8 anni - prima paghetta

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La sua amica ridacchia beccandosi uno sguardo confuso. "Tesoro, la mela non cade mai lontano dall'albero".

"Che vuoi dire?"

"Che anche tu sei così, ma non te ne accorgi."

"Cosa?!".

Un'altra risata. "Voi artisti siete strani, ma strano non è sinonimo di sbagliato. Per adesso questa sua propensione non lo trattiene dall'eccellere a scuola o in quello che prova".

"Vero" considera Brianna, riportando l'attenzione a suo figlio che sta ancora struggendosi davanti alla vetrina, cercando di coinvolgere un Cory piuttosto annoiato.

"Scimmietta, se fai il bravo e andiamo a casa posso proporti un patto" e sorride diabolica quando la testa di Sam scatta nella sua direzione.

"Che patto?" Chiede curioso trotterellando al suo fianco.

"Se riesci ad accumulare dei soldi, ti permetto di comprarlo".

I suoi occhi grigi si illuminano. "Davvero?".

"Davvero davvero".

"Yey! Hai sentito, Cory?!".

"Mn".

"Ok. Come faccio ad accumulare soldi?".

"Tu che dici? Lavorando, naturalmente".

Sam arriccia il naso. "Non mi piace lavorare".

"È un vero peccato. Ho sentito che papà cercava un aiuto per sistemare gli scatoloni in garage" parla Brianna, "vorrà dire che nessuno reclamerà la mancia in palio".

"Non è giusto che papà lo faccia da solo" ritratta Sam, "che figlio sarei se non lo aiutassi?".

Le due donne si scambiano un'occhiata divertita.

Così il weekend successivo Sam lo strascorre in garage assieme al padre, prima svuoltandolo in modo da poter pulire scaffali e pavimento, poi dividendo in due mucchi gli oggetti da tenere e quelli da buttare ed infine risistemando tutte le scatole in ordine.

Quando arriva la domenica sera, stanco ed imbaccucato nell'accappattoio dopo il bagno, si intrufola tra le braccia della mamma sul divano per guardare i power rangers; i 10 dollari stretti nella mano ed un sorriso stanco ma eccitato sul volto.

"Mi sei stato di grande aiuto, Sam" gli arruffa i capelli il padre sedendoglisi accanto.

"Ci abbiamo vinto entrambi" scherza sventolando la banconota.

"Sai già come spenderli?"

Lui annuisce. "Ma me ne servono altri". Poi alza la testa verso Brianna. "Quanti altri?".

"Se il gioco costa 50$, devi accumularne altri 40$."

"Sono tanti" commenta il piccolo.

"Sì, sono tanti."

"Ed ogni volta dovete lavorare tanto così?".

Brianna ride.

"Diciamo che è più complicato che pulire un garage" spiega paziente suo padre, "ma sì, bisogna lavorare ed impegnarsi tanto per accumulare soldi".

Sam annuisce serio.

"Ora capisci, scimmietta, perchè non sempre possiamo comprarti tutto quello che vuoi?" Dice la mamma.

"Se continuo a lavorare posso prendere altri soldi, quindi?" E alla loro risposta affermativa un'idea prende spazio nella mente.

Idea che si concretizza già il giorno seguente, quando all'uscita da scuola raggiunge Cory con due fogli colorati.

30 prime volte con teWhere stories live. Discover now