why is the sky blue?

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jeongguk aveva mentalmente aggiunto un nuovo aggettivo al nomignolo, che era divenuto "pel di carota in crisi ormonale".

la terza, e sicuramente più clamorosa dal vostro punto di vista, volta in cui i due giovani avevano avuto il piacere (sicuramente inteso in due modi diversi) di incontrarsi, era ad un banale barbecue nella splendida e soleggiata villa con piscina della famiglia kim.

inizialmente gli occhi di jeongguk non avevano intravisto taehyung da nessuna parte, per cui aveva potuto pensare che si trattasse dell'ennesima volta in cui il ragazzo aveva deciso di dimostrargli la sua noncuranza fasulla, ma ebbe il piacere di correggersi quando dall'imponente scalinata della villa dei kim vide sgambettare il giovanotto in costume, con tanto di occhiali da sole ed asciugamano sottobraccio.

quest'ultimo aveva fatto il suo ingresso (o meglio, uscita) in cortile con quella sua solita aria indifferente ma che aveva proprio lo scopo di attirare tutta l'attenzione su di sé.

tant'è che non sembrò affatto turbato quando la madre lo richiamò severamente:
-kim taehyung! saluta ed accogli immediatamente i nostri ospiti-

il rosso si voltò fintamente sorpreso, jeongguk avrebbe voluto ridergli in faccia per quel suo atteggiamento da drama queen; sollevò la montatura degli occhiali da sole che il giovane jeon aveva riconosciuto come un paio di chanel a farfalla, per poi voltarsi completamente privo di vergogna nella sua quasi totale nudità.

-buongiorno, signori jeon! mi scuso, non ero stato informato del vostro arrivo- esclamò con un enorme sorriso, ignorando la sua presenza di proposito e facendogli scuotere la testa divertito.

i suoi genitori ricambiarono il saluto con piacere, intrattenendo una breve conversazione con lui, prima che un ennesimo rimprovero della signora kim non li interrompesse.

-taehyung, mi faresti il favore di dirmi quando avevi intenzione di informarmi di quella cosa che ti sei fatto sulla pancia?- il suo tono sembrava un po' passivo aggressivo, era sull'orlo di una crisi di nervi e jeongguk solo allora ebbe il piacere di notare il tatuaggio che decisamente non aveva mai visto prima d'ora, neanche nelle sue storie di instagram, il che lo sorprese non poco; era un disegno immediatamente sotto l'ombelico, ma non riuscì a capire di cosa si trattasse vista la lontananza tra sé ed il maggiore.

-un paio di giorni- la liquidò.
-mi scusereste, signori jeon, se vado a farmi un bagno?- proseguì sotto gli occhi del giovane che non si scollavano da lui per analizzare ogni minimo particolare che gli saltava all'occhio.

-assolutamente, tesoro! è una così bella giornata!-

a quella risposta da parte di sua madre, jeongguk lo vide dileguarsi verso il cortile opposto della dimora, dove si trovava proprio la piscina.

-mi scuso per taehyung, lo avevo informato già qualche giorno fa della vostra visita ma quel maledetto non mi sta mai a sentire...-

quelle parole furono come musica per le orecchie del giovane jeon, per il quale non fu poi così difficile fare due più due.

il "pel di carota in crisi ormonale" aveva fatto quel tatuaggio perché lui lo vedesse, aveva sorriso a ciò, ma la proposta che giunse alle sue orecchie poco più tardi lo rese probabilmente ancora più entusiasta.

-jeongguk, caro, andrebbe anche a te di fare un bagno prima di pranzo? fa così caldo oggi; theresa, vagli a prendere un costume da bagno di taehyung, ma ti prego, prendine uno della scorsa stagione o mi ucciderà- chiese dunque alla domestica.

il giovane sorrise alla signora kim, ringraziandola cordialmente ad accettando con piacere la sua proposta.

una decina di minuti più tardi, camminava fiero lungo il corridoio di pietre che faceva comunicare le due parti del giardino, due bicchieri alla mano ed una bottiglia di brunello sotto al braccio che accompagnava l'asciugamano.

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