Sgorga sangue all'infinito tra le cosce
Pien di riso e di merda elle sono

Cosmesi ricercata negli odori languidi son
Fulgido sesso riempito

Riempi il letto del fiume dimenticato da Dio
Prima piaga io voglio diventare
Mio re, angelo dell'Abisso
Allarga le mie parole con la tua coda di scorpione.

Scala i muri dei polpacci
E trapassa le inutili foreste
Giungi con denti da leone a mordere il fiore.
Principe azzurro con cuore di pietra
Fammi nascere pantera e morire falena.

Demiurgo: Il Demiurgo nel mito di Platone è quel Dio Artigiano che creò la "realtà sensibile", guardando e contemplando quella intellegibile. Per Platone infatti la realtà non è altro che una copia imperfetta, imprecisa e incompleta della realtà più perfetta composta dalla idee, che guardano tutte all' "Uno Bene". Così un Platone maturo spiega come la realtà sensibile sia retta da una sorta di ordine che lui chiama "matematico-geometrico".
Prima piaga: come viene narrato nell'Apocalisse di Giovanni, la prima piaga che afflisse l'umanità prima del giudizio universale fu proprio la trasformazione dell'acqua del fiume Nilo in sangue.
Angelo dell'Abisso: così viene chiamato in Apocalisse 9 il re delle locuste. Le locuste si abbatterono sull'umanità. Queste fanno parte dell'ottava piaga del libro di Giovanni. Le locuste avevano forma di uomo, capelli simili a quelli di donna, ma denti di leone, ventre simile a corazze di ferro, ali e code di scorpione.

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