Capitolo 2

4.1K 202 12
                                    

Nel messaggio c'era scritto "Hey, ciao Mirko" chi poteva mai essere? Oddio e se fosse Maxxie?! No, non poteva essere, o forse si. Beh forse farei meglio a chiederglielo. "emh chi saresti?"bene, lo inviai. Stava scrivendo." oh già, scusa. Sono... Maxxie. Mi sono fatto dare il tuo numero da Lukas, spero non ti dispiaccia. " oddio persi un battito quando lessi quel nome."no no, tranquillo"                                                                                                                                                          "beh un mio amico da una festa a casa sua e mi ha chiesto di portare chi voglio e beh ti volevo chiedere se ti andava di venire"io? Ad una festa? Mai! Non ero per nulla il tipo da feste."non saprei..."                                                                                                                                                         "beh ci sarà anche Lukas e credo anche Charlotte" Charlotte? vado sulla sua chatt e gli scrissi se era vero che andava a questa festa. Per fortuna era online e visualizzò subito."Certo te l'ho detto da più di una settimana. Vedi che quando ti parlo non mi ascolti mai?! Comunque come mai me l'hai chiesto?"                                                                                                                                                            "perchè Maxxie mi ha mandato un messaggio dove mi ha chiesto se venivo."                                                                                  " E cosa farai? verrai?" ero indeciso...di solito non vado a queste feste ma forse...                                                                                                                                                                "Si." uscii dalla chatt e andai su quella di Maxxie e gli scrissi: "si accetto però mi devi dire dove e a che ora."                                                                                                                                                                                           "Alle 8:00 ma non ricordo come si chiami la via quindi ti passo a prendere io. Dimmi dove abiti. " oddio mi viene a prendere lui. Gli scrissi la via e poi guardai l'orologio, merda erano le 7:35, avevo meno di mezzora per prepararmi ed io ero ancora sul letto in soli boxer. Alle otto precise mi arrivò un messaggio sul cellulare, era da parte di Maxxie che diceva:"sono sotto". Mi misi subito le scarpe, salutai mia madre e uscii. Lui era sul vialetto sulla sua moto. Indossava una camicia a quadretti rossi e blu che gli lasciava intravedere i suoi pettorali. Quando mi avvicinai mi fece uno dei suoi sorrisi. Ci salutammo con un semplice "ciao". Salii dietro di lui e lo abbraccia per la vita. Ero diventato tutto rosso, meno male che non poteva vedermi. Per tutto il tragitto posai la testa sulla sua schiena godendomi questo momento. Quando arrivammo rimasi sbalordito. La festa si teneva in una grande casa che aveva tre piani, più un giardino con piscina. Ora capivo perchè l'amico gli aveva detto che poteva portare chiunque. Intorno alla casa c'era un sacco di gente con bottiglie di alcolici in mano o una sigaretta; ecco,ora ricordo perchè non mi piacciono queste tipo di feste. Entrammo in casa ed un mare di persone , che ballavano,mi si prestavano d'avanti. Maxxie mi prese la mano e mi tirò verso di se. Vidi le sue labbra dirmi qualcosa ma la musica era troppo alta per poterlo sentire,così annui senza pensarci sperando che non mi avesse chiesto niente di importante. Per fortuna avevo ragione perchè mi porto da Charlotte e Lukas che erano seduti su un divano gigantesco e morbido. Qui si riusciva a parlare, la musica si sentiva,ma non cosi forte. Maxxie mi chiese se volevo qualcosa da bere ma io rifiutai; odiavo bere. Ero alla festa da almeno cinque minuti e già mi stavo annoiando. Presi il cellulare e mi misi a giocare ad un gioco dove c'erano questi gatti e li dovevo far costruire la loro città;  pensandoci era un po demenziale. All'improvviso Maxxie me lo tolse dalle mani e me lo sequestrò dicendo : " Siamo ad una festa. E ad una festa si ci diverte ma non giocando al cellulare." In quel momento lo odiavo. "Devo andare in bagno" gli dissi. "Vieni, ti ci porto io." a quanto pare deve esserci già stato in questa casa. Per andare al bagno dovevamo passare ancora una volta quella marea di gente ammucchiata al centro della sala. Stavolta mi prese dal braccio, fino a che non eravamo usciti da quella specie di trappola. Salimmo le scale per poi trovarci in un lungo corridoio e alla fine di essi una porta che si presumeva essere il bagno. "Vai ti aspetto qua fuori." entrai in bagno senza rispondere.  Finalmente un po di pace; non c'era nessun rumore. Quando uscii lo trovai al mio cellulare che giocava al mio gioco. "Hey chi ti ha dato il permesso?"gli dissi mentre mi prestavo per riprendermi il cellulare ma, goffo come ero, la mia mano andò a palpare  il suo pacco. Ci fissammo negli occhi per qualche secondo e in tanto il mio viso cominciava a colorarsi di un rosso che segnava il mio imbarazzo totale. Cercai di dire qualcosa ma lui si fiondò sulle mie labbra rubandomi il mio primo bacio. Si stacco da me e mi guardò con quei occhi che fremevano di passione e mi spinse in bagno. Posò di nuovo le sue labbra sulle mie ma, quelle sue parole di oggi mi riaffiorarono nella mia mente, stavolta lo bloccai mettendo la mia mano destra sul suo petto. Non mi andava che mi baciasse solo per uno sfogo del momento. "che c'è?" chiese."Scusa ma non mi va che mi usi come una sveltina" lui spalancò subito gli occhi. "Una sveltina?!  Che cosa te lo fa credere? E' da oggi, al mare che non ti stacco gli occhi da dosso. " a quelle parole mi venne una specie di scompiglio nello stomaco, però non poteva rimangiarsi quelle parole. "Ma oggi hai detto i miei occhi sono strani e..."mi si spezzò la voce. "Cosa!? Non intendevo in quel senso. I tuoi occhi mi hanno letteralmente ammaliato; dico davvero."mi si spalancò un sorriso da ebete in faccia e gli avvolsi il collo con le mie braccia per poi baciarlo. Rimanemmo lì,in bagno, a baciarci fin quanto un ragazzo bussò alla porta dicendo che gli serviva il bagno. Tornammo da Lukas e Charlotte che intanto si stavano sbaciucchiando. Io e Maxxie ci guardammo  e mi fece un sorriso, uno di quei sorrisi pieni d'amore e sicurezza.  Mi andai a sedere vicino Charlotte e più piano che potevo gli sussurrai all'orecchio: "Ho appena avuto una pomiciata con Maxxie" lei si girò di scatto e mi guardò sbalordita. Dopo un po chiesi a Maxxie se poteva riportarmi a casa e lui annui. Salutai Lukas e Charlotte e ci dirigemmo alla porta. Fuori faceva un freddo cane, non vedevo l'ora di tornare a casa, mettermi sotto le coperte e abbracciare il mio peluche. Era un unicorno, me lo aveva dato come regalo del mio settimo compleanno mio padre, ed era l'unico ricordo che avevo di lui, perchè purtroppo morì qualche mese dopo in un incidente d'auto. Lui sapeva della mia ossessione per gli unicorni e lo avevo soprannominato Floppy. Arrivati  al mio vialetto, scesi e gli dissi un semplice: "buonanotte"in verità volevo dargli anche un bacio ma non volevo correre così feci per girarmi ma, lui mi prese dal braccio e mi diede un bacio casto sulle labbra. "Ora si che è una buona notte." mi fece l'occhiolino,mi scompigliò i capelli,accese la moto e sfrecciò sulla strada

Un'estate indimenticabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora