28 anni - prima festa del papà

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"Aspetta" lo ferma Justin, "che intendi dire con crescere male?" La voce fredda ed autoritaria come quella di Cory quando qualcuno dice qualcosa di poco carino su Sam.

"Sì, insomma, che non ti piacciano i maschi".

Justin serra le mani in pugni, ma dato che gli hanno insegnato che la violenza non è mai la soluzione, torna a concentrarsi sui suoi lavoretti.
"Meglio innamorarmi di un maschio che di una femmina tonta come tua mamma".

"Ehi, cosa hai detto su mia mamma?".

Justin si esibisce nel tipico sorriso non amichevole alla Sam. "Ah, allora tu puoi insultare i miei papà, ma io devo stare zitto? Non credi sia ingiusto?"

"Rimangia quello che hai detto".

"Chiedi scusa per aver parlato male di loro e lo faccio".

"Ho detto la verità, molti altri bambini la pensano come me".

"Non mi interessano gli altri. Tu me l'hai detto in faccia e quindi me la prendo con te."

Il suo compagno allora, preso dalla frustrazione, gli ruba il catoncino e lo tagliuzza a caso.
"Così impari" soffia soddisfatto ed ovviamente quello è solo il preambolo della lite che li porta davanti alla maestra.

"Chiedetevi scusa" ordina tenendoli uno di fronte all'altro.

"No" rispondono all'unisono.

"Devo chiamare i vostri genitori?".

Nessuno dei due risponde e venti minuti dopo sono in sala insegnanti con la mamma del bambino.

"Mi scusi il ritardo, ero con un cliente" sbuffa Sam lisciandosi la camicia e prendendo posto accanto al figlio.
"Che è successo?".

"Si prende anche i suoi comodi, dopo aver aizzato suo figlio contro il mio" lo squadra la mamma.

"Prego?".

"Lui dice che crescerò male con due papà" spiega Justin e nonostante le varie interruzioni da parte dell'altro, il corvino riesce ad avere il quadro completo della situazione.

"Mi dispiace per quanto accaduto" si scusa la maestra, "se avessi saputo che i due bambini stavano parlando di questo io-"

"Non si preoccupi, non è colpa sua" la tranquillizza Sam, "purtroppo nel mondo c'è ancora gente ignorante che pensa di poter diventare piu intelligente calpestando gli altri, quando l'unica cosa che dovrebbe fare sarebbe sciaquarsi la bocca con il sapone e pensare prima di parlare".

La donna sussulta idegnata. "Come si permette?!".

"Nello stesso modo in cui lei si permette di giudicare la nostra vita ed il modo in cui stiamo crescendo nostro figlio, io mi permetto di dirle che questi pensieri retrogradi la porteranno a compiere un'infinità di figure misere se non impara a controllare le parole che le escono dalla bocca" l'affronta a mento alto Sam sotto lo sguardo fiero di Justin.

"E tu piccolo" e si volta verso il bambino, "spero che tu cresca meglio di così ed apra gli occhi davanti alla diversità di questo mondo. Diverso non sempre significa brutto o cattivo e soprattutto in amore, dove ogni persona prova e vive le emozioni in modo diverso dagli altri, è bene non giudicare e lasciare che ognuno trovi quella che per lui è l'anima gemella. Quando capirai questo concetto vedrai che vivere sarà molto più facile" e gli fa l'occhiolino.

"Ora Justin, cosa diciamo in questi casi?"

"Scusa, non avrei dovuto dire che tua mamma è tonta" e la signora diventa rossa come un pomodoro.

"Brava la mia scimmietta".

Poi si volta verso il bambino e si schiarisce la gola alzando un sopracciglio.

Lui incrocia le braccia al petto e guarda dall'altra parte, ma rantola comunque qualche parola di scuse.

"Non era poi così difficile, visto? Ora se non le dispiace maestra preferirei portare Justin a casa per oggi" propone Sam con un sorriso smagliante.

"Ma si figuri, anzi Justin, se vuoi domani posso cambiarti di banco" e dà un'occhiata a mamma e figlio che se ne stanno zitti e muti sul posto.

"Va bene quello" li stupisce Justin, "credo che con un po' di lavoro io e lui possiamo diventare amici. Non è quello che dici sempre tu, papà? Mai fermarsi alle apparenze".

"Esatto, scimmietta. Mai fermarsi alle apparenze, altrimenti tuo padre non mi avrebbe mai scelto" e scompigliandogli i capelli saluta e si alza, accompagnandolo in classe a recuperare il suo zaino.

"Ehi ehi, sgonfia quei palloncini" ridacchia Sam pizzicandogli una guancia.

"Ma non ho un regalo per la festa del papà" mette il broncio. "Avevo in mente i migliori regali del mondo".

"E quali erano?".

"Volevo fare un portafoto per te ed un segnalibro per papà Cory".

Sam si picchietta un dito sul mento guardando l'orologio. "Facciamo così: andiamo a casa e prapariamo il più bel segnalibro del mondo per Cory e glielo portiamo al laboratorio, che ne dici?"

"Sì, ti prego, facciamolo!".

"E allora salta in macchina, presto".

A mezzogiorno manda un messaggio a Cory per dirgli di scendere nel parcheggio e quando mette piede fuori dallo stabile viene accolto da due sorrisi meravigliosi.

"Buona festa del papà" urlano in coro.

Cory sorride e prende in braccio Justin baciandogli la fronte. "Che ci fate qui?".

"Ti abbiamo portato il tuo regalo" esclama felice mostrandoli il sacchettino.

"Grazie, lo apprezzo molto" e riceve un grosso bacio sulla guancia.

"È un segnalibro, io e papà lo abbiamo fatto insieme" spoega fiero.

"Lo userò senz'altro".

A quel punto Justin si porta le mani alla bocca. "Papà ma a te non ho fatto nulla!" Realizza scioccato.

"Stai scherzando?" Ride da dietro il cellulare con cui sta filmando la scena, "il mio più bel regalo della festa del papà è proprio qui davanti a me".

"Papà Cory, le tue orecchie sono diventate tutte rosse!".

La risata melodiosa di Sam conclude il video ed il moro usa il braccio libero per tirarlo contro di sè e baciarlo.

"Vi amo" sussurra contro i suoi capelli.

"Anche Justin vi ama".

"E anche Sam ama Justin e papà Cory immensamente".

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