California

579 51 4
                                    

Max

Scaricato anche l'ultimo scatolone dal camion dell'agenzia, salutai Scott, con la consapevolezza che in quella missione sarei stata da sola. Nessuno mi avrebbe guardato le spalle e nessuno avrebbe potuto prendersi parte della colpa; non avrei avuto nessun partener, o qaulcuno su cui fare affidamento nel caso in cui dovessi controllare più cose contemporaneamente.

Tutta sola soletta nel mezzo di un ambiente, in parte, sconosciuto. Spiazzata dalla missione di ultimo livello e con una responsabilità troppo alta: c'erano tantissime cose da gestire, delle basi di sicurezza da creare in più luoghi e piani di fuga e difesa da progettare prima di muovermi in quell'ambiente.

Dovevo pensare ai dettagli più piccoli e alle variabili più improbabili, perché ogni minimo accenno di fallimento non era concepito: non avevo nemmeno il lusso di poter mostrare chi fossi sul serio, in modo da disincentivare la malavita clandestina, perché lavoravo sottocopertura.

Insomma... Una bella vita, no?

Forse quella della copertura era la rottura più grande, perché dovevo recitare per tutto il tempo che passavo con Joe Heyden e qualsiasi essere umano gli ronzasse intorno; ed io non ero un tipo molto socievole, a dirla tutta.
Anzi... Non lo ero quasi per niente, tantoché nemmeno all'Agenzia avevo un mio coetaneo da definire "amico"; pensavo che stare da soli fosse più facile, dato che contare su qualcun altro voleva dire fare i conti con un altro punto di vista, un altro cervello pensante, un altro modo di agire e così via...

Ero in piedi sul vialetto del condominio, intenta a guardarmi intorno, quando Scott mi raggiunse, posando uno dei miei borsoni a terra. - Tutto bene? - Domandò, con la sua solita espressione seria e posata, come quella che dovrebbero avere tutti gli agenti.

Scrollai le spalle e rilasciai un sospiro: - Andrà bene quando mi sarò ambientata e avrò sistemato il monitoraggio. -

- Già pensi al lavoro?! - Sorrise, in quel suo modo inquietante, dato che si sollevava solo mezzo angolo della bocca, mentre tutto il resto rimaneva più serio di un prete che celebrava un funerale. - Sistema le tue cose e poi pensa alla missione. Intesi? -

 Sbuffai e lo linciai con un'occhiata di ghiaccio. - E' una fottuta Missione Z. Devo costantemente pensare a quello che faccio, o sbatteranno il mio culetto fuori dalla PAS. Grazie tante. - Ribattei e afferrai la tracolla del borsone, caricandomelo in spalla.

- Te la sei sempre cavata alla grande... Andrai bene anche questa volta. -

Ringhioai sommessamente, ripensando a Tobias e alla sua schifosa faccia da culo, poi feci un passo indientro, verso l'ingresso della palazzina; l'uomo mi seguì a ruota, ma rimase in silenzio, controllandosi anche lui attorno.
Da quando avevo con me quella maledetta cartellina nera, non riuscivo a staccarmi d'addosso la sensazione che qualcuno continuasse a fiatarmi sul collo, con gli occhi incollati ad ogni mio singolo movimento.

- Buona fortuna, piccola. - Disse quando fummo alla porta e mi abbracciò forte, al che ricambiai dandogli qualche pacca sulla schiena, anche se probabilmente si aspettava di meglio da parte mia...

Non ero nemmeno molto sentimentalista, perciò non tolleravo il contatto fisico, ma Scott rappresentava un'eccezione alla regola per ragioni ben specifiche: era stato un secondo padre, da quando il mio era morto in una missione, mentre io avevo solo 4 anni. Mamma era mancatapoco dopo, ma faceva parte dell'agenzia pure lei e così come mio padre, la sua vita se l'era presa quel maledetto istituto per quale anche io lavoravo.

Scott era tutto ciò che avevo, che mi rimaneva. Mi aveva cresciuta lui e ora ci stavamo separando: io in California e lui a Hartwell. Non potevo crederci... Non sapevo nemmeno per quanto tempo sarei stata fuori "casa".
Tutte le altre missioni erano di un giorno o due, massimo: mi spostavo da un continente all'altro per qualche giorno, o una settimana a volte, ma poi tornavo a casa e riprendevo la mia routine.
Recuperavo interrogazioni, studio, allenamenti e aggiornamenti formativi, (utilizzo di nuovi gadget e armi, corsi nuovi di autodifesa, box tailandese e roba così...).

Guardian Angel [In Revisione - Correzione errori]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora